2021-25 Gli Alpini in marcia in montagna
2021
Gli Alpini in marcia in montagna
2021
Raggiunte le vette simbolo della valle di Susa come il Rocciamelone (3536 metri). Modulo di movimento in montagna per gli alpini dell’Esercito.
Si è concluso a inizio agosto il modulo di movimento in montagna del 3° Reggimento Alpini dell’Esercito, importante fase dell’addestramentotecnico e tattico di specialità, durato 2 settime e portato a termine con l’obiettivo di incrementare le capacità del Reparto di muovere e combattere in ambiente montano.
In particolare, gli alpini della Brigata Taurinense hanno raggiunto il forte Pramand, il Monte Genevris (2536 slm) ed infine il Rocciamelone (3536), montagna simbolo della valle di Susa.
Il modulo di movimento in montagna ha costituito un importante momento di ripresa delle attività in alta montagna, dopo i rallentamenti dovuti alla pandemia, consentendo alle giovani leve di acquisire il concetto di verticalità, iniziato con precedenti corsi di alpinismo.
L’addestramento ha anche riproposto la pratica tipica dei reparti alpini dell’Esercito, ovvero il muovere in completa autonomia, con lo schieramento delle basi di reparto in corrispondenza di ciascuna ascensione. Tale attività, oltre a garantire il sostegno logistico agli Alpini in marcia, ha permesso di addestrare il personale nell’allestimento di un accampamento su tende con tutto quello che serve per sopravvivere.
Il 27 luglio il reparto ha ricevuto la visita del Gen. C.A Francesco Paolo Figliuolo, Comandante Logistico dell’Esercito, il quale ha preso parte al movimento in montagna insieme agli Alpini in marcia verso la vetta del monte Genevris, in cima al quale gli sono stati resi gli onori. La visita è proseguita con l’illustrazione del modulo di movimento in montagna – suggellato poi dall’ascensione della 34^ Compagnia sul Rocciamelone – per concludersi a valle con la visita alla base del reparto.
Tutte le attività sono state condotte nel pieno rispetto delle norme sanitarie vigenti, adottando le misure previste per il contenimento dell’epidemia da COVID-19.
Simone Algeo