1992 Barbisano: La bella targa della fontana
Attività
GRUPPO BARBISANO
LA BELLA TARGA DELLA FONTANA
Fiamme verdi Giugno 1992
Della bella fontana, che noi alpini di Barbisano, alcuni anni fa abbiamo costruito in piazza Stefanelli, ne abbiamo già parlato ampiamente in occasione della sua inaugurazione. Vi è però una componente della stessa, che a nostro giudizio, è meritevole di ogni attenzione ed avvalorizzazione, Si tratta della splendida targa in bronzo raffigurante un Alpino nella divisa di altri tempi. L’opera è stata inizialmente creata in rilievo su legno e da questo, attraverso un procedimento di fusione, realizzata in bronzo puro, a 90 gradi (è lo stesso procedimento usato per costruire le campane).
Una targa dunque di indubbio valore, nell’uso del materiale per la sua formazione, ma soprattutto in ciò che essa sa trasmettere.
L’Alpino raffigurato nei minimi particolari, con giberna e mantello, porta con sé l’orgoglio dei numerosi alpini, che in ogni parte del mondo, hanno saputo e sanno ancor oggi garantire, e testimoniare: la solidarietà, la lealtà e l’affidabilità.
Ringraziamo, quindi, colui che ha saputo rendere tangibile tale opera: FIORENZO TONETTO, componente del nostro gruppo. Se vi capita di passare per Barbisano soffermatevi ad ammirare la fontana e l’opera in bronzo, posta sulla colonna dove sgorga l’acqua: ne vale la pena.
Omaggio dunque all’autore, con i sensi della nostra gratitudine.
Gli Alpini di Barbisano
“Fiamme Verdi” si associa alle penne nere barbisanesi, per quanto precisato a lato, e per il legittimo riconoscimento all’autore, scusandosi per l’involontaria omissione precedente.
PRESTO ANCHE IL GRUPPO DI BARBISANO AVRA' UNA PROPRIA SEDE
Siamo nella prima quindicina di ottobre ‘93 quando, ottenuto il benestare dall’Amministrazione comunale di Pieve di
Soligo, iniziarono i lavori di ristrutturazione di una vecchia abitazione donata agli alpini di Barbisano. La futura
sede si trova in piazza Barbisanello, posta a confluenza tra via Kennedy, via S. Croce e via Rivandella alle spalle. La
posizione centralizzata dell’edificio ne compromette però qualsiasi possibilità di ampliamento (troppo piccola come casa
per una famiglia media). Altro punto inizialmente sfavorevole erano le precarie condizioni dell’immobile: tetto
completamente da rifare, solai marci per infiltrazioni d’acqua piovana, muri interni e pavimentazione da sostituire.
In modo particolare i coppi del tetto rappresentavano un reale pericolo per i passanti; il comune infatti aveva transennato il perimetro adiacente la strada proprio per impedire le ripercussioni che una eventuale caduta coppi avrebbe causato su persone e auto. In poche parole la casa era per le proprietarie una “spina nel fianco”. Attraverso la felice intuizione di due alpini del nostro Gruppo quello che sembrava insperato diveniva realtà: avere una sede.
Con una donazione le due proprietarie, cedevano a noi alpini l’edificio. Dapprima sono stati consolidati i muri perimetrali ed abbiamo rifatto completamente il tetto.
L’affiatamento degli alpini continuò nel rifare il solaio, il pavimento, gli impianti luce, acqua, sanitari e riscaldamento.
Attualmente rimangono da completare lavori di rifinitura, il portoncino d’entrata, l’immancabile caminetto dove ci riuniremo nei periodi più freddi e rifare l’intonaco esterno.
L’ammirazione dell’intero paese è stato vedere come, in pochi mesi, si sia trasformata una casa in rovina in un edificio quasi ultimato e qualitativamente valido.
Concludiamo rivolgendo un ringraziamento a tutti coloro che in modo diretto o indiretto hanno prestato il proprio contributo per la futura sede. Doveroso il ringraziamento alle due ex proprietarie della casa: signore Ortensia e Afra.
Se i lavori proseguiranno con questo incalzante ritmo, ancora pochi mesi ed avremo la nostra sede. Forza alpini!
In modo particolare i coppi del tetto rappresentavano un reale pericolo per i passanti; il comune infatti aveva transennato il perimetro adiacente la strada proprio per impedire le ripercussioni che una eventuale caduta coppi avrebbe causato su persone e auto. In poche parole la casa era per le proprietarie una “spina nel fianco”. Attraverso la felice intuizione di due alpini del nostro Gruppo quello che sembrava insperato diveniva realtà: avere una sede.
Con una donazione le due proprietarie, cedevano a noi alpini l’edificio. Dapprima sono stati consolidati i muri perimetrali ed abbiamo rifatto completamente il tetto.
L’affiatamento degli alpini continuò nel rifare il solaio, il pavimento, gli impianti luce, acqua, sanitari e riscaldamento.
Attualmente rimangono da completare lavori di rifinitura, il portoncino d’entrata, l’immancabile caminetto dove ci riuniremo nei periodi più freddi e rifare l’intonaco esterno.
L’ammirazione dell’intero paese è stato vedere come, in pochi mesi, si sia trasformata una casa in rovina in un edificio quasi ultimato e qualitativamente valido.
Concludiamo rivolgendo un ringraziamento a tutti coloro che in modo diretto o indiretto hanno prestato il proprio contributo per la futura sede. Doveroso il ringraziamento alle due ex proprietarie della casa: signore Ortensia e Afra.
Se i lavori proseguiranno con questo incalzante ritmo, ancora pochi mesi ed avremo la nostra sede. Forza alpini!