2007 Bibano-Godega: Due soci davvero speciali
Attività
GRUPPO BIBANO-GODEGA
DUE SOCI DAVVERO SPECIALI
Fiamme Verdi 2007
L’8 dicembre, festa dell’Immacolata, come ormai da consuetudine i Consiglieri del Gruppo alpini di Bibano-Godega e le loro famiglie si sono riuniti per un momento conviviale durante il quale scambiarsi gli auguri per le vicine festività e per trarre il consuntivo di un anno di attività associativa. Nell’occasione si è voluto consegnare un attestato di riconoscimento a due soci che da sempre si sono distinti per il loro impegno e per il loro autentico attaccamento ai valori dell’alpinità più vera. Il capogruppo Angelo Gava, presente Giorgio Visentin già capogruppo ed ora vicesindaco di Godega, ha quindi nominato Soci “ad honorem” Giovanni Dal Pietro, uno degli ultimi soci fondatori rimasti, e Amelio Brunetta, per molto tempo alfiere del Gruppo. Il capogruppo, nel consegnare loro l’attestato di benemerenza, ne ha elencato le motivazioni elogiandone la continua disponibilità in ogni evenienza.
A Nani e Melio, come sono familiarmente chiamati, il doveroso ringraziamento di tutti gli alpini di Bibano–Godega per la loro testimonianza e l’opera preziosa svolta in tutti questi anni.
La foto ritrae, appunto, questo momento altamente significativo.
ASSEMBLEA
Venerdì 18 gennaio si è svolta la consueta Assemblea annuale di Gruppo legata al tesseramento.
Un appuntamento in cui si tirano i consuntivi di un intero anno di attività. Nella relazione economica e morale, il capogruppo Angelo Gava ne ha ripercorso le tappe principali e i tanti obiettivi conseguiti:
- la presenza alla straordinaria e coinvolgente Adunata Nazionale a Cuneo con oltre trenta partecipanti alla grandiosa sfilata;
- la Festa della Repubblica svoltasi quest’anno a Codognè;
- il Triveneto ad Arzignano con un pullman pieno di alpini e familiari;
- la gita a Laggio di Cadore, a luglio, con la gradita visita del neosindaco di Godega, dott. Alessandro Bonet, figlio di Giovanni, attuale consigliere di Gruppo;
- a fine agosto, la santa messa a San Bartolomeo, antico oratorio restaurato dagli alpini nel 1997, in suffragio degli alpini “che sono andati avanti” e poi un momento conviviale, presso la rinnovata sede, per ringraziare i volonterosi che hanno dedicato parte del loro tempo libero ai lavori;
- la Festa delle Associazioni, a settembre, promossa dall’Amministrazione comunale;
- il pranzo sociale, ad ottobre, con oltre duecento iscritti presso il ristorante della Fiera;
- la solenne commemorazione del IV Novembre a Pianzano;
- a fine novembre, la Festa della Madonna della Salute a Salvatoronda, al seguito della fanfara alpina di Conegliano, in ricordo del restauro della chiesetta operato dagli alpini nel 1987.
A questi importanti impegni associativi e istituzionali, vanno poi aggiunti:
- l’impegno assunto con l’Amministrazione Comunale per la manutenzione dei percorsi naturalistici lungo la linea delle risorgive di Bibano di Sotto, denominato “Sorgenti di Godega”, a tutela e salvaguardia di uno dei luoghi ambientali più caratteristici del Comune;
- ampliamento ed ammodernamento della sede con il completamento della cucina e del ripostiglio;
- la presenza, con gagliardetto e adeguata rappresentanza, a tutte le manifestazioni alpine della zona.
Ma un altro grande appuntamento è all’orizzonte: il 40° di fondazione del Gruppo, previsto per la fine dell'agosto venturo.
Era infatti il 1968 quando, sotto la spinta del cav. Vittorio Padovan, che guiderà il Gruppo fino al 1992, e il beneaugurante auspicio della madrina Orsolina Pianca, nasceva il Gruppo Alpini di Bibano-Godega incardinato nella Sezione di Conegliano.
Un impegno di notevole spessore organizzativo ed economico che richiede la sinergia operativa di tanti volonterosi, ma che servirà a scolpire nel tempo la memoria di tutti quegli alpini che, dopo averci indicato la strada, in questi anni ci hanno lasciato in eredità il loro bagaglio di valori solidali, quasi un testamento etico delle “patrum virtutes”, le virtù dei Padri, dei nostri Veci, di cui noi alpini andiamo fieri ed orgogliosi.
E proprio in quest’ottica il capogruppo Gava, aprendo i lavori assembleari, con un momento di raccoglimento ha voluto ricordare coloro che in quest’anno sono stati costretti dagli ineluttabili corsi della vita a “posare lo zaino a terra.”
Essi sono: Giovanni Gava, Annibale De Nardi, Dino Bottecchia, Gava Lino, Emidio Spinazzè (di cui abbiamo parlato in un numero precedente) e Francesco Battistuzzi. E mentre ne venivano scanditi i nomi in un silenzioso raccoglimento, ognuno dei presenti ha rivisto volti, riudito voci e ripercorso tanti momenti passati insieme nei molteplici avvenimenti legati allo straordinario mondo delle Penne Nere.
Perdite pesanti se viene considerato il ruolo avuto da alcuni di loro nell’organigramma del Gruppo.
- Giovanni Gava, artigliere del 3° da Montagna, socio fondatore e vicecapogruppo per diversi anni. Di lui ricordiamo il suo impegno civile in tanti strati della comunità, non ultima la sua forte testimonianza cristiana nell’ambito delle attività parrocchiali. Ultimamente una grave malattia l’aveva inchiodato alla sedia a rotelle per l’amputazione di una gamba. Nonostante la menomazione, non mancava mai alle cerimonie d’arma ostentando con orgoglio il suo cappello alpino, dispensando ottimismo, forza d’animo e attaccamento alle idealità dell’alpinità più vera. E Nani Bèlo se n’è andato d’improvviso, con la sua tipica discrezione, quasi non volesse disturbare oltre, con un lieve cenno della mano. Un semplice arrivederci fatto, è proprio il caso di dirlo, “sulla punta d’un solo piede.”
- Annibale De Nardi, consigliere del Gruppo per alcuni mandati e padre di Mirko, già Revisore dei Conti della Sezione e attualmente neo Consigliere sezionale. Di lui ci sovviene la dignità con cui affrontò l’infortunio occorsogli durante il restauro della chiesetta di San Bartolomeo e la commozione, a lavori ultimati, nel ricevere l’attestato a ricordo della sua partecipazione ai lavori.
- Francesco Battistuzzi, consigliere. Infaticabile lavoratore sia nella manutenzione dei sentieri naturalistici che nelle migliorie apportate alla sede. Ma importante era anche il suo apporto alle incombenze della cucina, in ciò supportato dalla sua Maria Teresa alla quale va il nostro forte, affettuoso e riconoscente abbraccio.
Come non vanno dimenticate altre grandi figure di alpini che in questi 40 anni, assieme al primo capogruppo Vittorio Padovan, hanno lasciato il segno nell’Associazione e di cui vogliamo tracciare un breve profilo prima che il lento sgranare degli anni li releghi nell’oblio e la loro dedizione sia offuscata dall’indifferenza.
- Alfonso Zambon, consigliere e vicecapogruppo per molti anni. Reduce di Russia del 7°. Un alpino vero che ha saputo trasmettere ai suoi figli e alle sue nuore, dinamiche attiviste e colonne della cucina, i valori della solidarietà alpina.
- Diego Tomè, segretario e cronista dei primi passi del nuovo Gruppo, infaticabile fautore della costruzione della nuova sede, avvenuta nel 1988.
- Alfredo (Tiziano) Gava, socio fondatore. Pur limitato da una grave insufficienza polmonare, era un alpino infaticabile. Quante porte ha bussato, a nome degli alpini, per perorare e conseguire gli obiettivi fissati... e non tornava mai a mani vuote. Chi scrive (allora ero capogruppo) lo ricorda con affetto e riconoscenza quando, nel momento di alta criticità seguito al crollo di una parete di San Bartolomeo e di scoramento generale, seppe suonare la carica, riordinare le fila e infondere nuovo spirito lavorativo. È bene ricordare che, se oggi quella chiesetta è il nostro orgoglio, il fiore all’occhiello del Gruppo Bibano-Godega, buon merito va al nostro Tizian.
Ecco, quando a fine agosto lo squillo della tromba ci metterà sull’attenti prima al Parco della Rimembranza di Godega e poi al Monumento ai Caduti di Bibano, quando avvinti dalla commozione, guarderemo salire il tricolore sul pennone e il vessillo comincerà a garrire al vento ci sentiremo meno soli, perché siamo certi che essi, i nostri amici, assieme a tutti coloro che li hanno accolti nel “Paradiso di Cantore”, il paradiso che spetta agli alpini benemeriti, saranno vicini a noi, gomito a gomito, presenti come sempre.
Come con noi sarà l’artigliere alpino Guido Da Re, deceduto nel crollo della caserma Goi di Gemona durante il drammatico sisma del 1976. Alla Penna Mozza Guido, a perenne memoria della sua giovane vita spezzata da un tragico destino e a conforto della mamma ancora affranta dal dolore, l’Amministrazione Comunale, accogliendo favorevolmente l’istanza degli alpini di Bibano-Godega, nel novero delle iniziative legate al 40°, intitolerà in forma solenne una via del paese per ricordare a tutti che finché ci sarà anche una sola Penna Nera “nessuna croce”, come scrive Ungaretti, mancherà mai nei nostri cuori, nessuno sarà mai dimenticato.
Giorgio Visentin