1990 Codognè: Nato il 29° Gruppo della Sezione di Conegliano - Associazione Nazionale Alpini Sezione di Conegliano

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1990 Codognè: Nato il 29° Gruppo della Sezione di Conegliano

Attività
GRUPPO CODOGNÈ
A Codognè grande festa
NATO IL 29° GRUPPO DELLA SEZIONE DI CONEGLIANO
Giugno 1991

Non ci troviamo a riportare la solita cronaca di una qualsiasi manifestazione alpina, ma un avvenimento straordinario, non facilmente ripetibile in questi tempi, e quindi meritevole di tutta la nostra attenzione.
Solitamente le nostre cronistorie riferiscono le varie fasi di un cerimoniale iterato delle nostre adunate, dei nostri incontri, anche se significatamente stimolanti; oltre, naturalmente, racconti delle epiche gesta delle Truppe Alpine, in guerra e in pace: questa circostanza ci permette di offrire tutto il nostro sostegno e la nostra considerazione.
Con la “carestia” preoccupante delle nascite degli anni ‘90, e con la ristrutturazione delle Forze Armate e la conseguente riduzione delle Brigate Alpine, non è da stupirsi se la nascita di un Gruppo Alpino costituisce, oggi, un evento singolare, che sprigiona, giustamente, gioia e festività.
La nostra Associazione fino ad ora non ha manifestato una crisi di crescita, perchè la gran parte degli alpini — dopo un periodo di “gestazione” nella naja, e di successiva “stagionatura” tra le mura di casa — sono solleciti ad entrare nella grande “Famiglia Alpina”. E se non trovano immediata aggregazione in un Gruppo sito in loco, ne costituiscono uno nuovo, raccogliendo le eventuali “pecorelle smarrite”: com’è noto, essendo le penne nere ricche di iniziative e aperte alla collaborazione, si inseriscono agevolmente nel contesto delle attività socio-culturali.
Era da tempo che i giovani e gli anziani alpini di Codognè concertavano seriamente la possibilità di costituirsi in Gruppo autonomo: (giacché alcuni alpini di Codognè erano iscritti nei Gruppi limitrofi).
E' nato così il 29° figlio della Sezione di Conegliano: il GRUPPO DI CODOGNE'. E siamo convinti che in breve tempo saprà felicemente proliferare.
Codognè è uno di quei paesi della Marca Trevigiana accoglienti e simpatici; nel suo territorio sono insediate aziende artigiane e industriali; si nota, nel centro, una stupenda villa veneta la “Villa Toderini” con un grandioso parco; tutt’intorno si distende una verde e ridente campagna, dove sono ordinatamente allineati pittoreschi vigneti, che producono gradevole e pregiato vino.
Codognè confina ad est con Gaiarine, a sud con Fontanelle, ad ovest con Vazzola e a nord con S. Vendemiano — S. Fior e Bibano — Godega.
Dopo questo preambolo, passiamo alla cronaca della manifestazione, mettendo in risalto soprattutto i vari interventi.
Quindi — come dicevamo — grande festa a Codognè il 28 ottobre, con l’attuazione di un nutrito programma, nell’intento di celebrare degnamente la nascita del Gruppo.
La manifestazione ha avuto inizio con l’ammassamento delle penne nere alle porte del paese. seguita la sfilata delle autorità civili e militari, delle rappresentanze e degli alpini, preceduti dalla Fanfara alpina diretta da Giobatta Zorgno. Dopo una breve sosta al monumento per rendere omaggio ai Caduti di tutte le guerre e per deporre una corona di alloro, ci siamo recati nella chiesa parrocchiale per assistere alla S. Messa e alla benedizione del gagliardetto.
Durante l'omelia il celebrante don Marco Pizzul ha rivolto parole di elogio agli alpini per le loro molteplici iniziative, per la loro costante disponibilità ad operare nel campo sociale ed umanitario.
Poi, sulla gradinata della chiesa, sono seguiti gli interventi del capogruppo Gio anni Cisera, del sindaco Mario Gardenal e del presidente della Sezione prof. Giacomo Vallomy.
Il capogruppo Cisera ha ricordato che il gruppo alpini di Codognè è sorto per opera di alcuni volenterosi e che conta una ottantina di iscritti; che gli alpini codognesi hanno voluto costituire un loro gruppo, non solo per accomunare tutti coloro che in pace e in guerra hanno portato il cappello con la penna, ma soprattutto per essere portatori dei grandi valori di cui l’umanità ha bisogno, che sono la solidarietà, la lealtà, l'amicizia. Ha voluto ricordare tutti coloro che hanno sacrificato la vita nel compimento del propri o dovere durante le guerre, e tutti quelli che furono segnati nel corpo e nello spirito, e che nei loro racconti mettono in risalto non le battaglie e le lotte, ma lo spirito di comunanza che ha loro consentito di ritornare a casa.
Ha sottolineato che la costituzione del gruppo vuole essere un coinvolgimento degli alpini di Codognè nello svolgimento di attività sociali, soprattutto in quelle della comunità in cui sono inseriti.
Cisera ha concluso ringraziando le autorità, le rappresentanze, i militari della Caserma “P. Maset” di Codognè, gli alunni delle scuole elementari e materne, le associazioni sportive, la popolazione e le penne nere convenute numerose. Inoltre ha espresso la sua gratitudine al prof. Vallomy per aver dimostrato tanta simpatia agli alpini di Codognè e per la sua prestigiosa presenza alle celebrazioni. Un particolare ringraziamento ha rivolto alla madrina del gruppo signora Luigia Furlan ved. Tonon, sorella e cognata di due alpini dispersi in Russia.
Successivamente il sindaco Gardenal così si è espresso:
“L’amministrazione comunale di Codognè, mio tramite, è lieta di partecipare a questo particolare incontro degli Alpini della sezione di Conegliano, che segna la costituzione del Gruppo di Codognè. Credo si tratti di una iniziativa importante per il nostro Comune, perchè radica anche nella nostra realtà questa forte, generosa e vitale presenza degli Alpini, che hanno realizzato nella storia d’Italia una delle pagine più dense e vivide di significato. La vicenda di questo Corpo dell’Esercito Italiano sono scritte nella nostra storia patria, non solo per gli episodi legati alla guerra - fortunate e sfortunate - ma, soprattutto, per le giovani generazioni, come testimonianza di valori veri, sani e pubblici di attaccamento allo Stato e alle Istituzioni.
Dio solo sa quanto bisogno c’è oggi nella nostra società di testimonianze di questi valori, quanta necessità c’è di ordine morale, di onestà, di lealtà, di senso del dovere. I primi a dover fare questa auto- critica credo siano gli uomini politici. gli esempi che spesso vengono offerti alla pubblica opinione hanno procurato gravi danni alla credibilità dello Stato e delle sue Istituzioni. Oggi c’è bisogno di una forte ripresa, ed è per questo motivo che la vostra presenza, qui oggi, assume, per l'Amministrazione Comunale di Codognè, questo significato importante di stimolo e di sprone.
Ringrazio quindi i responsabili di questa iniziativa, le autorità militari locali e della Brigata Alpina “Julia “per la loro presenza.
Vuole essere un benvenuto non formale, non rituale, ma profondo, che vuol legare, con filo sottile, tanto resistente, le comuni aspirazioni, idealità e programmi, a servizio della collettività e per l’affermazione di quelle virtù testé richiamate.
In questi anni, nella nostra zona, l'Associazione nazionale Alpini, ha legato la propria vita ad importanti iniziative di sostegno nel campo sociale e civile, dando prova di una sensibilità operosa ed intelligente".
Il sindaco ha concluso dicendo: "Al locale gruppo alpini dico fin d’ora che l'Amministrazione che presiedo è disponibile a dare il suo pieno appoggio alle iniziative che in futuro vorrà e saprà proporre, per rendere attuabile il progetto cui insieme stiamo lavorando,
cioè: migliorare le strutture pubbliche, soprattutto a favore dei più deboli e di coloro che rischiano l’emarginazione nel vorticoso evolversi della nostra società, una evidente dimostrazione di vera solidarietà. E con questo spirito che vi prego di accogliere gli auguri dell'Amministrazione Comunale per una proficua attività futura".
Infine il prof. Vallomy ha pronunciato il discorso ufficiale: "È un impegno grave, quello che mi sono assunto, accettando il gentile invito dell’alpino Cisera, iniziatore, responsabile e animatore del nuovo Gruppo che oggi ha celebrato il battesimo. Mi associo ai ringraziamenti fatti da Cisera, capo gruppo, per dire che sono commosso di vedere una partecipazione eccezionale a questa festa della Sezione di Conegliano.
È nato il 29° gruppo della nostra Associazione: Benvenuto 29° Gruppo! Benvenuto il Gruppo Alpini di Codognè nella sezione di Conegliano.
Consentite che io vi faccia, non solo elogi, ma che vi faccia qualche raccomandazione, vale a dire una specie di testimonianza o di testamento spirituale poiché sta, fra pochi mesi, per scadere il mio mandato. Considero il discorso di oggi, non come il canto del cigno, perchè non sono un cigno, ma come l’addio ufficiale del vecchio Vallomy agli alpini a cui ho voluto tanto bene e che mi hanno ricompensato con tanta fiducia attraverso tutti gli anni in cui ho presieduto la Sezione. Il reverendo parroco, il signor sindaco hanno parlato di valori, ne abbiamo bisogno, sapete! Non solo di valori religiosi e morali, ma di valori patriottici e civici, ed è su questo che io desidero insistere.
Osservando la cerimonia della benedizione mi sono commosso vedendo la mano gentile della madrina, Signora Tonon, reggere il Gagliardetto insieme all’alfiere: non è una cerimonia superficiale questa. Quella mano della consorte di un reduce dalla Russia vuol dire il consenso delle mamme, il consenso di tutte le persone gentili all’opera degli alpini.
Alcune settimane fa gli alpini del triveneto, in modo particolare, e di tutta l’Italia hanno risposto ad una lettera, una gentile, affettuosità e premurosa lettera dei ragazzi delle elementari di Oriolo Calabro, piccolo comune della provincia di Cosenza. Cosa volevano questi ragazzi? Volevano la presenza degli Alpini. E gli Alpini li hanno accontentati con una assemblea straordinaria che ha commosso tutta l’Italia. Che significato ha questo accorrere delle penne nere in Calabria alla voce innocente e pura dei ragazzi delle elementari? Ha un significato su cui noi dobbiamo meditare.
E meditino su queste gesta quei criminali, riporto la parola usata a Londra dal presidente della Repubblica Italiana Cossiga, quei criminali che attraverso leghe di vario tipo vogliono dividere l’Italia. Questo è il motivo per cui è significativo l’incontro dei ragazzi della Calabria con gli alpini del nord, in modo particolare del Triveneto. Noi non vogliamo disfare l’Italia, noi non vogliamo creare zizzania tra nord, est e sud; vogliamo bene alla Patria la cui unità è opera dei nostri avi, dei nostri combattenti e di coloro che si sono sacrificati per la Patria.
Ebbene, non è politica questa; perchè io non vorrei che qualcuno creasse dei malintesi; mi sono solo riallacciato ad un termine pronunciato dal Presidente della Repubblica nei confronti di chi vuole sfasciare l’unità d’Italia. Questo è il valore che consegno, caro capo- gruppo, al Gruppo di Codognè.
Il vostro Gruppo sia, come tutti i gruppi della nostra sezione e come tutte le sezioni d’Italia, una scuola di patriottismo e di civismo. Ne abbiamo bisogno. Il reverendo, è vero, diceva che non ci sono più guerre, non ci saranno piu. Ma abbiamo in casa la guerra. Noi dobbiamo combattere contro i nemici che vogliono rovinare l’Italia con il trionfo della Camorra, e di ogni sorta di organizzazione faziosa e che va contro le leggi.
Noi dobbiamo essere tutori delle leggi e sostenitori, come diceva il signor sindaco, della fatica di chi vuole operare nel pubblico settore.
Non voglio andare oltre e penso che le mie parole siano state molto che le mie parole siano state molto chiare; ma comunque sappiate che non siamo, noi alpini, solo fatti per sbandierare il Tricolore, per fare cortei e per fare qualche volta feste, e abbiamo bisogno anche di quelle, ma siamo fatti, soprattutto, per coltivare degli ideali che rischiano di andare a catafascio mercé la disonestà e la turpitudine di tanta gente che non rispetta né la legge, né rispetta le nostre tradizioni: a noi quindi il compito di combattere contro questi nemici interni. Vi ringrazio della gentile attenzione che avete posto a queste mie parole, forse un po' forti, ma che vengono dal cuore, come sempre quando parlo degli alpini e come quando parlavo ai ragazzi in mezzo ai quali ho passato la mia vita. Io ho sempre parlato con il cuore, con la sincerità di un vecchio alpino disceso dalle montagne della Valle d'Aosta.
Grazie e buona festa!”
A conclusione del cerimoniale gli alpini di Codognè hanno voluto testimoniare la loro gratitudine alle autorità e a quanti sono intervenuti alla manifestazione. Il capogruppo Cisera ha voluto consegnare ad alcuni ospiti una targa a tangibile ricordo della radiosa giornata:
alla madrina signora Luigia Furlan; all’Amministrazione Comunale tramite il sindaco Mario Gardenal; al prof. Giacomo Vallomy attualmente presidente onorario della Sezione di Conegliano; alla Sezione di Vittorio Veneto, consegna fatta al vice presidente Ennio Da Re; al Gruppo missili “Volturno” della locale caserma “Maset”, nelle mani del magg. Guido Biasiol; al ten. col. Marino Tabiani, comandante il Gruppo “Conegliano” 3° art. mont. in rappresentanza della Brigata Alpina “Julia”; al brigadiere Malagola dell’Arma Benemerita.
Erano presenti lo stendardo del Comune di Codognè, i vessilli delle sezioni di Vittorio Veneto e di Conegliano, una rappresentanza delle associazioni: Cavalleggeri di Codognè, Artiglieri di Gaiarine e di Codognè, Gruppo ex Internati, Gruppo dei sottufficiali in congedo, in gagliardetti dei gruppi ospiti di Col S. Martino e di Fontanelle e della quasi totalità dei nostri Gruppi.
Rivolgiamo, a conclusione, un elogio al capogruppo Giovanni Ci- sera e ai suoi collaboratori per l’ottima organizzazione, assicurando che la manifestazione ha avuto un eccellente esito; inoltre esprimiamo l’augurio della direzione e della redazione “Fiamme Verdi” di buon e proficuo lavoro, con la speranza di poter riportare sul nostro periodico in un futuro, possibilmente prossimo, le notizie delle loro esemplari iniziative.
Renato Brunello
Steno Bellotto

Deposizione della corona di alloro al monumento ai Caduti


Don Marco Pizzul benedice il gagliardetto del neo gruppo


Il capogruppo Giovanni Cisera porge il saluto delle penne nere di Codognè
Il presidente prof. Vallomy pronuncia il discorso ufficiale.
Il sindaco di Codognè Mario Gardenal porta il saluto dell’amministrazione comunale


La madrina signora Luigia Furlan ved. Tonon con le autorità.


La fanfara alpina
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