2014 Colfosco: Sei fratelli sei cappelli alpini
Attività
GRUPPO COLFOSCO
Sei fratelli, sei cappelli alpini,
cinquecento anni in sei
cinquecento anni in sei
Fiamme Verdi Settembre 2014
Sarebbe da parlare di guinness dei primati se non fosse che di primati gli alpini ne hanno talmente tanti nel cassetto da non curarsene più.
Sono i fratelli Pompeo di Colfosco.
Un nipote si accorge che quest'anno la somma delle loro età fa 500 e organizza la grande rimpatriata che si tiene nel mese di gennaio nella casa natale.
Mamma Angela li aveva partoriti tutti in quella camera sopra il portico. Quel portico (ora non esiste più) un tempo pieno di nidi di rondine, poi l'ampio cortile con il pergolato di viti e i campi che arrivano al Piave.
E' stato un incontro nel segno dei ricordi.
Augusto, classe '23, partì per Gorizia nel gennaio del 1943, 3° Artiglieria da Montagna. L'8 settembre il capitano della Batteria riuscì a convincere l'ufficiale tedesco che li stava deportando tutti in Germania a lasciarli in città a garantire l'ordine pubblico. Girato l'angolo fu una fuga generale, ognuno prese la sua strada e Augusto, altro fatto incredibile, raggiunse Susegana in treno e in divisa grigioverde, salutato addirittura in stazione da una ronda tedesca.
Arturo, classe 1927, CAR a Treviso poi 8° Alpini a Tolmezzo e tutta la naia in fureria (l'era studià...).
Silvio era stato assegnato al corpo alpini, ma con la lettera di chiamata sotto la leva arrivò il congedo: era il terzo fratello. Vive in Toscana.
Luigi, classe 1930, alpino, CAR a Civitavecchia, poi alla Spaccamela di Udine. Emigrato in Francia nel '57, lì ha messo su famiglia.
La storia di Giorgio ve l'abbiamo voluta raccontare per intero nelle pagine a seguire.
Infine Giovanni, classe 1936. Artiglieria da Montagna, CAR a Bassano, poi caserma Di Prampero a Udine, e per tutta la naia attendente del colonnello comandante.
All'incontro dei fratelli Pompeo hanno partecipato figli e nipoti (per la cronaca 7 sono alpini). Sono stati due giorni indimenticabili: pranzi, cene, messa di ringraziamento, festeggiamenti in sede del Gruppo alpini, ricordi ed emozioni. Grande in particolare la commozione di Luigi, arrivato dalla Francia. E tutti hanno capito che chi se ne va da Colfosco, Colfosco se lo porta poi per sempre nel cuore.