1995 Gaiarine: 70° - Vita Alpina Decennio 85-95 - Associazione Nazionale Alpini Sezione di Conegliano

ASSOCIAZIONE NAZIONALE ALPINI
Sezione di CONEGLIANO
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1995 Gaiarine: 70° - Vita Alpina Decennio 85-95

Attività
GRUPPO GAIARINE
       1985-1995        
70° - Vita Alpina Decennio 85-95
Saluto del capogruppo
Approfitto di questa occasione per porgere il più caloroso saluto alla famiglia alpina della sezione di Conegliano, innanzi tutto ai nostri rappresentanti ai vertici dell'organizzazione, ma con particolare affetto ai miei alpini del gruppo di Gaiarine, che attraverso il loro disinteressato contributo, hanno consentito al gruppo di crescere fino a porsi sempre più come un sicuro punto di riferimento per ogni iniziativa intrapresa nella comunità in cui opera.
Di questi tempi, che per i tanti repentini cambiamenti sono caratterizzati anche da confusione e disorientamento, è quanto mai necessario che gli alpini costituiscano un solido e certo punto di orientamento e appoggio. Per tale motivo va rafforzata ancor più, nel futuro, la presenza alpina.

Sarà una presenza espressa in nuove forme e iniziative che andranno continuamente ricercate per adeguare la nostra azione ai nuovi disagi e bisogni. Questo impegno sarà tanto più facile quanto più non perderemo di vista i grandi valori e gli alti principi che ci hanno da sempre guidato e che ci sono stati lasciati in eredità dai nostri vecchi. Questi principi e valori che sono il nostro patrimonio storico non invecchiano mai e vanno continuamente difesi, riaffermati, tradotti in comportamenti adeguati ai tempi. Credere in ciò ci da fiducia per il futuro e ci consentirà, a Gaiarine e in tutta la nostra sezione, di fare la parte che ci compete, non solo riguardo allo sviluppo economico di questo nostro Veneto, ma alla sua crescita culturale e sociale. Ai grandi risultati raggiunti dal Veneto in termini economici si accompagneranno nei prossimi anni maggiori responsabilità rispetto ad una equilibrata crescita ambientale e sociale. Agli alpini che le responsabilità sono abituati ad assumere, verrà richiesto di essere protagonisti nella società in cui operano. E noi alpini non vogliamo mancare e non mancheremo.
Chiudo, augurando a tutti un buon proseguimento delle attività associative, certo che il bilancio dei prossimi 10 anni sarà ancora più lusinghiero.

E' nello tempo facile e difficile illustrare il percorso compiuto dal gruppo ANA di Gaiarine nei 10 anni che vanno dal 1985 al 1995.
Facile, se ci si limita alla elencazione delle cose realizzate, alla citazione degli alpini più attivi e che hanno ricoperto le più importanti cariche sociali.
Difficile, se si vuole spiegare quale è stata la crescita culturale del gruppo, quali nuovi obiettivi e ambiti di intervento.

Relativamente a quanto realizzato, il gruppo di Gaiarine ha in questi 10 anni compiuto un grande sforzo organizzativo, grazie a un nutrito gruppo di giovani, che dall'ottobre 1980, hanno preso in mano le redini del gruppo, dato nuova linfa ed energia all'azione alpina del comune di Gaiarine. Quel gruppo di giovani "boce" è emblematicamente rappresentato dall'attuale capogruppo Ermenegildo Trivellato, vero punto di riferimento, attorno al quale si è coagulato il prezioso contributo di molti giovani alpini. Trivellato succedette nel 1986 al compianto e indimenticabile capogruppo Costantino Cavarzerani, combattente della resistenza, poi giudice e sindaco del nostro comune.

La grande manifestazione svoltasi per il 42° anniversario della fondazione, celebrata il 29 marzo 1992, è stato l'avvenimento che ha suggellato questi anni di rinnovata attività, ha avuto rilievo sezionale ed ha visto l'inaugurazione della nuova casa degli alpini intitolata all'indimenticabile Giulio Bedeschi, recentemente scomparso e che visitò il gruppo qualche tempo prima. Giulio Bedeschi, alpino, medico e grande scrittore, rimarrà così nel nostro ricordo. Erano presenti alla manifestazione le più alte cariche civili e militari del coneglianese, tra queste il presidente onorario prof. Vallomy, il presidente sezionale Luigi Basso e tanti altri rappresentanti delle associazioni combattentistiche e del volontariato.

Tutti accolsero con calore ed affetto insieme alla madrina del gruppo signora Maria Riva, la signora Luisa vedova Bedeschi che tagliò il nastro inaugurale.

L'appuntamento domenicale fu preceduto da una serata corale e nella prima mattinata dall'omaggio ai caduti in guerra. Seguì la sfilata preceduta dalla fanfara della Brigata Alpina Cadore. Poi presso la nuova sede sociale il commovente momento celebrativo, con gli interventi del sindaco di Gaiarine Fantuz, del presidente onorario Vallomy, del presidente Basso, del presidente della Sezione di Pordenone Gasparet e del capogruppo Trivellato. Erano numerosi i presenti, riuniti intorno al cippo intitolato "Alpini per la pace" eretto nel giardinetto antistante la sede sociale. La giornata alpina ha raggiunto il punto più alto con l'arrivo del presidente nazionale Caprioli, il quale ha portato, agli intervenuti, un fraterno saluto da parte di tutti gli alpini d'Italia da lui rappresentati.
La stupenda giornata di concordia alpina ha segnato una importante tappa nella vita del gruppo di Gaiarine, non solo una tappa raggiunta, ma un punto di svolta negli obiettivi del gruppo.

Gli alpini di Gaiarine avevano infatti realizzato tutto quanto necessario alla vita del gruppo, disponendo di una valida attrezzatura da campo, di una nuova sede sociale, collocata in un gradevole contesto ambientale, attrezzata con campo di bocce, onorando con la sua splendida aquila in ferro battuto, opera di Salton, il ricordo degli alpini caduti in guerra, lanciando nuovi messaggi di pace e fratellanza, strutturando una serie di incontri annuali, quali le Penne Mozze, la gita sociale, la cena sociale, la castagnata, l'Adunata nazionale.

Fatto tutto ciò si poneva tuttavia un nuovo problema, dove rivolgere le tante energie ancora disponibili al fine di ribadire quei sentimenti ideali che stanno alla base del pensiero e dell'agire alpino? Come tenere in alto i valori alpini della fratellanza e della solidarietà, del corre ovunque vi sia sofferenza e bisogno? Valori perseguiti nelle diverse epoche, nei luoghi più lontani, dai tanti alpini, molti dei quali oggi scomparsi?
Si dovevano trovare altri nuovi e più alti obiettivi attraverso i quali continuare ad esprimersi e consolidare la posizione di sicuro riferimento raggiunta nella nostra comunità.

Questi 10 anni, non tanto dal punto di vista del progresso materiale, quanto piuttosto da quello della crescita civile e dei valori, sono stato 10 anni difficili per i tanti e turbolenti cambiamenti avvenuti. La nostra società sta vivendo un momento di travaglio ed il prezzo di questo travaglio è pagato soprattutto dai più deboli, giovani, vecchi, disadattati. La società internazionale ha vissuto nuove guerre e nuove tragedie. In questo contesto la gente alpina deve poter costituire un momento di orientamento e di esempio.

Da questi presupposti si delinea all'interno del gruppo un nuovo grande obiettivo, dare sostegno alle grandi situazioni di sofferenza umana, vicine e lontane. Da ciò un rinnovato e più vicino rapporto con le famiglie alpine colpite da gravi lutti. Da ciò l'adozione di quattro bambini del terzo mondo, due indiani e due russi, che attraverso il nostro contributo possono essere sottratti dalla strada e vedere soddisfatti i più elementari diritti al sostentamento e all'educazione. Da ciò il contributo offerto alla sezione di Asti per i primi soccorsi agli alluvionati del Piemonte.

E' sempre su questa linea la assistenza logistica alla lucciolata "Via di Natale", manifestazione organizzata dl fine di raccogliere fondi per la realizzazione di alloggi per i familiari degli ammalati di tumore, ricoverati all'ospedale oncologico di Aviano.
E ancora, la continua partecipazione alle tante iniziative di solidarietà promosse dalla sezione di appartenenza. Più vicino a noi, la consegna del tricolore alla scuola materna di Gaiarine e la disponibilità di ospitare molti anziani presso la sede sociale.
Siamo certi di essere nella giusta via, e questo ci rende forti e ci da sempre nuove energie per portare avanti il valori lasciatici in eredità dai nostri vecchi alpini.

Sono andati avanti
Ermenegildo Giust, Giovanni Bertagna, Antonio Bertagna, Giuseppe Contarini, Armando Moras, Gioacchino Dall'Agnese, Augusto Riva, Angelo Morandin, Giovanni Perin, Sante Riva (amico), Doro Rover, Costantino Cavarzerani, Giacomo Feletto, Rino Piai, Ivano Perin, Filippo De Gasper.

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