1999 Mareno: 40 di vita di gruppo - Associazione Nazionale Alpini Sezione di Conegliano

ASSOCIAZIONE NAZIONALE ALPINI
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1999 Mareno: 40 di vita di gruppo

Attività
GRUPPO MARENO DI PIAVE
       
40 ANNI DI VITA DEL GRUPPO
A MARENO DI PIAVE GRANDE FESTA
Fiamme Verdi Settembre 1999

La Rassegna dei Cori e la manifestazione celebrativa: un successo
 
Il 12 e il 13 giugno le penne nere di Mareno  di Piave hanno ricordato la fondazione del proprio Gruppo con un programma  semplice ma significativo. Sabato 12 sera, nella sala parrocchiale “Papa  Luciani” si è svolta una Rassegna di Cori con la partecipazione della  Corale Vivaldi di Mareno, il Coro Oltrepiave di Vigo di Cadore e il Coro ANA  di Vittorio Veneto.
 Tre cori di diversa composizione, di diversa vocalità e traduzione. Tutti e tre  hanno espresso un repertorio piacevole e brioso, con cura e bravura.
 La Corale Vivaldi di Mareno, composta di voci miste, con molte voci bianche –  di recente costituzione: 1994 – ha saputo esprimere il conato con  delicatezza: può configurare quale corale polifonica. Essa è composta di una  trentina di elementi, è diretta dal maestro Piergiusto Zambon.
 Il Coro Oltrepiave di Vigo di Cadore venne costituito nel 1975. Ha repertorio  prevalentemente alpino-popolare. Anch’esso ha partecipato a varie rassegne.  Dalla nascita è diretto dal Maestro Arduino De Donà.
 Il Coro ANA di Vittorio Veneto ha oltre quarant’anni: è nato nel 1958 per  opera del dott. Giulio Salvadoretti, già presidente della Sezione ANA di  Vittorio Veneto e del dott. Lino  Nicolini; quindi dal Maestro Efren Casagrande, illustre musicista,  armonizzatore ed autore di molte canzoni. Dal 1997 è diretto dal Maestro  Giuseppe Borin.
 E’ arcinoto il modo vocale, con piani e forti, essendo composto di una  cinquantina di elementi dalla voce possente, sa dare effetti deliziosi di  gradimento popolare.
 Non sono mancati, per tutti i cori, i prolungati applausi.
 Le diverse composizioni del repertorio sono state presentate rispettivamente da  Pietro Schincariol, da Carlo Fassetta di Treviso e da Giovanni Coan di  Vittorio Veneto, i quali hanno saputo colorare con espressioni acute e  divertenti ogni brano.
 A  conclusione della serata, i tre Cori hanno cantato assieme “Signore delle  Cime” di Bepi de Marzi.

 La cerimonia ufficiale avvenuta la domenica seguente, ha avuto inizio con  l’alzabandiera presso la sede del Gruppo. E’ seguita la sfilata con  partecipazione della fanfara Alpina di Conegliano e una teoria di muli, sei  provenienti da Cappella Maggiore di proprietà dell’alpino Antonio De Luca,  e due del socio di Mareno Antonio Dall’Anese, per giungere alla Chiesa  Arcipretale.
 Durante il percorso è stata effettuata una breve sosta al Cippo degli Alpini per  deporre una corona di fiori.
 Quindi, giunti in Chiesa, tutti i partecipanti hanno assistito alla S. Messa celebrata  dal socio alpino Don Giuseppe Fagaraz, assistito dall’arciprete don Rino.
 Durante la funzione liturgica la Fanfara Alpina ha eseguito alcuni brani religiosi.  Alla fine è stata recitata dal socio anziano Cesare Ton la “Preghiera  dell’Alpino”.
 Successivamente,  sempre in corteo, le Penne Nere si sono recate al Monumento ai Caduti, per  rendere Loro “Onori” e deporre una corona di alloro, al suono delle note  del “Piave” e del “Silenzio”.
 A conclusione della manifestazione commemorativa sono intervenuti il capogruppo  Giuseppe De Nadai , il sindaco Giuseppe Facchin e il vice presidente Giuseppe  Cadorin.
 
 Il capogruppo De Nadai, dopo aver salutato tutti i convenuti e ringraziati per la  loro partecipazione alla festa del 40° anniversario di fondazione del Gruppo,  ha voluto brevemente ricordare i punti salienti che hanno caratterizzato la  vita del sodalizio.
 “Il Gruppo – egli ha detto – fu fondato nel 1958, per  volere del dott. Remigi Verri, medico di Mareno, assieme a 56 alpini; e lo  guidò fino al 1964, anno in cui venne a mancare.
 Fu allora eletto capogruppo Francesco  Salvador, il quale ricoprì la carica fino al 1985. In quel periodo fu  eseguita un’opera importante: il cippo dedicato agli Alpini scomparsi –  dove poco fa abbiamo deposto una corona di alloro in omaggio alla loro  memoria. Esso fu inaugurato in occasione del 20° anniversario di fondazione.
 Nel 1986 gli succedette il dott.  Ferdinando Antoniazzi, e sotto la sua guida, fino al 1995, il Gruppo si è  indirizzato verso un nuovo modo di operare, prefiggendosi degli obiettivi.
 Primo: avere una sede propria.
 Secondo: creare un dialogo  socio-culturale con la gente del paese.
 Per quanto riguarda la sede –  usufruendo di un prefabbricato dei terremotati in Friuli, e grazie all’aiuto  dell’Amministrazione Comunale – nel 1987, iniziarono i lavori per la  costruzione; e nel 12989 la bella sede fu inaugurata con una grande festa.
 In riferimento poi al sociale, il Gruppo  Alpini ha notevolmente incrementato la collaborazione con “La Nostra  Famiglia”; ha provveduto ad una adozione a distanza di una bambina indiana;  e ha sempre messo a disposizione le proprie risorse a chi ne avesse bisogno:  associazioni e non.
 
 Nel 1995 fu eletto capogruppo Fiorenzo  Marcon, il quale fino al 1996, continuò l’opera del suo predecessore, e  fece sì che si potesse effettuare il gemellaggio con il Gruppo di Venegazzù.
 In questi ultimi tre anni ho avuto  l’onore ed il piacere di coprire la carica di capogruppo, cercando in tutti  i modi di essere all’altezza di coloro che mi hanno preceduto; mi auguro e  spero che il proseguo dell’attività della nostra associazione – che mi  sta tanto a cuore – sia all’insegna dell’aggregazione socio-culturale e  del vero spirito alpino.
 Prima di chiudere, desidero ringraziare  il comitato organizzatore per l’eccellente comportamento esecutivo, per  ricordare degnamente il 40° di fondazione, i consiglieri del Gruppo,  l’Amministrazione Comunale e tutti color che in qualche modo hanno  collaboratori per rendere possibile questa bellissima manifestazione di Festa.
 Via l’Italia – Viva gli Alpini.
 
 
Il sindaco Faccin, portando il saluto della Civica Amministrazione, ha ricordato  lo spirito delle Penne Nere e le loro opere, componenti straordinarie ed  eccezionali in un contesto comunitario di un Paese.
 Infine   il vice presidente sezionale Giuseppe Cadorin, dopo aver porto il saluto della  Sezione e del Presidente Paolo Gai (assente per impegni a cui non poteva  sottrarsi), ha elogiato il Gruppo di Mareno per aver degnamente ricordato il  40° di fondazione, sottolineando i valori che tengono uniti tutti gli Alpini,  sempre pronti ad offrire il loro contributo là dove c’è bisogno, grazie a  quello spirito di solidarietà, noto ovunque.
 E   riferendosi alle disposizione governative sulla riduzione delle Truppe Alpine,  sul volontariato o meno dei militari, ha asserito che gli Alpini sono e  resteranno un reparto speciale di cui il nostro Paese non dovrebbe  prescindere. Essi posseggono un “DNA” singolare che per tutta la vita li  accompagna e li spinge a conservare gelosamente gli ideali a cui si ispirano.
 Cadorin  ha incoraggiato i Gruppi a farsi promotori di iniziative che siano di esempio  per la gente, come quelle intraprese recentemente. Ha augurato lunga vita al  Gruppo di Mareno e a tutti i Gruppi della Sezione.
 
 Un buon rancio ha festosamente suggellato l’incontro.
 Buona la presenza di Alpini con numerosi Gagliardetti, in rappresentanza di quasi  tutti i nostri Gruppi, a anche di altre Sezioni, che hanno fatto corolla ai  Vessilli delle Sezioni “Cadore”, “Vittorio veneto “ e  “Conegliano”. Soddisfacente la partecipazione di Labari e Bandiere di  associazioni umanitarie e d’arma: AVIS, CRI, Protezione Civile, Società  Operaia, Invalidi Civile, Combattenti e Reduci, Ex Internati, Invalidi di  Guerra, Bersaglieri, Artiglieri e Fanti.
 Non  è mancato, naturalmente, una buona rappresentanza, con gagliardetto, del  Gruppo di Venegazzù, con il quale Mareno di Piave è gemellato.
 Concludiamo  esprimendo al Gruppo di Mareno di Piave il nostro compiacimento per come si è  svolta la cerimonia commemorativa, per la sensibilità e l’operosità dei  propri soci, augurando a loro, al direttivo, al capogruppo Bepi De Nadai  sempre maggiori successi.
 
Renato Brunello
 
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