2014 Mareno: Alpini orgoglio italiano a scuola - Associazione Nazionale Alpini Sezione di Conegliano

ASSOCIAZIONE NAZIONALE ALPINI
Sezione di CONEGLIANO
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2014 Mareno: Alpini orgoglio italiano a scuola

Attività
GRUPPO MARENO DI PIAVE
ALPINI, ORGOGLIO ITALIANO A SCUOLA
Fiamme Verdi Luglio 2015

Il gruppo alpini Mareno di Piave della sezione di Conegliano, per festeggiare il 55° anno di fondazione ha organizzato l'evento “Alpini in tempo di pace”. Una serata in cui è stata coinvolta anche la Brigata Alpina Julia, e gli studenti delle scuole medie A. Manzoni, che dovevano sviluppare un tema/disegno sull'argomento.
Per preparare i ragazzi, il centro studi ANA della sezione di Conegliano ha fornito loro materiale informativo sulla nostra associazione, e ha organizzato un incontro presso il centro culturale di Mareno, durante il quale i relatori Aldo Vidotto e Federico Furlan hanno spiegato ai giovani ascoltatori la storia del corpo degli alpini, le attività da noi svolti ai giorni nostri.
Sabato 5 aprile presso il palazzetto dello sport di Mareno, si è svolto l'evento al quale ha presenziato il rappresentante della Brigata Alpina Julia Cap. Carmelo Pezzino del 7° Rgt. Alpini Feltre, che ha parlato delle attività svolte dalle truppa alpine, all'interno del territorio nazionale. La serata è stata uno splendido esempio di divulgazione di “cultura alpina”.

I frutti del lavoro portato avanti dal capogruppo De Nadai Giuseppe, del gruppo di Mareno, sono stati premiati soprattutto da due elaborati che Vi andiamo a proporre.

Il tema vincitore del primo posto tra le classi terze:
ALPINI ORGOGLIO ITALIANO
Di recente abbiamo affrontato l'interessante tema sugli alpini, in classe e al centro culturale di Mareno, sia in tempo di guerra che in tempo di pace, soffermandoci sulle buona azioni gratuite che offrono alla società e allo stato italiano. Si identificano facilmente grazie per la divisa e per il famoso cappello con la penna, ma dietro a queste sembianze si celano esempi di uomini fedeli alla patria e al prossimo. Spesso hanno sacrificato loro stessi per offrire aiuto. In questo breve tema (in cui riassumerò troppo brevemente tutte le qualità positive di questi uomini) vorrei parlare degli alpini in tempo di pace, magari facendo qualche riferimento ai tempi di guerra utilizzandoli come collegamento.
Nell'attualità i cappelli con la penna svolgono tantissime attività. Per esempio, quando la popolazione si trova in difficoltà a causa di un allagamento, di un terremoto o di altre catastrofi naturali, ecco che gli alpini si attrezzano e vanno a dare il loro contributo. Ma non solo. Hanno un occhio di riguardo verso i diversamente abili, verso le famiglie che vivono periodi di intense difficoltà.
Porterò qui a seguito alcuni avvenimenti (solo alcuni, elencarli tutti sarebbe troppo lungo) che possono testimoniare quanto efficace sia e quanto poco se ne parli del lavoro eccellente che svolgono. Mi rammarico che siano così tralasciati, vengono nominati raramente. Quando c'è stato il terremoto all'Aquila, in Emilia Romagna, in Friuli, gli alpini sono stati fra i primi a soccorrere la popolazione, a costruire capannoni per ospitare le persone, a trattare gli sfollati non come ospiti nelle loro tende ma come veri autoctoni, immedesimandosi e mettendosi e mettendosi nei panni di chi aveva perso tutto, a partire dalla casa. Preparando colazione, pranzo e cena a innumerevoli persone.
Un grande gesto di umanità, di grande solidarietà e comprensione. Essere solidali vuol dire rimboccarsi le maniche, non dire, da chilometri di distanza:- Poverini, come li compatisco!
Non solamente in questi casi, pero sono venuti in aiuto. Ci sono tanti modi di raffigurare la generosità. E le opportunità per dipingerla sempre in modo differente sono tantissime, ogni giorno se ne ripresentano di nuove. Tra di loro si sentono in dovere di aiutarsi, proprio come i fratelli che nel momento del bisogno non si abbandonano, non si dividono fra loro.
Un alpino, in guerra, qualche tempo fa rimase paralizzato. Aveva urgente bisogno di strutture che potessero ospitarlo, per farlo vivere nella maniera più umana possibile. Di loro iniziativa gli hanno costruito una casa, con tutte le attrezzature necessarie che potessero aiutarlo a spostarsi con la carrozzina.
In cambio nulla, solo il sorriso di quell'alpino che li ricorderà per sempre. Tutto questo non vale forse di più dei soldi? Se il lavoratore fosse pagato con il sorriso sarebbe povero, tanto è difficile trovarne uno vero, che dia tutto senza nulla in cambio. E' questa la parte mancante all'interno della società in cui viviamo, l'altruismo per progredire. Gli alpini intervengono in queste piccole comunità, in questi paesini italiani che affrontano gravi disagi, in cui il quotidiano è stato stravolto dalla anormalità che la situazione impone. Sono loro che riportano la normalità fra le macerie delle case distrutte, il sorriso nell'animo delle persone, forse è questo l'intervento più importante perché fa ritornare la voglia di ricominciare da zero, non però sconfitti dagli eventi catastrofici, ma con la speranza e la certezza di sapere che qualcuno li aiuterà in qualsiasi caso.
Viviamo in un periodo in cui i veri valori si stanno tralasciando e perdendo per lasciare spazio a quelli falsi e superficiali.
Qualcuno avrà perso l'orgoglio, la soddisfazione di essere nato in Italia. Possiamo ritrovarlo attraverso gli alpini, con il loro esempio ci sentiamo parte di un Paese in difficoltà ma comunque solidale. Si può fare ancora qualcosa per ricostruire quello che abbiamo distrutto...poniamo le fondamenta con il buon esempio che ci hanno lasciato e che ci lasciano. L'aiuto senza profitto è l'aiuto vero, che una persona si sente di donare per il gusto di farlo. Ho affrontato il tema degli alpini in tempo di pace, ma vorrei fare un passo indietro nel tempo per lasciare apazio alle testimonianze e alla memoria. Seconda guerra mondiale in Russia i tedeschi uccidevano senza pietà chiunque incontrassero nel loro cammino.
I nostri alpini hanno addirittura diviso il cibo e le abitazioni con la popolazione russa, che li gratificava spargendo la fama che gli italiani erano buoni, in poche parole...la solidarietà di oggi è la solidarietà che c'è sempre stata nel corpo alpino.
Noi ragazzi conosciamo poco di questo ambiente, per comprenderlo bene dovremmo osservare tutte le diverse sfaccettature e sfumature. Una scusa per avvicinarci di più a loro...e diventare eredi di un popolo migliore, magari finalmente basato su sani principi e sull'umanità e giustizia che tanto manca in questa bellissima Italia, tanto affascinante quanto arretrata rispetto al resto del mondo.
Chiara Forni, 3^C



La poesia vincitrice del terzo posto tra le classi terze:
Alpino chi sei?
Alpino che fai?
Su dimmi perché
la gente ama te.
Ma certo ti dico,
io son quell'uomo tuo amico
che ha combattuto mille battaglie
nei monti e nelle fitte boscaglie.
Né freddo, né pioggia, né venti
han fermato i miei passi possenti.
Mosso da grande fervore
ho lottato con forza e onore,
per la libertà dallo straniero
e diventare un popolo fiero.
E se per la patria son anche caduto
tu che m'ascolti non m'hai ancora perduto:
di certo mi noti tra la gente smarrita,
in ogni tragedia che sconvolge la vita.
Dove c'è d'aiutare con mani e con cuore
sempre tu trovi con grande stupore
una penna nera su un verde cappello,
che subito accoglie d'aiuto ogni appello.
Sono un alpino, son forte, son fiero
il mio altruismo è un sentimento sincero.
Tomasella Daniela 3^B

Martedì 8 aprile una rappresentanza del gruppo Mareno, si è recata presso le scuole medie per ringraziare alunni e corpo docente per la collaborazione e portare un penna ricordo in regalo per tutti, si è concluso cosi il percorso iniziato assieme il 1° marzo.
Simone Algeo
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