2024 M.O. Maset: Festeggiati i 40 anni dalla fondazione
Attività
GRUPPO M.O. PIETRO MASET
IL GRUPPO ALPINI CONEGLIANO “M. O. PIETRO MASET” HA FESTEGGIATO 40 ANNI DALLA FONDAZIONE
Fiamme Verdi Dicembre 2024
Con tre giornate intense e molto partecipate, il gruppo Alpini Conegliano “M.O. Pietro Maset” ha celebrato i 40 anni dalla propria costituzione. Venerdì 11 ottobre 2024 la sala grande si è riempita di molte persone, desiderose di ascoltare un intervento del Generale D. (ris.) Massimo Fogari sul tema “Russia tra passato e presente”.
Il Generale Fogari, con alle spalle una prestigiosa carriera con incarichi di comando in missioni all'estero, conclusa come Capo Ufficio pubblica informazione dello Stato Maggiore della Difesa, è stato anche addetto militare presso l’ambasciata italiana a Mosca.
Fogari ha voluto precisare di parlare a titolo personale e non in relazione al suo ruolo nell'ambito dell’esercito italiano. Fatta questa premessa è passato ad illustrare i momenti storici salienti della Russia.
Nata nel IX secolo con la fondazione del regno di RUS di Kiev, dopo la caduta di Costantinopoli ad opera dell’Impero Ottomano, il 29 maggio 1453, Ivan III di Russia, sposo di Sofia Paleologa, nipote di Costantino II, l’ultimo imperatore romano, reclama l’eredità storica, religiosa e imperiale della città che si definiva seconda Roma.
È da questi due passaggi che bisogna partire per capire i motivi storici che stanno alla base dell’idea che spinge Putin in questo momento a giustificare quella che definisce “operazione speciale”. L'Ucraina è percepita dai russi come la culla della loro civiltà. Le vicende successive, dalla Rivoluzione del 1917, all'uscita dalla Comunità degli Stati indipendenti, creata dopo la caduta del comunismo, hanno spinto l’Ucraina a guardare progressivamente verso l’Occidente, ottenendo aiuti economici e supporto tecnico militare.
La situazione che si è creata oggi, con il conflitto in corso, discende dall'intenzione dell’Ucraina di liberarsi dai vincoli con la Russia, aderendo all'Unione Europea e alla NATO. La Russia, dal canto suo, ritiene che l’Ucraina rientri nel suo campo di influenza. La soluzione a questo conflitto, secondo Fogari,
non potrà che essere una tregua più o meno armata. Fogari ha concluso dicendo che, secondo lui, gli unici vincitori saranno gli Stati Uniti e la Repubblica Popolare Cinese. Annota, quindi, che “migliaia di soldati morti - ancora una volta - saranno caduti invano”. Serata interessante, quindi, che spinge tutti noi ad una riflessione sulla necessità di perseguire obiettivi di pace. Dopo questa stimolante occasione di riflessione, alla quale molti hanno auspicato ne possano seguire altre, le iniziative sono proseguite sabato 12 ottobre.
Come ha sottolineato il Sindaco di Conegliano Fabio Chies, il gruppo ha giustamente iniziato i veri e propri festeggiamenti onorando la memoria della persona a cui è intitolato: il capitano M. O. al valor militare Pietro Maset, un eroe della nostra terra che ci ha lasciato un esempio di impegno totale per la Patria. Come ha ricordato il prof. Luigino Bravin, ricostruendone la figura davanti alla tomba, presenti gli alpini del gruppo “M. O. Pietro Maset”, del gruppo alpini di Pescina in Abruzzo e di altri gruppi gemellati, Pietro Maset è stato un eroe, un soldato, un alpino che ha servito il proprio Paese e che, deluso dal comportamento del governo fascista e delle gerarchie militari, non si è tirato indietro, non ha rinunciato a lottare, impegnandosi nella lotta di liberazione dall'occupazione nazista e dai fascisti che collaboravano con gli occupanti tedeschi. Sulla tomba di Pietro Maset è stato deposto un mazzo di fiori. Il pomeriggio è proseguito nella sede del gruppo, in via Calpena a Conegliano, con l’inaugurazione della mostra fotografica sulla storia del gruppo.
La festa è poi continuata con il concerto della Fanfara Alpina di Conegliano, applauditissima dai presenti.
Al termine del concerto il Capogruppo Alberto Segato ha consegnato ai soci alpini ultraottantenni e alle mogli o familiari dei soci alpini “andati avanti”, una targa ricordo delle celebrazioni del quarantesimo del gruppo.
A seguire, il rinfresco. Domenica 13 ottobre gli alpini del gruppo Maset, insieme agli ospiti del gruppo alpini di Pescina, accompagnati dal Sindaco Mirko Zauri e ad altri alpini dei gruppi gemellati e della Sezione di Conegliano, accompagnati dalla Fanfara Alpina di Conegliano, si sono radunati nel giardino all'ingresso di via Calpena dove, dopo l’alzabandiera, c’è stato lo scoprimento del Cippo degli Alpini con gli onori ai Caduti e la benedizione da parte di don Pierluigi Cesca, parroco della parrocchia dell'Immacolata di Lourdes.
Coordinati dal cerimoniere Omar Gatti, si sono susseguiti i vari interventi. Il Capogruppo, Alberto Segato ha ricordato i passaggi salienti della storia del gruppo che, è nato su iniziativa di 15 alpini, 11 dei quali sono “andati avanti” (come si dice tra gli alpini) con l’intento, andato a buon fine, di allargare la base di adesione all'Associazione. Infatti, il gruppo M.O. Pietro Maset è uno dei gruppi più numerosi della Sezione di Conegliano. Alcuni dei fondatori erano presenti: Mario Luca, già capogruppo, Luciano Bit, Carlo Breda e Nino Geronazzo. Proprio Luca ha ricordato come sia nata l’idea del Cippo donato alla città, sottolineando che sullo stesso una targa riporta la frase “Alpini, uomini di pace”.
È intervenuto, quindi, il Sindaco di Conegliano, Fabio Chies, che ha evidenziato il ruolo di collaborazione degli alpini con le istituzioni, a supporto delle iniziative che si tengono in città. A seguire è intervenuto il Presidente della Sezione alpini di Conegliano, Francesco Botteon, portando i saluti anche del Consiglio Sezionale. In seguito, i partecipanti, sulla strada di fronte al Cippo, hanno partecipato alla Santa Messa celebrata dal parroco della chiesa della Madonna di Lourdes, sull'altare da campo appositamente allestito. Al termine della Messa, il Capogruppo Alberto Segato, a nome del Gruppo, ha consegnato il cappello alpino a don Pierluigi Cesca, arruolato tra gli Alpini dell’8° Reggimento nel maggio del 1976 e che si era trovato nel mezzo dell’emergenza terremoto del Friuli. Con questa breve cerimonia si sono concluse le celebrazioni ufficiali e alpini e invitati si sono recati nella sede del Gruppo per il pranzo che, fonti sicure, assicurano abbia tenuto fede alla buona cucina del Gruppo stesso, con un buon risotto e l’immancabile spiedo.