2017 Ogliano: Il 90° del gruppo - Associazione Nazionale Alpini Sezione di Conegliano

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2017 Ogliano: Il 90° del gruppo

Attività
GRUPPO OGLIANO
       
IL 90° DEL GRUPPO ALPINI DI OGLIANO

Fiamme Verdi Dicembre 2017 di Luciano Silvestrin e Gigi Bravin



Novanta anni ben portati, non sentirli, avere più energie di quando si è nati: un miracolo!
Il Gruppo Alpini di Ogliano li ha compiuti in questo ottobre che sta colorando le colline del paese.
I festeggiamenti per il 90° sono iniziati ancora il sabato e proseguiti in grande spolvero domenica 15 ottobre. I preparativi però hanno avuto inizio mesi prima. Sotto la direzione del capogruppo Marcello Silvestrin decine di alpini si sono prodigati nell’organizzare ogni momento delle due giornate.
L’abnegazione, le ore di lavoro mai contate, lo spirito di corpo sono state la costante di questi mesi per tutti gli alpini del Gruppo.
Sabato 14 i bambini della scuola primaria di Scomigo, con gli alpini di scorta, sono stati al cimitero per rendere omaggio alla memoria di Pietro Maset al quale è intitolata la loro scuola.
Alla sera in chiesa a Ogliano c’è stato, seguitissimo, il concerto di due cori: Il coro “Pra de vai” di San Fior e il “Coro Vittorio Veneto” che si sono esibiti con numerose canti alpini. Il concerto si è chiuso con “Il Signore delle cime” cantato assieme dalle due formazioni entusiasmo i presenti.
Domenica mattina alle 9 c’è stata la cerimonia dell’alzabandiera nel giardino antistante la sede del Gruppo. Erano presenti Alpini di tanti gruppi delle sezioni confinanti con i loro gagliardetti, più di una trentina. Non mancavano i vessilli delle sezioni di Conegliano, Vittorio Veneto, Treviso, Belluno, Bolognese Romagnola. Hanno partecipato anche, ospiti graditi gli alpini di San Giorgio della Richinvelda e una rappresentanza dei bersaglieri della Sezione di Conegliano.
Il gruppi di Brisighella e quello di Marradi gemellati con Ogliano avevano mandato decine di alpini, indubbiamente felici dell’invito, partecipi agli eventi con l’entusiasmo che solo gli alpini sanno provare, fratelli come se abitassero appena al di là delle colline.
Non è mancata una rappresentanza degli alpini in armi e numerosi elementi della Protezione Civile ANA
Poi tutti i presenti hanno sfilato e raggiunto la chiesa con il gonfalone di Conegliano in testa seguito dalla banda della Sezione.
Tutta l’area attorno alla casa degli alpini e per centinaia di metri lungo la strada che congiunge Conegliano con Vittorio era pavesata di bandiere tricolori, non un palo della luce ne era sprovvisto.
La Messa è stata concelebrata dal parroco don Luigi e altri due sacerdoti in una chiesa che non è riuscita a contenere tutti gli alpini presenti. Particolarmente toccante la recita della preghiera dell’Alpino e “Il Signore delle cime” cantata dal coro e dai presenti.
All’uscita sono stati resi gli onori alla lapide dei caduti con la deposizione di una corona di alloro. Contemporaneamente altri rappresentanti del Gruppo hanno deposto un mazzo di fiori sulle tombe di tre Capogruppo ( Luigi Chies fondatore del Gruppo, Stefano Masut, Mansueto Serafin), e della madrina Augusta Chies andati avanti negli anni passati.
Poi la sfilata fino alla casa degli Alpini con in testa, di nuovo, la fanfara della Sezione e lo striscione portato dai piccoli delle elementari che così recitava: Grazie ai nonni alpini, noi siamo il futuro. A seguire qualche centinaio di persone fra alpini e semplici cittadini.
Nel piazzale lindo come un vestito di gala un piccolo palco dal quale il Capogruppo Marcello Silvestrin ha portato il saluto suo e dei suoi alpini a tutti i presenti. Con voce rotta da un’emozione che ha controllato a fatica ha salutato le persone presenti, le autorità e idealmente i suoi predecessori andati avanti, in particolare il fondatore del Gruppo, novanta anni fa, Luigi Chies.
Silvestrin ha voluto mettere in risalto la collaborazione fra i parroci del paese e gli Alpini rimarcando come quando una porta si chiude c’è sempre l’altra aperta e viceversa per venire incontro ai bisogni della comunità. “Quel giorno, Dio non voglia, che si chiudono entrambe sarà la fine per tanti ideali religiosi e laici portati in eredità per le nuove generazioni”.
Dal palco, emozionato per l’invito, ha parlato il capogruppo di Brisighella Gianluigi Bandini gemellato con Ogliano. Poche parole a braccio e poi la lettura della poesia “Cantate alpini” di un alpino morto nella Grande Guerra. Momento toccante per tutti i presenti.
È intervenuto poi il Sindaco di Conegliano Fabio Chies che ha messo in evidenza come sugli alpini della città si può sempre contare: “Se c’è una emergenza, un bisogno, un aiuto da dare sappiamo che dagli Alpini si ha sempre una risposta”.
Il Presidente sezionale Giuseppe Benedetti ha poi illustrato le molteplici attività attuate dagli alpini dei vari Gruppi e rimarcato come tutti gli affiliati all’ANA siano sempre disponibili., in particolare ha sottolineato come il Gruppo di Ogliano sia stato il primo della Sezione di Conegliano
Dopo aver chiuso con l’ufficialità è stato offerto ai presenti nel salone della casa un rinfresco che sontuoso è dir poco. Gli alpini di Ogliano coadiuvati dall’ Associazione Dama Castellana non si sono risparmiati in quanto ad ospitalità.
La maggior parte dei presenti si è poi portata a Scomigo dove con la generosa disponibilità dell’associazione S. Elena sotto la loro struttura si è svolto il pranzo. I convenuti, più di 500 persone, sono stati in allegria fino al pomeriggio. In un intervallo del pranzo il Capogruppo Silvestrin ha offerto in ricordo del 90° il libro scritto da Giorgio Visentin e Innocente Azzalini sulla storia del Gruppo, dalla sua fondazione nel 1927 ai giorni nostri. Un’opera incredibile per la ricerca archivistica su centinaia di eventi che hanno costellato la storia del Gruppo, per le innumerevoli persone citate, per il notevole apparato iconico e non da ultimo per la bella veste grafica.
Sono state consegnate ai rappresentanti dei due Gruppi gemellati due targhe ricordo e tre soci ( Antonio Sperandio, Valeriano Dal Mas, Guido Piccin) che da anni hanno dato la loro disponibilità con grande abnegazione alla costruzione della sede e numerose altre attività.
Numerosi alpini sono poi ritornati in sede per l’ammaina bandiera.
Giornata gioiosa, ricca di ricordi e significato, di buon auspicio per il futuro del Gruppo.








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