2011 Orsago: Matteo Cesa nel Paradiso di Cantore
Attività
GRUPPO ORSAGO
MATTEO “BEPI” CESA nel Paradiso di Cantore
Fiamme Verdi Dicembre 2011 di Renzo SossaiLo scorso 22 maggio è salito al paradiso di Cantore il reduce alpino
orsaghese Matteo Cesa.
Matteo, a tutti noto col nome di “Bepi”, era nato ad Orsago il 1° ottobre 1919. Arruolato a Tai di Cadore l’11 marzo 1940, fu assegnato prima alla 67^ cp e poi alla 68^ cp del Btg. Pieve di Cadore, 7° Rgt Divisione Punteria. Con l’incarico di conducente trascorse oltre 40 mesi di guerra. Fronte occidentale, Grecia/Albania, Montenegro ed infine nuovamente Francia; queste in sequenza le tappe dell’odissea che “Bepi” sopportò con obbedienza. Dopo l’8 settembre 1943, Bepi riuscì con molte peripezie a sottrarsi con il suo reparto alla cattura da parte dei tedeschi. Il ritorno a casa dalla Costa Azzurra fu un’autentica avventura, con episodi che si possono trovare romanzati sui libri, con la differenza che questi Bepi li aveva vissuti veramente sulla propria pelle. Decorato con due croci al merito di guerra, Matteo “Bepi” Cesa si è iscritto al Gruppo ANA di Orsago fin dalla fondazione nel 1965. Chi scrive ebbe modo di tracciarne un po’ la storia raccogliendo i suoi ricordi ancora vivi e impreziositi da curiosi aneddoti. Di lui colpiva quella squisita autentica cortesia propria di quella generazione che umilmente ha dato tanto, spesso tutto alla Patria, senza peraltro chiedere nulla. Era un animo che accoglieva tutti con il sorriso e che con affabilità dialogava con chiunque. Se ne è andato improvvisamente da questa vita terrena, lasciando un grande vuoto nel suo gruppo ANA, del quale era veramente orgoglioso di far parte. Il suo innato entusiasmo non sarà dimenticato, rimarrà d’esempio agli alpini orsaghesi per continuare nella loro attività. Essi avranno la consapevolezza che idealmente “Bepi” sarà con loro.
Alla cerimonia funebre hanno partecipato in tanti. Bepi è stato onorato meritatamente dal vessillo ANA di Conegliano scortato dal Presidente Cav. Uff. Giovanni Battista Bozzoli, dai gagliardetti di tutti i gruppi della sezione attorniati da molte penne nere. La lettura della “Preghiera dell’Alpino” e le note del “Signore delle Cime” e del “Silenzio” sono stati gli apici emotivamente più alti dell’ultimo viaggio terreno di Matteo “Bepi” Cesa.
Matteo, a tutti noto col nome di “Bepi”, era nato ad Orsago il 1° ottobre 1919. Arruolato a Tai di Cadore l’11 marzo 1940, fu assegnato prima alla 67^ cp e poi alla 68^ cp del Btg. Pieve di Cadore, 7° Rgt Divisione Punteria. Con l’incarico di conducente trascorse oltre 40 mesi di guerra. Fronte occidentale, Grecia/Albania, Montenegro ed infine nuovamente Francia; queste in sequenza le tappe dell’odissea che “Bepi” sopportò con obbedienza. Dopo l’8 settembre 1943, Bepi riuscì con molte peripezie a sottrarsi con il suo reparto alla cattura da parte dei tedeschi. Il ritorno a casa dalla Costa Azzurra fu un’autentica avventura, con episodi che si possono trovare romanzati sui libri, con la differenza che questi Bepi li aveva vissuti veramente sulla propria pelle. Decorato con due croci al merito di guerra, Matteo “Bepi” Cesa si è iscritto al Gruppo ANA di Orsago fin dalla fondazione nel 1965. Chi scrive ebbe modo di tracciarne un po’ la storia raccogliendo i suoi ricordi ancora vivi e impreziositi da curiosi aneddoti. Di lui colpiva quella squisita autentica cortesia propria di quella generazione che umilmente ha dato tanto, spesso tutto alla Patria, senza peraltro chiedere nulla. Era un animo che accoglieva tutti con il sorriso e che con affabilità dialogava con chiunque. Se ne è andato improvvisamente da questa vita terrena, lasciando un grande vuoto nel suo gruppo ANA, del quale era veramente orgoglioso di far parte. Il suo innato entusiasmo non sarà dimenticato, rimarrà d’esempio agli alpini orsaghesi per continuare nella loro attività. Essi avranno la consapevolezza che idealmente “Bepi” sarà con loro.
Alla cerimonia funebre hanno partecipato in tanti. Bepi è stato onorato meritatamente dal vessillo ANA di Conegliano scortato dal Presidente Cav. Uff. Giovanni Battista Bozzoli, dai gagliardetti di tutti i gruppi della sezione attorniati da molte penne nere. La lettura della “Preghiera dell’Alpino” e le note del “Signore delle Cime” e del “Silenzio” sono stati gli apici emotivamente più alti dell’ultimo viaggio terreno di Matteo “Bepi” Cesa.
Ai famigliari ed agli alpini di Orsago vanno le più sincere e sentite
condoglianze della redazione di Fiamme Verdi e delle penne nere della sezione.
Gentile Presidente, mi chiamo Tiziana e sono la pronipote di Cesa
Matteo (Bepi), Alpino del Gruppo di Orsago mancato pochi giorni fa.
Con queste poche righe vorrei ringraziarla sentitamente per la grande partecipazione dimostrata dagli Alpini della Sezione di Conegliano in occasione del funerale di Bepi. Gli Alpini hanno accompagnato tutta la cerimonia e, con la loro presenza e partecipazione, sono riusciti a trasmettere quei valori umani e storici che da sempre caratterizzano l'appartenenza al Corpo degli Alpini. Il mio prozio Bepi nella sua lunga vita non si è mai stancato di raccontare le sue esperienze in Grecia e Albania e di ricordare il suo orgoglio di essere un Alpino e perciò sono sicura che non potesse ricevere un saluto migliore della Preghiera dell'Alpino e delle note del Signore delle Cime e del Silenzio per accomiatarsi da questa terra.
Cordiali saluti. Tiziana Gava.
Con queste poche righe vorrei ringraziarla sentitamente per la grande partecipazione dimostrata dagli Alpini della Sezione di Conegliano in occasione del funerale di Bepi. Gli Alpini hanno accompagnato tutta la cerimonia e, con la loro presenza e partecipazione, sono riusciti a trasmettere quei valori umani e storici che da sempre caratterizzano l'appartenenza al Corpo degli Alpini. Il mio prozio Bepi nella sua lunga vita non si è mai stancato di raccontare le sue esperienze in Grecia e Albania e di ricordare il suo orgoglio di essere un Alpino e perciò sono sicura che non potesse ricevere un saluto migliore della Preghiera dell'Alpino e delle note del Signore delle Cime e del Silenzio per accomiatarsi da questa terra.
Cordiali saluti. Tiziana Gava.
Carissima, dalla tua lettera traspare quanto affetto tu abbia
nutrito per Bepi.
La nostra presenza era doverosa, Bepi sarà sempre ricordato come nostro padre. Uno dei padri che a vent’anni ha vissuto esperienze inenarrabili, patimenti, tribolazioni e che nonostante tutto ha indicato, a noi che con orgoglio portiamo il cappello alpino, la via da percorrere con coraggio, generosità e semplicità.
Battista Bozzoli.
La nostra presenza era doverosa, Bepi sarà sempre ricordato come nostro padre. Uno dei padri che a vent’anni ha vissuto esperienze inenarrabili, patimenti, tribolazioni e che nonostante tutto ha indicato, a noi che con orgoglio portiamo il cappello alpino, la via da percorrere con coraggio, generosità e semplicità.
Battista Bozzoli.