1995 Pieve di Soligo: 70° - Vita Alpina Decennio 85-95 - Associazione Nazionale Alpini Sezione di Conegliano

ASSOCIAZIONE NAZIONALE ALPINI
Sezione di CONEGLIANO
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1995 Pieve di Soligo: 70° - Vita Alpina Decennio 85-95

Attività
GRUPPO PIEVE DI SOLIGO
           
70° - Vita Alpina Decennio 85-95
1985-1995

1987 - 10a Rassegna di Canto Corale
La 10a Rassegna di Canto Corale organizzata dal gruppo alpini, in collaborazione con il C.A.I., che ha celebrato il 25° della sua fondazione, ha ottenuto grande successo. Hanno partecipato tre affermati cori: Corocastel di Conegliano diretto da Toni Battistella, che ha fatto gli onori di casa; il Coro Vis Bell di Visome (BL) diretto da Paolo Bittante; il Coro Stella Alpina di Rho (MI) diretto da Gianni Borghetti.
Ciò che accomuna gli Alpini al C.A.I. è la passione per le meraviglie delle vette alpine, la purezza dell'aria, lo splendore dei paesaggi, la gioia del panorama dopo la fatica della salita, ma soprattutto gli insegnamenti che ci vengono dai monti: l'amore, gli ideali più genuini, la fraternità più semplice, la giustizia, l'altruismo. Tutto questo ci viene tramandato attraverso il canto dei cori, con le loro memorie ed i loro puri e genuini ideali della vita.

1988 - Gemellaggio con gli alpini di Palmanova
Gli alpini Veneti hanno stretto un patto di gemellaggio, amicizia e fraternità con gli alpini in congedo di Palmanova. Nell'occasione, nel duomo dogale di Palmanova don Giovanni Oballa, cappellano capo della brigata Pozzuolo, ha celebrato i suoi venticinque anni di apostolato e benedetto il nuovo gagliardetto del gruppo di Palmanova alla presenza del sindaco di Palmanova Battilana, del gen. Romeres, del gen. Valditara, socio della sezione Ana palmarina, del presidente ing. Pietro Cecconi, dei gagliardetti dei 30 gruppi che formano la sezione intitolata alla medaglia d'oro Tavoni, del sindaco di Pieve di Soligo dr. Antonio Padoin, del capogruppo di Pieve di Soligo cav. Paolo Gai e di un nutrito gruppo di penne nere pievigine.
E' seguito un corteo che ha raggiunto il monumento dei caduti, dove già ardeva la fiamma nel braciere donato dalle penne nere.
Presso la sede degli artiglieri, lo scambio di doni e la promessa di restituire la visita a Pieve di Soligo in settembre. Sono seguite alcune magnifiche esecuzioni del coro della brigata Julia, diretta dall'alpino Cortese, ed un concerto della banda cittadina diretta dal maestro Vasco Nazzi.

25 settembre 1988 - Inaugurazione del Viale degli Alpini nel 60° della Costituzione nel 25° della ricostituzione del Gruppo
Non era certamente figurato il calore con il quale i pievigini hanno circondato gli Alpini Domenica 25 settembre. Era un grande appuntamento e tutto il paese ha confermato l'entusiasmante consenso all'iniziativa del gruppo, condivisa appieno dall'Amministrazione comunale. Il Viale degli Alpini che quel giorno sarebbe stato inaugurato aspettava una sistemazione dignitosa e la collocazione da parte degli Alpini, delle bellissime "fioraie" arrecava al viale un aspetto e una considerazione mancata.
Preludio alla grande festa la serata dei cori alpini del Sabato, con il gruppo ANA di Vittorio Veneto e quello della Brigata Julia che si sono alternati al cinema Careni, gratificati da una presenza trabocchevole di ascoltatori ed appassionati.
La domenica Pieve ha avuto la sua adunata. Una giornata luminosa e limpida, come solo settembre sa regalare, ha reso ancora più suggestiva la semplice cerimonia con la quale gli Alpini di Pieve, unitamente ad una nutrita rappresentanza del gruppo Palmanova, hanno voluto ricordare il 60° di fondazione ed il 25° di ricostruzione del Gruppo. Certo che celebrare sessanta anni di vita associativa non era cosa da poco. Era un retaggio di storia e di tradizioni da far rivivere in modo adeguato, in modo che potesse essere un segno tangibile dei valori e degli ideali che in ogni momento della nostra vita, sia in pace che in guerra, sono stati l'essenza del nostro modo di essere Alpini; e cioè senso del dovere, dell'amicizia, dell'altruismo, della solidarietà.
Nonostante la data prescelta, 700 Alpini e 53 tra Gagliardetti e Labari di associazioni d'Arma sono presenti alla sfilata.
La manifestazione ha offerto delle testimonianze che meritano di essere sottolineate. Gli Alpini sono venuti a Pieve di Soligo per rincontrarsi e riabbracciarsi, in qualche caso dopo 40 ed anche 50 anni (vero comm. Battistella e Bepi Grosso?), il loro spirito era ancora vivo perché, dopo tante sofferenze, amavano ritrovarsi in un giorno di gioia e di pace.
«Perché andiamo alle Adunate, alle nostre manifestazioni? Ci vado perché ho bisogno di amicizia, e là la trovo; perché ho bisogno di ricordare le mie origini contadine, e là le trovo; perché ho bisogno di trovarmi a casa, e là mi ci sento; perché ho bisogno di ricordarmi di quelli meno fortunati di me (i caduti, i dispersi), e là me li ricordo e so che hanno sofferto anche per me; perché ho bisogno di vedere la bandiera, e là la vedo. Forse è per questo che vado alle Adunate. Tra la folla che applaudiva una sfilata svettava un cartello con su scritto: "Non sono un Alpino, ma vorrei tanto esserlo". Che bello, mio Dio, io lo sono, grazie..» Così può essere sintetizzato il discorso del Sindaco e del capogruppo cav. Paolo Gai, con il pensiero rivolto alla grande tradizione alpina ed ai tanti alpini che ci hanno preceduto insegnandoci a comprendere ed a promuovere gli ideali di concordia e fratellanza.
Si associa anche il presidente Vallomy cercando di essere l'interprete fedele ed entusiasta degli oltre 4000 Alpini della Sezione di Conegliano.
Ai Capigruppo di questo Gruppo ricostituito, all'ufficiale Grendene, al comm. Battistella e al cav. Gai, va la mia gratitudine e il mio compiacimento.
L'Ass. prov. comm. Pietro Furlan offre al cav. Gai una targa a ricordo della giornata e brevemente si esprime: "Signor sindaco di Pieve, signor sindaco di Palmanova, signor Presidente della Sezione, signori Capigruppo e amici alpini tutti, è questa una giornata indimenticabile che affidiamo alla storia, non soltanto per quello che andremo a fare per l'inaugurazione del Viale degli Alpini ma per l'importante anniversario del gruppo.
In modo particolare per l'alto significato che assume questo gemellaggio di fratellanza e di umanità tra gli Alpini di Pieve e quelli di Palmanova. Consegno questa targa al cav. Gai intendendo consegnarla a tutti gli Alpini".
Dopo il rituale taglio del nastro da parte della madrina, la sfilata è partita lungo il bellissimo Viale degli Alpini. Sfilata ordinata e disciplinata, in un blocco unico, compatto ed armonioso.
La cerimonia si è conclusa al capannone per il rancio che ha dato a tutti momenti di serena letizia.

A chiusura della giornata gli interventi di rito e lo scambio di doni. Graditissimo il libro "Gli anni della Grande Guerra nel Quartier del Piave" offerto al comm. Battistella, all'ing. Cecconi presidente della Sezione Palmanova, Renato Pozzi capogruppo di Palmanova, Sig. Battilana sindaco di Palmanova, al Presidente. Vallomy e al Vicepresidente geom. Chies, al dr. Padoin sindaco di Pieve, al segretario comunale dr. Scioli, al cap. Dino Grendene capogruppo della ricostituzione ed all'attuale capogruppo cav. Paolo Gai, a Renato Brunello, all'arch. Bruno Dal Col, al cav. Ampelio Rossi, al responsabile GSA Nicola Stefani e a Giuseppe Grosso.
Il volume è stato consegnato anche alle rappresentanze delle sezioni di Valdobbiadene, Vittorio e Treviso, nonché a quelle dei Carabinieri in congedo, ai Mutilati ed invalidi del Quartier del Pieve ed alla medaglia d'Argento per la campagna di Russia sig. Riboli. Non mi stupirei, in questa ridda di nomi, d'averne dimenticato qualcuno; e se ciò fosse mi scuso.

1990 - Concerto della Fanfara della Brigata Alpina Cadore
E' stata una gradita sorpresa l'esecuzione concertistica della Fanfara Alpina della Cadore. Molti pensavano che la Fanfara interpretasse la rituale musica bandistica militare, come avviene quasi sempre nelle varie manifestazioni, alle quali è costantemente chiamata. Non è stato così. Gli alpini in armi hanno dimostrato di possedere una padronanza di esecuzione non comune, segno di una preparazione musicale seria. La fanfara si è presentata come di consueto con la propria sigla, l'Inno degli Alpini, finendo con l'inno Nazionale, durante il quale il pubblico si è alzato in piedi per ascoltare in religioso silenzio. Tutti i pezzi meritavano particolare attenzione, alcuni dei quali non sono di facile esecuzione, come, Momment for Morricone, Oregon, Boogie for Trombones e Escopade for Trombones, dove i tre giovani suonatori di tromboni hanno fatto la parte del leone. Bravi! C'era pure un violino, un contrabbasso a corda ed una pianola.

Quest'anno il Gruppo Alpini di Pieve di Soligo ha voluto rompere la tradizione che lo vedeva - da anni - organizzatore di rassegne Corali, ed il pubblico lo ha premiato con la presenza, il compiacimento e gli scroscianti applausi tributati ai concertisti. L'intento di festeggiare e ricordare culturalmente il 72° anniversario della Vittoria della Grande Guerra è stato raggiunto. Al termine della simpatica manifestazione il capogruppo cav. Gai Paolo, il sindaco (alpino) Pietro Tittonel e il presidente della Sezione Giacomo Vallomy sono intervenuti per ringraziare ed esternare la loro soddisfazione ai bravi componenti la Fanfara Alpina "Cadore", al comandante della Brigata gen. Papini, consegnando dei presenti, nelle mani dell'accompagnatore M.M. Fiorello De Poloni.

Il prof. Vallomy ha raccomandato ai giovani Alpini di curare la loro cultura musicale con passione e disponibilità, perché li terrà impegnati, lontani da pericolose distrazioni e li renderà più sensibili ai problemi sociali.

L'anno 1991 inizia con il nuovo consiglio direttivo così composto:
Capogruppo cav. Paolo Gai
Segretario Marsilio Rusalen
Consiglieri Onorari: cav. Ampelio Rossi, cav. Tomaso Dalla Betta
Consiglieri : Ettore Bernardi, Ernesto Chiappinotto, Angelo Chiappinotto, Giovanni Chiappinotto, Bruno Chiappinotto, Albino Bertazzon, Giancarlo Gai, Elio Lorenzon, Alfredo Furlan, Dino Saccol, Mario De Biasio, Giuseppe Collodet, Gianpaolo De Biasio, Albino Padoin, Walter Bertazzon, Mario Lorenzon, Angelo Mura.

1991 - Gli Alpini in campo per la lotta ai Tumori
Il cuore generoso della famiglia Alpina di Pieve di Soligo continua ad esprimere sensibilità concreta per le persone e per le associazioni che operano a fini umanitari. Il gruppo pievigino ha donato due milioni alla sezione provinciale "P. Patrese" della Lega italiana per la lotta contro i tumori. L'offerta è il ricavato della "Festa della Fameja alpina" svoltasi a settembre in Pieve di Soligo, organizzata in collaborazione con altri otto gruppi dei comuni vicini. Un grande incontro, all'insegna della più schietta amicizia tra tanti nuclei familiari, che ha riscosso notevole successo in termini di interesse e di partecipazione; una manifestazione che, alla sua seconda edizione, ha già dimostrato di avere le carte in regola per diventare un appuntamento fisso per il Quartier del Piave.

Il gesto concreto di solidarietà verso l'associazione impegnata nella difficile battaglia contro la malattia del secolo si inserisce in un programma molto ampio e articolato di iniziative di solidarietà sociale, promosso e attuato dal gruppo, anche grazie all'opera costante del capogruppo Gai: "Vogliamo operare nella realtà del nostro territorio per essere presenti con il nostro stile, la nostra amicizia, i nostri valori antichi e sempre attuali, per dare un segno forte e credibile che ci sta ancora a cuore il bene della comunità, e per offrire, ai giovani in particolare, un esempio, di servizio gratuito e disinteressato verso tutti coloro che hanno bisogno del nostro aiuto".

Il Gruppo ha sempre risposto alle chiamate di intervento, anche quando il lavoro da compiere era rivolto all'intera Comunità pievigina.
Nei programmi di intervento per il risanamento del fiume Soligo, il Comune ha tracciato sulla riva sinistra un bellissimo percorso pedonale che lo costeggia dal ponte di via al Soligo e termina presso la Villa Brandolini.
Alla chiamata dell'Amm. Comunale che voleva renderlo percorribile in modo paesaggisticamente soddisfacente, il Gruppo ha risposto compatto e sotto la guida di uomini esperti e macchinari adatti, dopo alcuni fine settimana di dedizione, il percorso poteva ritenersi agibile e sufficientemente curato nei particolari per poter essere percorso da chiunque si voglia godere uno splendido panorama e qualche minuto di tranquillità immerso nel verde.
L'opera di manutenzione si è protratta per tutto l'anno, a seconda delle esigenze imminenti, ma all'inizio della stagione successiva, con il rifiorire della primavera, la soddisfazione per l'opera compiuta era grande, dava serenità guardarla, ma ancor più percorrerla.

1991 - Seconda festa della Fameja Alpina
La festa della Fameja Alpina è stata voluta dai Gruppi di Collalto, Barbisano, Solighetto, Refrontolo, Soligo, Falzè di Piave, Sernaglia della Battaglia, Pieve di Soligo e Fontigo, per dare motivo di ritrovo alle famiglie dei soci dei gruppi, per ribadire l'importanza, il ruolo primario che gli Alpini danno a questa importantissima istituzione.
Per non dimenticare mai che la Fameja Alpina altro non è che la proiezione e l'integrazione della famiglia dei singoli, i gruppi hanno ben pensato di ricordarlo ogni anno, a turno con una grande festa. Ha iniziato nel 1990 il Gruppo di Falzè di Piave.
Ricchi della loro esperienza e forti nella nostra organizzazione abbiamo riunito i Gruppi il 12 settembre sotto il capannone messo a disposizione dal capogruppo Paolo Gai. Tutta la giornata è stata rivolta alla famiglia nel suo insieme: lotteria per i più grandi e giochi per i più piccoli.
Si dice che quelli che lavorano non godano la festa, ma nel nostro caso questo non è successo perché ciascun socio impegnato nella festa ha impegnato anche la propria famiglia così da non sentirsi in disparte.

1992 - Cinquant'anni dopo la steppa russa restituisce le salme degli alpini Dotta e Furlan
Il 74° anniversario della Vittoria e la ricorrenza della giornata delle Forze Armate assumono quest'anno a Pieve di Soligo un rilievo particolare e una solennità intonata alla memoria più vera dei valori di Patria e di pace.
Domenica 8 novembre la comunità pievigina renderà onore e degna sepoltura ai resti mortali di due concittadini, Gino Dotta e Angelo Furlan, alpini caduti in Russia durante la tragica campagna militare della seconda guerra mondiale.
L'Azione del 10 giugno 1943 ricorda nell'Albo di gloria la figura del giovane caporale Angelo Furlan, di Gerolamo, classe 1917, "caduto eroicamente sui campi stranieri di Russia il 31 dicembre 1942", e descritto come ottimo giovane di Azione cattolica, "di animo buono e generoso, gioviale nel tratto, amato e stimato da tutti".
L'elogio funebre allora pubblicato sulle pagine di questo giornale si soffermava, in base al racconto del comandante di compagnia, a descrivere gli ultimi momenti di vita del giovane Furlan, caduto sotto le raffiche di mitragliatrice di carri armati nemici, durante una manovra di ripiegamento della prima linea, completamente allo scoperto: "Morì quasi subito col suo bel sorriso sulle labbra, come aveva sempre nei momenti più duri". La salma fu poi riposta nel cimitero di guerra di Selenj Jar a cura del Cappellano militare del battaglione Val Cismon.
La manifestazione ufficiale dell'8 novembre, promossa dall'Amm. Comunale insieme a tutte le associazioni combattentistiche, prevede al mattino la presenza delle varie delegazioni pievigine al Sacrario di Fagarè, ove si svolge una solenne cerimonia in onore dei caduti.
Alle 12.30 è fissato il rientro a Pieve e il raduno presso le scuole elementari Vaccari, dove è allestita una sala funebre per la veglia delle spoglie dei caduti. Alle 15.00 il corteo ed il rito ufficiale seguito dalla tumulazione provvisoria in una tomba comune, in attesa dell'edificazione della tomba monumentale.

1994 - 65° di fondazione e 31° di ricostituzione
Inaugurazione dell'Ossario dei Caduti in Russia e della restaurata Chiesetta di S.Anna
Sotto la guida dell'instancabile e generoso capogruppo cav. Paolo Gai, il gruppo ha eretto, appena dentro l'ingresso ovest del cimitero, un dignitoso "Ossario Caduti in Russia" che ora custodisce i resti mortali degli Alpini pievigini Gino Dotta e Angelo Furlan, giunti dalla Russia.
Ha anche ristrutturato il capitello di S.Anna, tanto caro alla gente locale.
Il 24 aprile 1994 si sono svolte le cerimonie solenni: l'alzabandiera al Monumento ai Caduti, la benedizione e l'inaugurazione dell'Ossario, la deposizione dei resti mortali dei concittadini Dotta e Furlan con la resa degli onori con le note del silenzio.
In ordinato corteo, preceduti dalla fanfara alpina, dal gonfalone del Comune e dal labaro sezionale, ci si reca al Sacello di S.Anna, che viene benedetto dal parroco don Lorenzo.
Quindi procedendo per via Sartori, si entra in Chiesa per la celebrazione della S.Messa, celebrata dal cappellano militare del 5° C.A. mons. Santarossa.
Successivamente viene offerto un omaggio floreale alla Madonna degli Alpini, sita nel sacello del campanile, dono dell'indimenticabile comm. Alfredo Battistella.
Dopo la deposizione di una corona al monumento ai Caduti, sono seguiti gli interventi delle autorità convenute.
Erano presenti, oltre alla madrina del gruppo, signora Bertilla Iseppon, Marco Burubu in rappresentanza della sezione di Vittorio Veneto, il capogruppo di Alpette (TO) Bruno Bianco, il presidente della provincia Citron, due ufficiali con alpini in armi in rappresentanza del 6° Art. montagna e del Btg. Pieve di Cadore, i vessilli delle sezioni di Palmanova, Torino, Vittorio Veneto, i labari dell'Ass. Bersaglieri del Quartier del Piave, dell'U.N.R.R., dell'AVIS, dell'ANPI, degli Artiglieri d'Italia, dell'Ass. Mutilati ed Invalidi di guerra, dell'Ass. Naz. Combattenti e reduci di Pieve di Soligo, i gagliardetti dei gruppi di Alpette, Ciano del Montello, Lago, Follina, Cison di Valmarino, Colbertaldo, Moriago, Farra di Soligo, Cornuda, Prata di Pordenone, Palmanova, nonché i 29 gruppi della Sezione.

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