2008 Ponte della Priula: La nostra memorabile Treviso Marathon
Attività
GRUPPO PONTE DELLA PRIULA
La nostra memorabile Treviso Marathon
Fiamme Verdi Maggio 2008Se
il buon giorno si vede dal mattino, il sole primaverile di domenica 30 marzo ha
reso questa quinta edizione della Treviso Marathon una giornata da ricordare.
Alla fine è stata una grande soddisfazione per tutti, dai podisti alle persone che hanno collaborato, applaudito ma soprattutto lavorato. Un’altra opportunità a conferma che noi alpini abbiamo fatto la differenza rendendo speciale il passaggio degli atleti per il nostro paese.
Le tre partenze e la collaborazione delle Associazioni d’arma omaggiavano il 90° anniversario della fine della Grande Guerra con Ponte della Priula simbolo della linea del Piave, punto di partenza della riscossa italiana nonché limite di massima penetrazione del nemico invasore austrotedesco.
Sono stati circa cinque gli incontri di preparazione con i responsabili della Marathon, le associazioni locali, i rappresentanti comunali, quindi definite le nostre specifiche mansioni operative, l’assegnare gli incarichi ai circa trenta volontari del Gruppo è stata solo pura formalità.
Sabato pomeriggio rimboccandoci le maniche siamo partiti al lavoro posizionando ai lati del ponte, per tutta la lunghezza, un centinaio d’aste di bandiera tricolori aiutati anche dagli amici del gruppo locale "Aquiloni".
Disappunto la mattina dopo nel controllo pre-gara ove risultavano mancanti quattro bandiere più una spezzata nel tentativo d’asporto da noi subito aggiustata e ricollocata.
Abbiamo preparato la sede per la pastasciutta all’alpina da servire ai prestatori d’opera della domenica. Alla fine saranno circa quattrocento i coperti serviti agli uomini della Protezione Civile, della Pro Loco, al personale della TV Marathon, ai ragazzini del calcio e della pallavolo addetti alla distribuzione dei berretti colorati, ai rappresentanti delle associazioni d’arma con i gagliardetti e ai nostri alpini.
Abbiamo aiutato a transennare la Pontebbana. Durante la corsa supportati anche dagli amici dei Gruppi di Susegana, Colfosco e Collalto che piantonavamo le strade collaborando con le forze dell'ordine, gestendo gli attraversamenti pedonali in zona rotatoria e nelle tre vie di confluenza.
Un nostro "vecio" dava informazioni locali allo speaker ufficiale nella sua postazione in centro rotatoria con un buon bicchier di vino a placare la sete.
All'arrivo degli atleti era tutto sotto controllo tra l?entusiasmo di migliaia di persone.
La bellezza di veder scorrere questa fiumana con i cappellini tricolori culminava con un tuffo al cuore all'arrivo sul Ponte della Priula tutto imbandierato, scortato dalla grande rappresentanza della Sezione di Conegliano con tanto di Fanfara Alpina, vessilli, gagliardetti, i bersaglieri in uniforme d?epoca e i reduci, nel tripudio generale.
Il sorvolo dell'aereo che fu di Francesco Baracca, in una scia tricolore, dava quella sensazione di solennità e patriottismo emozionando i presenti, da far venire il nodo alla gola e a più di uno anche le lacrime agli occhi.
Con una manifestazione di tale portata in casa nostra, noi alpini ligi al dovere, rispettosi dei nostri impegni abbiamo fatto la nostra bella figura, dando il massimo, dimostrando che ci sono ancora persone volonterose, disciplinate, orgogliose, motivate da valori ormai considerati d?altri tempi che danno quella spinta in più rendendo l?evento semplicemente memorabile.
Alla fine è stata una grande soddisfazione per tutti, dai podisti alle persone che hanno collaborato, applaudito ma soprattutto lavorato. Un’altra opportunità a conferma che noi alpini abbiamo fatto la differenza rendendo speciale il passaggio degli atleti per il nostro paese.
Le tre partenze e la collaborazione delle Associazioni d’arma omaggiavano il 90° anniversario della fine della Grande Guerra con Ponte della Priula simbolo della linea del Piave, punto di partenza della riscossa italiana nonché limite di massima penetrazione del nemico invasore austrotedesco.
Sono stati circa cinque gli incontri di preparazione con i responsabili della Marathon, le associazioni locali, i rappresentanti comunali, quindi definite le nostre specifiche mansioni operative, l’assegnare gli incarichi ai circa trenta volontari del Gruppo è stata solo pura formalità.
Sabato pomeriggio rimboccandoci le maniche siamo partiti al lavoro posizionando ai lati del ponte, per tutta la lunghezza, un centinaio d’aste di bandiera tricolori aiutati anche dagli amici del gruppo locale "Aquiloni".
Disappunto la mattina dopo nel controllo pre-gara ove risultavano mancanti quattro bandiere più una spezzata nel tentativo d’asporto da noi subito aggiustata e ricollocata.
Abbiamo preparato la sede per la pastasciutta all’alpina da servire ai prestatori d’opera della domenica. Alla fine saranno circa quattrocento i coperti serviti agli uomini della Protezione Civile, della Pro Loco, al personale della TV Marathon, ai ragazzini del calcio e della pallavolo addetti alla distribuzione dei berretti colorati, ai rappresentanti delle associazioni d’arma con i gagliardetti e ai nostri alpini.
Abbiamo aiutato a transennare la Pontebbana. Durante la corsa supportati anche dagli amici dei Gruppi di Susegana, Colfosco e Collalto che piantonavamo le strade collaborando con le forze dell'ordine, gestendo gli attraversamenti pedonali in zona rotatoria e nelle tre vie di confluenza.
Un nostro "vecio" dava informazioni locali allo speaker ufficiale nella sua postazione in centro rotatoria con un buon bicchier di vino a placare la sete.
All'arrivo degli atleti era tutto sotto controllo tra l?entusiasmo di migliaia di persone.
La bellezza di veder scorrere questa fiumana con i cappellini tricolori culminava con un tuffo al cuore all'arrivo sul Ponte della Priula tutto imbandierato, scortato dalla grande rappresentanza della Sezione di Conegliano con tanto di Fanfara Alpina, vessilli, gagliardetti, i bersaglieri in uniforme d?epoca e i reduci, nel tripudio generale.
Il sorvolo dell'aereo che fu di Francesco Baracca, in una scia tricolore, dava quella sensazione di solennità e patriottismo emozionando i presenti, da far venire il nodo alla gola e a più di uno anche le lacrime agli occhi.
Con una manifestazione di tale portata in casa nostra, noi alpini ligi al dovere, rispettosi dei nostri impegni abbiamo fatto la nostra bella figura, dando il massimo, dimostrando che ci sono ancora persone volonterose, disciplinate, orgogliose, motivate da valori ormai considerati d?altri tempi che danno quella spinta in più rendendo l?evento semplicemente memorabile.