1986 Refrontolo: 30° di fondazione - Associazione Nazionale Alpini Sezione di Conegliano

ASSOCIAZIONE NAZIONALE ALPINI
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1986 Refrontolo: 30° di fondazione

Attività
GRUPPO REFRONTOLO
Il Gruppo di Refrontolo festeggia il 30° di fondazione con un'opera sociale

Fiamme Verdi Dicembre 1986

La bella fontana dono degli alpini

Il 13 e 14 settembre ci siamo ritrovati a Refrontolo - ridente paesello di neppur 1800 anime, epoca più di una decina di Km. da Conegliano - sede di un nostro simpatico gruppo per festeggiare i suoi trent’anni di intensa attività.
Le informazioni storiche sulle origini di Refrontolo sono alquanto scarse, e quindi poco si sa intorno alle origini del paese.
Quanto al nome si potrebbe ricavare dalle parole latine “rex frondiun” , “re delle frondi”, dato che in epoca remota era ricchissimo di grandi e folti boschi, come lo era il confinante territorio del Felettano, e racchiuso tra il fiumicello Lierza e la valle del Crevada.
Refrontolo è sito in un’altura, nel mezzo di graziose ed amene verdeggianti colline - che la natura generosa, in ogni stagione, sa stupendamente colorire -, dove si notano, tra un sali e scendi, stupendi vigneti, colmi di grappoli dai colori del topazio e del rubino, che brillano allo spuntar del sole. Infatti la terra di Refrontolo produce, oltre al vino “Prosecco” - asciutto o amabile che sia, ti invita a un approccio senza indugi, dal profumino delicato che ti fa venir in mente il glicine, i fiori d’acacia, il miele; giustamente acido, poco tannico, non molto di corpo, snello e passante - il pregiato “Marzemino”, specialità antica su queste terre, di un bel rosso rubino con orli violacei, fragranza di fruttato, amabile e frizzante, sapido e non privo di finezza, che rivive ancor oggi li suo splendore; prezioso nettare che deliziava perfino le note del don Giovanni di Mozart.
Chi lo conosce, chi ha avuto la fortuna di gustano, che i nostri padri conservano con cura e gelosia per somministrarlo quale ricostituente “per chi avea bisogno de tirarse sù”, ne sa qualche cosa.
Dopo questa breve licenza ecologica ed enologica, a prologo del racconto delle manifestazioni che hanno animato gli Alpini, è bene evidenziare l’accondiscendenza della popolazione locale alle iniziative delle Penne Nere, e l’esemplare cornice fatta alle varie cerimonie.
Il primo significativo incontro è avvenuto sabato sera 13 settembre, nella sala parrocchiale, per assistere alla rassegna di cori, i quali con le loro cante popolari ed alpine hanno creato un clima veramente simbiotico.
Ha iniziato il coro di Sernaglia della Battaglia, diretto dall’alpino prof. Lamberto Pillonetto, coro formato da voci miste, che ha una tradizione, per quanto attiene al servizio liturgico, analoga a quella di altri cori religiosi della zona. Da qualche tempo si è arricchito di nuovi amici (in particolare Alpini) ed ha allargato il campo dei suoi interessi alla canzone popolare e della montagna.
Si è costituito esclusivamente sulla base della passione per il canto, allo scopo di cementare l’amicizia e di creare momenti di gioia e serenità attraverso la musica.
Ha chiuso la rassegna il Corocastel di Conegliano, diretto dal dr. Toni Battistella; complesso - che proprio quest’anno festeggia i suoi vent’anni di vita - arcinoto dalle nostre parti, molto conosciuto anche in Italia e all’estero, che non finisce di stupirci per la sua accurata ricerca per una sempre migliore esecuzione, ed interpretazione delle varie cante.
Il saluto e la presentazione di cori è avvenuta dal sindaco alpino dr. Pietro Lorenzon, il quale a nome personale e del gruppo alpino ha ringraziato i prestigiosi complessi e tutti i presenti, di cui i vicepresidenti della Sezione di Conegliano; sottolineando che tali manifestazioni sono espressioni di una sensibilità musicale, e che vanno portate come un fiore all’occhiello, perchè oltre a regalare una piacevole serata, insieme svolgono opera di cultura ed arricchiscono il nostro patrimonio morale.
La domenica seguente alle ore 9 tutti i convenuti si sono raccolti nel piazzale principale del paese, per poi portarsi in corteo, preceduti dalla banda musicale di Pederobba, nella chiesa parrocchiale per assistere alla Messa, nell’occasione, celebrata dall’ex Vescovo di Belluno mons. Muccin, il quale durante l’omelia ha rivolto parole di elogio alle Penne Nere, per il loro senso civico, umano; sempre presenti, anche in tempo di pace, là dove la comunità, la società, ha bisogno, con spirito di carità.
Successivamente dopo la deposizione della corona al Monumento ai Caduti, tutti i presenti hanno fatto ritorno al centro del paese per seguire la cerimonia inaugurale del “Viale degli Alpini” e lo scoprimento della graziosa fontana, inserita in un cordone di mura con pietre a vista, realizzata dagli Alpini del Gruppo.
Con la corale, diretta dal parroco dan Pietro Varnier e composta prevalentemente da giovanissimi che durante la cerimonia religiosa hanno cantato in maniera egregia, si sono esibiti con “Signore delle Cime” di fronte alla scultura marmorea “Il ritorno dell’Alpino”, opera di Zanoni e Possamai, che a tutti i visitatori suscita ammirazione e commozione per l’elevato
significato armonioso dell’Alpino, che appare verosimilmente assorto nei suoi pensieri della triste guerra, costretto ad allontanarsi dal focolare domestico, nell’atteggiamento di abbracciare il figlio con grande affetto ed immensa tenerezza, quasi a chiedergli perdono per l’involontario abbandono, per la lunga assenza, e che la sua sopravvvenza ed il definitivo ritorno sono segni certi di futura fiducia, di felicità e gioia.
La cerimonia ha avuto il suo epilogo con i vari interventi. Dopo il saluto del capogruppo Ferdinando Bortolotto, ha preso la parola il sindaco dr. Pietro Lorenzon, alpino della “Julia”, proveniente dal corso sottufficiali della scuola di Aosta, personaggio ammirevole nel lavoro e nello studio, nonché in attività associative; infatti pur impegnato in un lavoro dipendente, prima si è diplomato ragioniera e successivamente si è laureato in giurisprudenza, il quale, dopo il saluto e il benvenuto rivolto alle autorità a a tutti i partecipanti, ha tra l’altro detto: “Queste sono manifestazioni che, come si dice, fanno allargare il cuore. Penso quindi che mi sia permesso di dire qualcosa in più rispetto alle brevissime parole che sono solito dire. È bello vedere in un paese una associazione che prepara la ricorrenza di una festa con tanto impegno e caparbietà, con tanti sacrifici ma anche, e soprattutto, con un grande entusiasmo.
Ed è bello vedere che il gruppo Alpini ha voluto preparare questa manifestazione non pensando solamente a sé stesso, ma volendo approfittare di questa ricorrenza per contribuire generosamente all’abbellimento del paese di Refrontolo.
Accanto all’impegno che l’Amministrazione comunale ha posto perla sistemazione del Viale degli Alpini, le Penne Nere hanno voluto partecipare concretamente alla realizzazione dei lavori ponendo totalmente a loro carico l’onere e le spese per l’acquisto e la posa degli alberi lungo tutto il viale, il rifacimento del muro lungo la salita, la costruzione del muretto di pietra ai lati della fontana, e la fontana stessa, opera dello scultore Possamai, inoltre la posa delle panchine ed altri lavori. Quindi molteplici sono stati gli impegni delle fiamme verdi.
E però risaputo che, noi Alpini, l’onerosità non costituisce un ostacolo ma, piuttosto, un incentivo per partecipare con maggior entusiasmo. La volontà di dare, di fare è una prerogativa costante di tutti gli Alpini. Tante sono state le iniziative ammirevoli, non ultima quella della posa di una croce che viene periodicamente illuminata - sulla montagna di Corradini.
Tutto questo le Penne Nere del Gruppo hanno fatto, ed altre cose sicuramente continueranno a fare, senza chiasso, senza spavalderia o arroganza, senza come si dice, far suonare le campane per affidare al vento la pubblicità delle loro opere, ma, al contrario, con tanta semplicità, sentendolo nel proprio cuore, tanto grande quanto disponibile.
È da evidenziare un aspetto importante della vita cittadina: la collaborazione che da sempre esiste fra le varie associazioni, che annoverano fra i loro soci molti Alpini: Pro Loco, Unione Sportiva, Marciatori ecc. In fatti la locale Pro Loco ha messo a disposizione tutte le proprie attrezzature. E per questo va la nostra gratitudine al presidente cav. Livo Zaccaron”.
Il sindaco inoltre ha ringraziato il presidente della Sezione prof. Giacomo Vallomy per la sua presenza, e il pittore Manlio Alzetta che, aiutato dalla nuora signora Laura Panizzutti, ha voluto realizzare delle magnifiche tele (metri 25x2,50) ed esposta nella piazza, che hanno dato un significato artistico alle manifestazioni,
Ha letto infine una lettera inviatagli dall’On,le Marino Corder, impedito di presenziare perchè impegnato altrove.
Ecco parte del contenuto: “Un saluto particolarisssimo rivolgo a tutti gli Alpini che sono presenti alla manifestazione odierna, augurando a ciascuno di loro di continuare ad essere veri Alpini e cioè portatori di una grande ricchezza umana fatta di autentici valori: l’onestà, l’altruismo, la solidarietà, la lealtà, il coraggio e un grande amore verso la propria Patria, le proprie genti, la propria terra.. Voi cari Alpini, siete una gloria per l’italia ed è per questo che sempre destate ammirazione ed entusiasmo.
Qualche anno fa il parroco, che unisco nel saluto, ricordo che disse durante la celebrazione della Messa: “L’orma dello scarpone Alpino non lascia sporco sulla neve candida. È così, ed è bene ricordano in un momento nel quale sta infierendo sulle forze armate italiane una polemica. lo non dico che non siano necessari aggiornamenti e revisoni, perché molte cose sono mutate nella nostra società, aggiungo però che bisogna stare attenti dalle strumentalizzazioni e dal fare di ogni erba un fascio, come purtroppo avviene”.
Il discorso ufficiale è stato tenuto dal presidente della Sezione prof. Giacomo Vallomy, che, con quel suo tono inflessibile, ha condannato senza mezzi termini, gli atteggiamenti non certo esemplari di certi personaggi del nostro tanto decantato bel Paese. E che la loro irresponsabilità, il loro contegno non è certamente conforme ai principi dell’umana solidarietà e dell’etica morale. Un uomo vale per quello che lascia dietro di sé. Potremo dire di aver vissuto sul serio se avremo fatto le scelte giuste. Ha elogiato il capogruppo
per le innumerevoli iniziative, concordate, in esemplare armonia, con l’amministrazione comunale e tutta la popolazione, con la convinzione che ogni opera sociale ed umanitaria è venuta dal cuore e realizzata con serenità e grande entusiasmo.
Il saluto del senatore Angelo Pavan, sottosegretario al Ministero degli Interni, ha posto termine alle allocuzioni oratoria.
Contemporaneamente sono stati consegnati ai seguenti soci anziani, attestati di benemerenza: Bernardi Antonio, Tormena Giuseppe, Sossai Gervasio, Buoro Agostino, Liessi Giuseppe detto Mando, Bottega Erminio, Dalla Ceste Vito, Ceschin Erminio, Manlio Alzetta, Tomasi Giovanni, Corradini Mario, Mattiuz Aldo, De Lozzo Maggiorino, Soldan Giacinto, De Luca Gino, Zaccaron Mario, Dal Toè Giovanni, Bianco Angelo.
Oltre alle autorità già sopraccennate, hanno presenziato il presidente dell’associazione Combattenti e Reduci di Conegliano cap. alpino ing. Paolo Stivai, il cav. di Vittorio Veneto Nini Mura, il comandante la stazione dei carabinieri di Pieve di Soligo m.llo Guido Scattolin. Molti i rappresentanti del direttivo della Sezione e i capigruppo presenti, e dell’Associazione Marciatori di Refrontolo.
Significativo è stato l’intervento degli scolari ed insegnanti delle scuole elementari con il tricolore.
Oltre al gonfalone del comune di Refrontolo, c’erano il vessillo della Sezione; i labari dell’Associazione ex Internati, Combattenti e Reduci, del Fante, Mutilati ed Invalidi di Refrontolo, Associazione Bersaglieri del Quartier del Piave, i gagliardetti dei Gruppi di Cison di Valmarino, Moriago della Battaglia, Nervesa della Battaglia, S. Lucia di Piave, Gaiarine, Mareno di Piave, Solighetto, Parè, Collalbrigo, Pianzano, Sernaglia della Battaglia, Soligo, Conegliano M. O. Pietro Maset, Corbanese, Colfosco, Barbisano, Godega-Bibano, S. Maria, S. Michele di Feletto, Ogliano, Fontigo, S. Pietro di Feletto, S. Fior, S. Vendemiano e Pieve di Soligo.
Come possiamo dimenticare i bravi Alpini in servizio, che ci hanno onorato e gratificati della loro presenza? Il s.ten Stefano Fregona, il serg. magg. Giovanni Costa con alcuni Alpini hanno degnamente rappresentato la Brigata Alpina “Cadere”. Grazie.
A volte scegliamo, con attenzione talmente assorbita dal risultato probabile o auspicato, che ci sfuggono le cose necessarie al conseguimento di quel risultato. Ma io credo che, l’assillo generoso del capogruppo Bortolotto e delle Penne Nere di Refrontolo, non abbia consentito lacune, e che anzi, il risultato sia stato conforme alle aspettative. Essi infatti sono stati premiati con la calorosa adesione di tutti gli Alpini e degli amici.
Siamo convinti che il Gruppo di Refrontolo, non si fermerà qui, perchè gli Alpini hanno nel loro cuore la fiamma della solidarietà sempre accesa.
Il buon rancio - che ha tradizioni decennali di buona fattura - ha soddisfatto tutti i commensali.
NATORE
Il taglio del nastro inaugurate della “Via degli Alpini” da parte del presidente prof. Vallomy,
assistito dal sindaco dr. Lorenzon, dal senatore Pavan e dal consigliere provinciale M° Furlan


il capogruppo Bortolotto porge il saluto ai convenuti


La grandiosa opera pittorica di Manlio Anzetta, rappresentate le Penne Nere in guerra, e nelle straordinarie opere sociali ed umanitarie, in tempo di pace
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