2014 Refrontolo: Dino Bianco compie 90 anni
Attività
GRUPPO REFRONTOLO
UNA FESTA PER IL REDUCE DINO BIANCO: 90 anni
Fiamme Verdi Settembre 2014


Il suo scopo era comunque quello di ottenere la licenza della 5° elementare che gli avrebbe consentito di ottenere il permesso di espatriare in America per trovare fortuna ma dovette rinviare il progetto poiché il 10 marzo 1943, con la guerra già in corso, venne arruolato come alpino nel Battaglione Cadore a Pieve di Cadore. Finito l’addestramento fu comandato in servizi di vigilanza armata prima ad Agordo e successivamente a Bassano, mentre arrivavano scarse ma disastrose notizie dal fronte che non lasciavano ben sperare.
La vita continuava fra difficoltà e stenti alimentari ogni tanto confortati da qualche fornitura che arrivava da casa. La svolta importante arrivò l’otto Settembre 1943 quando la fuga di Badoglio e del suo Governo lasciò sbandato l’esercito Italiano tanto da provocare la reazione tedesca che vide l’arresto di tutti i soldati italiani ormai considerati traditori.
Dopo un tentativo di fuga finito male, anche Dino fu costretto al trasferimento a Mantova dove era previsto l’ammassamento per poi proseguire via ferrovia in Germania. Il viaggio durò circa sei giorni, in condizioni terribili e senza alcuna alimentazione. Arrivati a Neubrandeburg fu loro somministrato un po’ di cibo, subito dopo raggruppati con altri soldati Italiani provenienti da vari fronti furono invitati ad arruolarsi nell’esercito Tedesco rischiando la fucilazione in caso di risposta negativa.
Dino Bianco che come tanti altri non accettò, fu mandato nel campo di Malchow dove fu costretto al lavoro in una grande fabbrica dove si produceva materiale bellico; qui rimase dall’ottobre 1943 fino a maggio 1945. Il lavoro si sviluppava per sei giorni la settimana per 12 ore giornaliere interrotte per un pranzo sempre a base di brodaglia mista a verdure e sabbia, tanto che in quel periodo il peggior nemico era la fame.
Nel mese di settembre 1944, forse a causa del fronte che si stava avvicinando, ebbe la proposta di diventare civile ma per paura rifiutò, fu comunque questo il segno del cambiamento che si prospettava. Infatti nel mese di maggio 1945, mentre erano tutti al loro posto di lavoro, la fabbrica fu fatta evacuare e si trovarono improvvisamente liberi e abbandonati al proprio destino. Fu in questo periodo che grazie a circostanze fortuite non finì nelle mani dei russi e assieme agli altri commilitoni si consegnò agli americani.
Passò qualche mese prima di arrivare in territorio italiano, fu infatti a Pescantina che avvenne la separazione dei superstiti diretti in varie parti d’Italia, il 29 agosto 1945 finalmente l’arrivo a Conegliano preludio di quella che doveva essere la gran festa una volta riabbracciati i propri cari a Refrontolo.
Finito il periodo legato alle vicende della guerra, Dino riprese la propria vita di lavoro contadino conseguendo finalmente nel 1952 il tanto agognato diploma della 5° elementare, dovette comunque rinunciare all’emigrazione in America per sopraggiunte esigenze familiari. Da questo periodo la sua vita, pur segnata da gravi problemi e difficoltà, continuò con relativa normalità supportata costantemente dalla sua determinazione e soprattutto dal suo ottimismo, proponendosi ancora oggi come un esempio anche all’interno del suo Gruppo Alpini. Grazie di cuore per la fortuna di avere ancora fra noi, con la consueta vitalità, l’amico alpino DINO BIANCO.