1978 San Vendemiano: Siamo ritornati in Friuli - Associazione Nazionale Alpini Sezione di Conegliano

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1978 San Vendemiano: Siamo ritornati in Friuli

Attività
GRUPPO SAN VENDEMIANO
Gli Alpini di S. Vendemiano sono tornati in Friuli
Fiamme Verdi Dicembre 1978

Alpini del gruppo di S. Vendemiano all’opera presso la casa di Bruna D’Andrea.
L’uomo in basso sulla sinistra è il capogruppo degli alpini di Campeglio.

Come bolle d’acqua dopo violenti acquazzoni sono scaturiti spontanei ed improvvisi gli incontri di umana solidarietà tra i soci del gruppo alpini di San Vendemiano ed i terremotati di Campeglio di Faedis sopra Udine nel Friuli.
Furono caratterizzati da una partecipazione cordiale ed unanime della popolazione delle due comunità. Fin dai primi contatti sono sorti sentimenti di reciproca amicizia, di duratura simpatia e di vivo interessamento per i problemi da risolvere; via via i legami si rinsaldarono e gli appuntamenti d’incontro tra gruppi, famiglie ed individuali si moltiplicarono.
Le principali manifestazioni, organizzate in questi due anni e che andiamo rivivendo in questo articolo, ebbero uno scopo ben preciso: furono rivolte a portare con la nostra presenza « una nota di allegria » vissuta insieme, uno stimolo alla fiducia, a riprendere con animo rinnovato il ritmo della vita quotidiana, superate quelle preoccupazioni e quelle ansie che il terremoto del 6 maggio 1976 aveva trascinato con sé.

6 gennaio 1977
FESTA DELL’EPIFANIA

Quel mattino due autocorriere e parecchie vetture con alpini, donne, fanciulli, per un totale di 130 persone, s’avviarono a pieno carico verso Campeglio; una ventina di giovani ci raggiunsero nel pomeriggio.
Ricordo ancora: una nebbia caliginosa ci accolse al nostro arrivo, primi sguardi silenziosi ed un affollarsi rapido nella baracca-prefabbricato per l’ascolto della Messa, celebrata da don Giuseppe cappellano di San Vendemiano.
Certamente nessuno potrà dimenticare il momento del rancio, preparato con gusto da alcuni soci del nostro gruppo sotto il capannone del centro sociale ancora aperto ai quattro venti. La consumazione ebbe inizio alle ore 11.30 nella medesima baracca e gli oltre 210 commensali tra canti e brindisi fatti con il buon vino locale trascorsero alcune ore in allegra compagnia:
momenti tristi ed emozioni d’un recente passato sembrarono svanire.
L’incontro amichevole di calcio - Campeglio - San Vendemiano - svoltosi nel pomeriggio segnò la vittoria per la prima squadra; mentre ai giocatori venivano distribuiti dei doni, commoventi si diffondevano le note di un complessino friulano sbucato all’improvviso da una stradicciola secondaria: era la sorpresa degli amici di Campeglio.
La partenza per il ritorno fu protratta assai e per tutti il distacco non senza una manifesta commozione con la promessa di un sicuro arrivederci.

29 maggio 1977
La manifestazione fu caratterizzata da un duplice incontro. Per tutta la giornata furono ospiti di S. Vendemiano numerosi terremotati di Campeglio ed una ragguardevole squadra di calcio di emigranti italiani a Liestal di Basilea in Svizzera.
Sul piazzale della chiesa, cappello alpino in testa, fu dato agli ospiti un caloroso benvenuto. Dopo la Messa seguì un brindisi all’aperto offerto dagli abitanti di Campeglio alla popolazione sanvendemianese e consistente in squisite gubane innaffiate dal loro prelibato vino.
Scambiate alcune parole d’occasione tra le autorità amministrative dei due paesi, un locale gruppo giovanile fece dono di una cospicua somma - ricavato di una loro raccolta di stracci e carta - da destinarsi ad opere sportive per i giovani di Campeglio; altri presentarono i loro aiuti in denaro.
Al pranzo, offerto agli ospiti dal gruppo e consumato presso la Villa Dall’Armi, si trovarono insieme, in un clima distensivo e spensierato, circa 400 intervenuti.
Al pomeriggio la manifestazione si spostò al campo sportivo: momenti salienti furono gli incontri di calcio tra S. Vendemiano e le squadre ospitate (Campeglio e Liestal), ed esibizioni folcloristiche da parte di un gruppo di fanciulli friulani.
A sera, dopo una frugale cena presso il chiosco del gruppo, un saluto ed un cordiale arrivederci.

27 marzo 1978
Un festoso scampanio ci diede il benvenuto quando, giunti nel pomeriggio al centro di Campeglio, stavamo per scendere dalle tre autocorriere: in totale eravamo 275.
In mattinata, dopo la salita al Santuario della Madonna di Castelmonte, il pranzo venne consumato a Udine nella caserma “Di Prampero”.
Svolta una gara amichevole di calcio, a sera fu allestita dal nostro gruppo una cena per tutti all’aperto, ai piedi della collina. Non mancò il buon vino, dono del locale gruppo alpini, che allietò ottimamente tutta la serata.

Settembre 1978
UN PICCOLO CANTIERE
Il gruppo alpini apre un piccolo cantiere di lavoro per procedere alla sistemazione interna della nuova casa della signorina Bruna D’Andrea, poliomielitica e terremotata. Da tempo erano state ricostruite le quattro mura, ma i lavori non procedevano per mancanza di fondi; la giovane con la madre anziana continuava a vivere in prefabbricato ormai reso poco abitabile dalle intemperie.
Con la gioia di partecipare ad una festa più che a pesanti e delicati lavori manuali, per tre sabati consecutivi - nei giorni 9, 16 e 23 settembre - gruppi di alpini e simpatizzanti si portarono a Campeglio per lavorare sodamente sotto la guida del capogruppo Gino Citron.
La loro valida opera si concretizzò in 29 giornate lavorati- ve per un totali di 230 ore di presenza. Realizzarono gli intonaci interni grezzi e fini; sistemarono, con il sottofondo e la posa delle piastrelle, i pavimenti del corridoio d’entrata della e del bagno con relativi rivestimenti; misero in opera le soglie, i davanzali, le casematte, le guide delle persiane con i rispettivi roto tanti.
Anche la sala da pranzo è pronta per ricevere i parchetti, dono di Giovanni Mazzer.
E’ doveroso ricordare che la esecuzione di tutte queste opere di rifinitura è stata possibile anche per la generosa collaborazione di alcune ditte di S. Vendemiano, che prestarono un lodevole aiuto con la donazione delle piastrelle e l’uso di mezzi di trasporto e di attrezzature varie.
L’inverno è già arrivato e ci è di soddisfazione pensare che la famigliola della Bruna abiti felicemente nella nuova casa, dimentica dei giorni trascorsi per oltre due anni nella esigua e per lei doppiamente disagevole baracca.
Eugenio

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