1979 San Vendemiano: A Roma per l'adunata
Attività
GRUPPO SAN VENDEMIANO
Adunata Roma 1979
Fiamme Verdi 1979
E’ stata la prima adunata che il Gruppo San Vendemiano ha organizzato con un pullman dedicato. Nel 1979 il capogruppo era CITRON IGINO, vice Dal Pos Giorgio, segretario Pizzol Eugenio, alfiere Dal Pos France-sco. La sezione in partenza per Roma era guidata dal Presidente prof. Giacomo Vallomy, dal vice Lino Chies e Luigino Basso con la quasi totalità dei consiglieri. La delegazione della sezione contava complessivamente ol-tre 500 alpini con i gagliardetti di tutti i gruppi. Lino Chies era precettato quale alfiere del Labaro Nazionale dell’Associazione Nazionale Alpini.
La partenza fu organizzata per il venerdì sera alle 20 e trenta, dopo il rientro a casa dal lavoro, cena veloce e una doccia, la borsa con qualche cambio era già pronta e via si parte per la grande avventura . Roma! Do-po diverse soste “tecniche” arrivammo a Roma alle prime luci del giorno, inutile raccontare che a bordo le barzellette, i canti e le ilarità non mancarono e qualcuno riuscì anche a dormire un po'. Appena arrivati, era-no circa le 6 di mattina, un gruppo di indomiti Alpini, visto che intorno c’erano cartacce e immondizia abbandonate, si mise a pulire e fare un po' di ordine all’intorno. A questo punto soddisfatti andammo a fare cola-zione. Dopo esserci sistemati nell’hotel partimmo col pullman per una visita sommaria alla città eterna, alla sosta per rendere omaggio alle vittime delle Fosse Ardeatine ci fu l’incontro col nostro Presidente Nazionale Franco Bertagnolli, il quale si prestò a salutare, stringere mani e conversare amabilmente con la moltitudine di Alpini che gli si fece intorno. L’emozione era palpabile sui volti dei fortunati che poterono partecipare alla visita, insieme al loro presidente, di un luogo così sacro per l’uccisione di gente innocente immolata alla cru-deltà della guerra.
Nel pomeriggio di sabato incontrammo un nostro paesano che lavorava come guardia in città del Vaticano, tale Tietto, che ci doveva agevolare nel posizionamento “avanzato” per poter consegnare al Papa una scultu-ra di Carlo Balliana che il gruppo voleva donare a Giovanni Paolo II.
Si racconta che il Francesco Dal Pos, Checco Lissandri, per presidiare la posizione affidatagli, restò per parec-chie ore senza mangiare e senza bere in una giornata in cui faceva un caldo infernale e a causa della ressa non era possibile avere rifornimenti. Nelle foto è immortalato il momento appena precedente alla consegna del Cristo al Papa Giovanni Paolo II che sta passando lentamente con la Papamobile. C’è da dire che questo Papa stimava molto gli Alpini. Per diversi Alpini fu la prima adunata a cui parteciparono, per i più avvezzi fu quantomeno una adunata con una densità di avvenimenti insoliti: il fatto che si fosse nella Capitale, di esser arrivati così vicini al Papa delle montagne e ancora, con il Presidente Pertini in tribuna a salutare gli Alpini durante la sfilata lungo i Fori Imperiali. L’avventura romana fu un susseguirsi intenso di emozioni che suscitarono in tutti i partecipanti commozione, amicizia, gioia e fratellanza. Si può quindi affermare senza tema di smentite , che coloro che furono a Roma a maggio 1979 hanno tanti motivi per rallegrarsi di aver potuto esserci, di aver partecipato ad un even-to che resterà nella storia, e che noi qua, nel nostro piccolo giornale vogliamo ricordare con forza per chi ancora non c’era e per chi non poté esserci. Nel viaggio di ritorno ci fermammo a Orvieto in una caserma dove Gino e Bepi avevano delle conoscenze e dove ci diedero ospitalità per poterci cucinare una pasta all’alpina con i cucinieri Manente e Jhon. Con negli occhi ancora le immagini di Roma, degli Alpini, della folla che applaudiva, del Papa a San Pietro si tornò a bai-ta, dove arrivammo in tarda serata. Questo ricordo di un’adunata vissuta 41 anni fa l’abbiamo scritta con i ricordi di due nostri Alpini che hanno partecipato in prima persona a questa memorabile adunata, sono: Ezio Mazzer e Gino Boscarato.