1986 Sernaglia: Sempre attivi gli Alpini
Attività
GRUPPO SERNAGLIA DELLA BATTAGLIA
Fiamme Verdi Dicembre 1986
ALPINI E SCUOLA MATERNA A SERNAGLIA: un sodalizio proficuo
Il sodalizio Alpini - Scuola Materna a Sernaglia si fa sempre più saldo ed oltre ad esprimersi nella prosecuzione di iniziative già assunte con esito felice negli anni passati, trova forme sempre più significative di collaborazione e di reciproco arricchimento.
Gli Alpini di Sernaglia fanno molto per la Scuola Materna, rispondono con prontezza ad ogni necessità che si presenti, spesso prevengono le richieste; sono convinti, però, di ricevere più di quanto non diano: sono inestimabili la spontaneità dei piccoli, la ingenua franchezza del loro comportamento, la fiducia e lo sprone che riescono a dare, quanto la stanchezza e la sfiducia minacciano di prevalere nell’animo degli adulti.
Tre iniziative, realizzate dal Gruppo Alpini di Sernaglia nell’anno trascorso, meritano di essere segnalate.
INAUGURAZIONE DEL CAPITELLO ALLA VERGINE
Domenica 29 dicembre 1985, nell’occasione dell’annuale festa del Gruppo, è stato inaugurato nel parco giochi della Scuola Materna, un capitello alla Vergine.
Dopo la Messa, l’opera è stata benedetta dall’arciprete don Visentin e subito un “vecio” ha aiutato un bambino a collocarvi l’immagine della Madonna.
Tutta la cerimonia, partecipatissima, è stata riassunta in questo gesto, semplicissimo ma espressivo, che ha reso inutile ogni parola di illustrazione o di commento.
Nella stessa circostanza è stata consegnata dagli Alpini alla Scuola Materna una nuova rifinitissima “sabbionaia”; la vasca, capace, attrezzata di palette e secchielli e ben protetta, esercita un richiamo fortissimo sui piccoli, che vi trovano materia pronta alla loro rapacità di modellazione creativa e occasione per giochi di gruppo.
Al plauso generale si è aggiunto quello ambitissimo del presidente della Sezione: al gruppo Alpini ha fatto l’onore di essere presente in quel giorno il prof. Vallomy che, salutando gli Alpini nel corso delle operazioni per la elezione delle cariche interne e del successivo “rancio”, ha evidenziato, con parola sapiente ed affascinante, il significato di tanti gesti, spronando a proseguire nell’impegno di collaborazione con la Scuola Materna certamente lodevole e qualificato.
CARRO ALLEGORICO DEI NOSTRI “FRUTS”
Tra i carri allegorici che hanno partecipato alla sfilata di Carnevale a Sernaglia nella domenica 9 e 16 febbraio 1986 ce n’era uno intitolato: “I nostri frutti”, realizzato dal gruppo Alpini ed animato dai bambini della Scuola Materna.
Su un grande cesto costruito a forma di giostre erano posti frutti giganteschi e coloratissimi, dai quali si affacciavano volti sorridenti di fanciulli. Attorno al cesto danzavano altri bambini, sulla fronte dei quali era l’immagine di un frutto che essi stessi avevano punteggiato; festoni di frutta punteggiata ed un melo carico, seppur fuori stagione, di foglie e di frutti maturi completavano l’arredo del carro.
Le parole di un canto mimate dai più grandi hanno offerto le spunto per l’interpretazione.
In realtà molti significati potevano essere colti: la genuinità contrapposta a tanta ipocrisia presente nel nostre comportamento quotidiano, la freschezze della vita che sempre si rinnova, un augurio di abbondanze e di prosperità; su tutti, però, ha prevalso il riferimento all’espressione, delirate e poeticissima, con cui in Friuli si allude ai figli chiamandoli: “I nos fruts”.
L’accoglienze riservata al carro del pubblico foltissimo è stata calorosa.
Una giuria competente, formata in prevalenza dai nomi più rappresentativi dell’attività artistica nella nostra provincia, ne ha colto la felice ispirazione, la realizzazione tecnica indovinata, l’animazione efficace e gli ha assegnato, nella classifica finale, un terzo poste onorevolissimo.
Un grazie sentito va agli Alpini che hanno generosamente sacrificato tante serate, nonché alle Suore ed alle Insegnanti della Scuola Materna che, con la consueta passione, e non senza tanta pazienza, hanno preparato i bambini per una esibizione assai ben riuscita.
FESTA DEL FANCIULLO ALLE “PENNE MOZZE”
È una tradizione oramai l’appuntamento al Bosco delle Penne Mezze per le festa annuale del fanciullo. Il luogo racchiude la memoria di tante storie di sacrificio e di eroismo, ma nello splendore intatto parla di bellezza e di pace.
A raccogliere questo duplice monito si sono recati lassù anche quest’anno, il 31 maggio, gli Alpini di Sernaglia con i fanciulli della Scuola Materna; la presenza di questi ultimi ha evidenziato ancora di più l’atrocità dei ricordi che ogni stele richiama, ma nelle stesso tempo ha fatto risaltare il frutto della vita sempre nuova per cui è stato versato tanto sangue e, per contrasto, è diventata messaggio forte di pace.
Nel momento di offrire un fiore alla Madonna, quasi a volerne posare uno accanto e ciascuna stele, i bambini hanno innalzato questa preghiera:
Un cimitero di nude croci fiorito,
un cimitero che chiama
come un bimbo smarrito.
Vi dormono i nostri Alpini
che han dato alla Patria
sangue e amore.
Oggi per essi t’offriamo
la nostra preghiera, o Signore.
Mettila sul loro tumulo come vigile fiore:
posala sul loro sonno che sa di nostalgia,
come un pegno di terra natia.
Abbiano pace e splendore:
ogni Alpino è una stella
che illumina i vivi, o Signore.
Il saluto della Sezione di Vittorio Veneto è stato portato dal presidente dott. Lorenzo Daniele; per quella di Conegliano dal vicepresidente Renato Brunello.