1998 Solighetto: Festa della fameja alpina
Attività
GRUPPO SOLIGHETTO
TRADIZIONI: FESTA DELLA FAMEJA ALPINA
Fiamme Verdi Dicembre 1998
Domenica 28 giugno a Solighetto il tradizionale appuntamento dei Gruppi del Quartier del Piave, per celebrare la festa della famiglia alpina.
Un incontro che si ripete da ben otto anni e che con la sua collaudata formula itinerante non da segni di stanchezza.
Non potrebbe essere diversamente attesa l'importanza che l'istituto della Famiglia riveste nella nostra cultura e che proprio essa costituisce, per noi Alpini, la prima cellula della Società.
Certamente insidiata da mille problemi, messa continuamente in discussione dalla rivoluzione dei modelli sociali di riferimento, dalle mode e dalle maggiori o minori fortune della nostra economia, resta tuttavia al primo posto nella scala dei valori da salvaguardare.
Quest'anno è toccato agli Alpini di Solighetto fare gli onori di casa e mettere in moto la macchina organizzativa.
Il risultato è stato davvero di grande soddisfazione: complici la bella giornata estiva, la suggestiva cornice della Villa Brandolini, la presenza di don Sandro Capraro, ordinario spirituale alla Brigata Alpina Cadore ed ora del Battaglione Addestramento Reclute che ha sede nella mitica caserma "Salsa" di Belluno, tutti i Gruppi del "Quartiere" si sono presentati con i loro gagliardetti scortati da una nutrita serie di famiglie al gran completo.
In particolare ci piace ricordare come nell'omelia, pronunciata da don Sandro Capraro, che ha celebrato la Messa al campo presso la sede del Gruppo, sono stati esaltati i valori cristiani e sociali della Famiglia, con una tiratina di orecchie per tutti: dalle Mamme che se potessero si sostituirebbero ai figli pur di rendere meno duro il servizio militare, ai Nonni così generosi nel sacrificare tutto il loro tempo a prodigarsi nella cura dei loro nipoti che finiscono per disabituare le giovani coppie ad assumersi le responsabilità educative che comporta allevare e crescere dei figli.
Si respirava atmosfera di vera festa e di tradizione e questo clima si è protratto fino a tardo pomeriggio con il passaggio da una tavolata all'altra a ridere e scherzare con consorti, comari, amie, Veci buferati, bocia con le valige ancora a Stazione per la Carnia e i "fruts" (frutti, si chiamano così i bambini in dialetto friulano) scatenati a giocare tra le plurisecolari piante del parco Brandolini.
Un giornata che ha visto, non solo nelle parole ma anche nei fatti, con la devoluzione del ricavato all'Associazione "Lotta contro i tumori Renzo e Pia Fiorot", rinnovato l'impegno delle Penne Nere nell'affermazione dei grandi valori spirituali del vivere civile e solidale.
Grazie Solighetto e arrivederci alla prossima edizione.
A Codissago
Sempre al lavoro