2005 Solighetto: 59° Anniversario di Nikolajewka
Attività
GRUPPO SOLIGHETTO
Aprile 2005
59° ANNIVERSARIO DI NIKOLAJEVKA A SOLIGHETTO
Domenica 23 gennaio, il gruppo alpini di Solighetto, guidato dal solerte capogruppo Giovanni “Juanito” Mazzero, ha organizzato in maniera impeccabile il 59° anniversario di Nikolajevka, cerimonia di riferimento ormai consueta per l’intera sezione di Conegliano e non solo, come si conviene alla decana d’Italia. Correva l’anno 1946, infatti, quando il reduce di Russia Giovanni Pansolin (Btg Tolmezzo della Julia) ebbe la grande intuizione di commemorare tutti gli eroi di quella sfortunata epopea con una specifica cerimonia commemorativa. Una ricorrenza da perpetuarsi annualmente per fare in modo che quei dolorosi fatti, quegli eroismi individuali e collettivi, quei volti scavati dalle privazioni, quegli occhi velati di disperazione e quei nomi sepolti dalla neve venissero cementati nelle memorie e nelle coscienze di tutti, in particolare dei più giovani, prima che il ricordo cominci a fumigare nell’oblio dei tanti anni ormai sgranati.
E proprio in quest’ottica è parsa altamente educativa la presenza degli alunni delle locali scuole elementari e materne accompagnati dai loro bravi insegnanti.
Una commemorazione austera e solenne alla quale in tanti, anche quest’anno, sfidando i rigori invernali, hanno voluto presenziare per ricordare degnamente uno dei momenti più drammatici e, nel contempo, più fulgidi della storia delle truppe alpine. Ampia e qualificata la presenza di autorità civili: a rappresentare l’Amministrazione Comunale di Pieve vi era il sindaco Moro, autentico amico degli alpini del Quartier del Piave e ormai penna nera “ad honorem”, affiancato dal sindaco alpino di Conegliano, Zambon, da poco promosso capitano, e l’ass. Speranzon per la Provincia, quindi il presidente sezionale Daminato con il comm. Gai, il consigliere nazionale Gentili. In testa al corteo, ben 31 gagliardetti a scortare il vessillo della Sezione di Conegliano che si fregia di 4 medaglie d’oro al V.M. tra cui quelle del serg. Bortolotto del “Conegliano”, caduto proprio su quell’ansa del Don dominata dalle ormai mitiche, nella storiografia alpina, “Quota Pisello” e “Quota Cividale”, e del cap. Maset del “Tolmezzo” (poi eroe della Resistenza) che vi scrissero pagine di autentico valore tanto da meritarsi non solo l’elogio dell’alleato tedesco ma anche l’ammirato stupore del nemico russo, di gran lunga superiore in uomini e mezzi.
Dopo la sfilata per le vie di Solighetto al seguito della fanfara alpina sezionale, l’ordinato e composto corteo si è recato in chiesa per la consueta commemorazione religiosa dei Caduti.
Belle le parole dell’officiante che ne ha sottolineato il senso del dovere rispettato fino all’estremo. Un sacrificio, quello degli alpini di Russia, ricordato e coronato dalle struggenti note del coro “Filò” di Solighetto.
Quindi, davanti all’asilo-monumento e in presenza degli ultimi e commossi Reduci si è svolta la commemorazione ufficiale dei fatti d’arme sul fronte del Don (dicembre 1942-gennaio 1943) e della battaglia di Nikolajevka (26 gennaio 1943) con la deposizione della corona d’alloro e l’onore ai Caduti.
Dense di significato le orazioni delle autorità intervenute. Il sindaco Moro, l’assessore provinciale Speranzon, il consigliere nazionale Gentili e il presidente Daminato, prendendo spunto anche dalla recente morte del maresciallo Cola in missione umanitaria in Irak, hanno lanciato messaggi univoci, chiari e incisivi, sfrondati da inutili enfasi o dai soliti richiami retorici per richiamare tutti al senso del dovere civico. Forte, infine, l’auspicio rivolto alle scolaresche affinché sappiano, un domani, trarre un preciso insegnamento da questi fatti luttuosi per costruire un mondo di pace, di tolleranza e di solidarietà.
Con la voce incrinata dall’emozione del momento, il capogruppo Mazzero ha concluso gli interventi ringraziando tutti i presenti e ribadendo che “non siamo qui per celebrare le nostre glorie militari, ma per rinnovare e dare testimonianza, ieri come oggi, del sentimento di ammirazione che c’è in ognuno di noi per quegli eroi, uomini della nostra terra, non tanto per le battaglie combattute ma per la forza d’animo, la volontà, la tenacia, l’amore dimostrato nel corso di tutta la loro vita.”
Al termine della cerimonia ufficiale, gli alunni delle scuole elementari di Solighetto si sono esibiti in alcuni canti concludendo poi, sventolando gioiosi i loro piccoli tricolori, con l’Inno nazionale cantato da tutti i presenti.
Ma se a scaldare i cuori ci hanno pensato i canti, a scaldare piedi, mani e spiriti serviva qualcos’altro e così di buon passo ecco tutti alla sede degli alpini dove, tra una chiacchiera e una suonata, sono sparite in un baleno molte “boccalette” di vin brulè.
I soci di Solighetto poi si sono dati appuntamento da “Lino” per il consueto pranzo annuale.
Dopo il raccoglimento per ricordare gli alpini del gruppo “andati avanti” Pilat Ernesto, Pansolin Roberto, l’ex capogruppo Possamai Antonio e l’amico Moschetta Angelo, alla presenza del Presidente Antonio Daminato e del delegato sezionale Giorgio Visentin, il capogruppo Giovanni “Juanito” Mazzero ha relazionato sulle attività svolte e ha delineato le linee programmatiche per il 2005, infine ha proceduto alla consegna di diplomi di benemerenza ai soci più anziani: Lino Ballancin, Angelo Bernardi e Antonio Bianco.
Giorgio Visentin
Onore ai Caduti. Al centro il consigliere nazionale Ivano Gentili
Il Presidente Antonio Daminato, il consigliere nazionale Ivano Gentili, il sindaco Giustino Moro