2008 Solighetto: Non dimentica
Attività
GRUPPO SOLIGHETTO
NIKOLAJEWKA: Solighetto non dimentica
Fiamme Verdi Giugno 2008
Domenica 20 gennaio 2008 si è celebrato a Solighetto (TV) il commosso ricordo della battaglia di Nikolajewka. La mattinata, fredda e grigia, non ha impedito la partecipazione di diverse centinaia di penne nere a questo evento che si tiene fin dal 1946 quando il reduce di Russia M.A. Giovanni Pansolin, fondatore del locale Gruppo ANA, volle mantenere vivo nella memoria collettiva il sacrificio degli alpini nelle steppe gelate. Dopo l’alzabandiera nei pressi della “baita alpina”, il corteo si è diretto lungo le vie cittadine di questo grazioso paesino del Quartier del Piave. Il ritmo è stato scandito dalla Fanfara sezionale di Conegliano. Vi hanno partecipato una cinquantina di tricolori tra i quali i Vessilli sezionali di Monte Grappa-Bassano e Conegliano. Nutrita è stata la presenza di autorità militari e civili con cinque fasce tricolori, ma soprattutto è stata particolarmente gradita la partecipazione degli alunni della scuola materna ed elementare accompagnati dai loro insegnanti.
Dopo la funzione religiosa, allietata dal coro “i cantori del Filò” e tenuta nella bella chiesa parrocchiale ove il celebrante Don Lino ha ricordato la tragica epopea degli alpini in Russia e ha avuto parole di riconoscenza per la meritoria opera del locale Gruppo alpini, lo sfilamento si è diretto verso l’Asilo Monumento ai Caduti. Lì è stata deposta una corona d’alloro in tributo agli eroi e si sono susseguite le allocuzioni morali del Capogruppo Giovanni Mazzero, del Sindaco di Pieve di Soligo Giustino Moro e del Presidente della Sezione di Conegliano Antonio Daminato. Tra un discorso e l’altro i bambini di Solighetto hanno recitato le poesie di Aldo Rasero e Giuseppe Ungaretti ed “Il nostro Cappello”. La cerimonia coordinata da Nicola Stefani, si è conclusa con il popolare canto alpino “Cara Pineta” e l’Inno di Mameli intonati con impegno e bravura sempre dai bambini che hanno regalato ai presenti momenti di commozione suscitando la più viva ammirazione.
Renzo Sossai
Autorità, reduci, Alpini per onorare gli eroi di Nikolajewka
Il momento solenne della deposizione di una corona d’alloro per onorare i Caduti
Solighetto è una ridente borgata che s’adagia quieta sulle dolci colline terrazzate che guardano verso l’ampia plaga ghiaiosa del Piave e l’inconfondibile gibbosità del Montello. Luoghi della Grande Guerra assurti, nella storiografia nazionale, a sacri simboli della raggiunta Unità d’Italia. Cuore della Marca Trevigiana, zona di vini generosi, terra di gente forte e laboriosa, da sempre culla di Penne Nere. E proprio qui, da oltre sessant’anni gli alpini commemorano i loro Caduti e ne ricordano le gesta.
Domenica mattina 20 gennaio 2008, il locale Gruppo Alpini guidato da Giovanni Mazzero, in collaborazione con la Sezione di Conegliano del presidente Antonio Daminato, ha organizzato il 62° Raduno sezionale per ricordare con una commemorazione solenne, la decana d’Italia, gli eventi legati alla Battaglia di Nikolajewka, che nel gennaio 1943 permise ai pochi superstiti della spedizione italiana in Russia di rompere l’accerchiamento della potente Armata Rossa ed aprirsi finalmente la strada per tornare a casa, verso il sole e la vita.
Una circostanza che vuole perpetuare nei cuori e nelle memorie quegli eventi drammatici prima che non vadano perduti nell’indifferenza o a fumigare nell’oblio dei tanti anni ormai sgranati dal tempo. Proprio spinto da queste alte motivazioni, all’atto di fondare il Gruppo Alpini di Solighetto nel 1946, Giovanni Pansolin (Btg Tomezzo della Julia e decorato di Medaglia di Bronzo al V.M. a Postolajawka), uno dei pochi a rientrare dalla Russia e dal successivo internamento nei lager tedeschi, ebbe la grande intuizione di onorare degnamente tutte le Penne Mozze di quella drammatica epopea con una specifica cerimonia nell’anniversario della fatidica Battaglia di Nikolajewka alla quale egli stesso prese parte.
La commemorazione, permeata da forti sentimenti di commozione, vide fin da subito una grande partecipazione popolare tanto da divenire in breve la Cerimonia ufficiale della Sezione di Conegliano ed onorata due anni fa dalla presenza del Presidente nazionale Corrado Perona.
Da quel lontano gennaio del 1946, quindi, per la prima volta in assoluto in Italia, si cominciò a perpetuare quell’evento bellico divenuto nella simbologia alpina (coltivata da grandi scrittori come Bedeschi, Rigoni Stern, Revelli e, ultimamente, da Caprioli) l’apice dell’eroismo e del sacrificio assoluti.
Una ricorrenza da perpetuarsi annualmente per fare in modo che quei dolorosi fatti, quegli eroismi individuali e collettivi, quei volti scavati dalle privazioni, quegli occhi velati di disperazione e quei nomi sepolti dalla neve venissero cementati nelle coscienze di tutti, in particolare dei più giovani.
Sotto l’attenta regia organizzativa di Nicola Stefani, anche quest’anno la commemorazione, austera e solenne, ha chiamato a raccolta centinaia di alpini che, sfidando i rigori dell’inverno, vogliono trasmettere un forte messaggio di attaccamento ai valori di Patria e, nel con-tempo, un monito per trarre da questi fatti luttuosi un insegnamento per costruire un mondo solidale improntato a sentimenti di pace e tolleranza.
E proprio in quest’ottica educativa, alla cerimonia partecipano gli alunni delle locali scuole elementari e materne, accompagnati dai loro bravi insegnanti, che recitano poesie ed eseguono cante alpine e popolari per ricordare a tutti come la guerra, che provoca lutti, sofferenze familiari e lacerazioni sociali sia sempre da scongiurare con ogni mezzo.
E proprio tali valori sono stati ripresi più volte nei discorsi ufficiali, davanti al Monumento ai Caduti, tenuti dal capogruppo Giovanni Mazzero; dal presidente sezionale Antonio Daminato il quale, con voce commossa e deferente, ha abbracciato ideal-mente gli ultimi reduci rimasti; del sindaco di Pieve, Giustino Moro, che ha portato a tutti gli intervenuti il saluto dell’Amministrazione Comunale e ha sottolineato l’impegno sociale dell’ANA in tante missioni umanitarie, anche all’estero.
Giorgio Visentin
LA NOSTRA CASA
Non vi tragga in inganno questa esclamazione, non sono diventato pazzo tutto d’un tratto.
In concomitanza con la cerimonia in ricordo della Battaglia di Nikolajewka a Solighetto, un paio di amici-alpini vanno a far visita alla signora Maria.
Quest’incontro ha assunto un particolare significato, in quanto nei discorsi ufficiali, il sindaco di Pieve di Soligo, ha voluto ricordare in modo succinto ma allo stesso tempo esauriente la figura di Giovanni Pansolin, marito della signora Maria, uno dei pochissimi fortunati che hanno portato a casa la propria pelle dalla terra russa, “guadagnandosi” se così si può dire la medaglia di bronzo al V.M., proprio per aver partecipato per sua sfortuna alla Battaglia di Nikolajewka, uno dei promotori di questa semplice ma toccante annuale cerimonia.
Giunti sull’uscio della casa della signora Maria, siamo stati ricevuti da questa piccola grande donna, che con il suo sorriso a trentadue denti, segno di grande felicità, ci ha accolti in casa sua. Ci è rimasta impressa l’espressione del suo viso, quando ha visto questi alpini che si una volta all’anno si ricordano di lei. Eravamo attesi, visto che la tavola era già ben imbandita. Ma la cosa più importante era fare due chiacchiere nel ricordo delle avventure passate assieme al marito.
Grazie a Lauro Piaia, organizzatore di questo piacevole annuale incontro.
A.G.