Alpini sempre 1925-2025_22 I presidenti contemporanei: Giuseppe Benedetti - Associazione Nazionale Alpini Sezione di Conegliano

ASSOCIAZIONE NAZIONALE ALPINI
Sezione di CONEGLIANO
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Alpini sempre 1925-2025_22 I presidenti contemporanei: Giuseppe Benedetti

ALPINI SEMPRE 1925-2015 - I 90 anni della Sezione di Conegliano
1925-2015      
GIUSEPPE BENEDETTI (2012-2018)
 
Il giorno 26 febbraio 2012,  presso l’Auditorium Toniolo di Conegliano l’Assemblea dei Delegati, preso atto  delle decisioni irrevocabili del Presidente uscente Giovanni Battista Bozzoli, procede all’elezione di Giuseppe Benedetti, del Gruppo di Codognè, alla carica  di presidente sezionale.

Questo il suo primo intervento:
“Vi ringrazio tutti per la  stima che mi avete accordato, Spero di essere all’altezza come i miei  predecessori con i quali ho lavorato in consiglio. Ho cominciato la mia  esperienza con Antonio Daminato e l’ho continuata con Battista Bozzoli, che è  stato per me un grande maestro. Mi rendo conto che mi sto mettendo sulle spalle  uno zaino carico di cose belle ed importanti. Questo incarico che mi viene  affidato è un incarico importante, interessante. Siamo tra alpini e uomini  semplici e condurremo la Sezione tutti insieme con lo spirito che ci  contraddistingue.
Sono certo che il lavoro non  mancherà, ma con l’aiuto di tutti voi, la passione che sempre mettiamo a  disposizione dell’Associazione, potremo mantenere intatti i nostri impegni di  Amicizia, Solidarietà e Responsabilità. Assumere la carica di Presidente  sezionale significa caricarsi di uno zaino particolarmente pesante e importante,  pieno però di belle cose ereditate dal mio predecessore Giovanni Battista  Bozzoli che con molto impegno e rigore ha saputo mantenere intatti nell’ambito  della Sezione i nostri valori alpini, il nostro impegno verso gli altri, la  nostra cultura e la nostra testimonianza, fatta di azioni semplici ma  significative. Se alziamo lo sguardo, scopriamo che ogni giorno attorno a noi  qualcosa sta cambiando, ma noi alpini resteremo legati alle nostre radici, non  tradiremo mai i sacrifici dei nostri Padri e come dice un bellissimo canto  alpino: Ma gli alpini non hanno paura, …e allora tutti zaino in spalla,  continueremo la nostra marcia, guardando in alto.”
Giuseppe (universalmente  conosciuto come Beppo) Benedetti è nato il 4 aprile 1953 a Cimetta di  Codognè. Si diploma al Fermi di Lancenigo e poi agli inizi del 1973 parte  per il CAR a L’Aquila. Dopo l’addestramento viene assegnato  alla Compagnia Comando del btg Gemona dell’8° a Pontebba, con incarico di  radiofonista, che perfeziona con un corso specifico alla Di Prampero di  Udine, sede della Julia. Un servizio inappuntabile, il suo, se non fosse stato  macchiato da 10 giorni di CPR, ricorda divertito, mentre era al corso roccia  sulle montagne della Carnia, per una fuga dettata da irrefrenabili  sentimenti e pulsioni giovanili. Dopo il congedo, aprile 1974, inizia la  professione di mobiliere. Nel frattempo coltiva le sue passioni sportive, in  particolare il calcio: prima come calciatore e poi come arbitro federale fino al  1985, giungendo alla categoria dilettanti. E poi ancora il ciclismo e il tennis,  seguendo il compaesano Renzo Furlan in Coppa Davis. Per un breve periodo è  capogruppo di Codognè e nel 2004 entra in Consiglio Sezionale, contribuendo alle  celebrazioni dell’80°, portando a Conegliano la presentazione ufficiale del 4° Libro Verde della Solidarietà Alpina e tutto il Consiglio Nazionale  che tiene una seduta plenaria nella sala consiliare di Conegliano. Nel 2009  ricopre la carica di vicepresidente vicario di Bozzoli.
Una delle priorità del suo impegno, sottolinea, è di rafforzare il rapporto con i reparti in armi e i  rispettivi comandanti, come avvenne con Silvio Biagini, Antonino Inturri, Flavio Lauri…, operare sinergicamente con le Sezioni vicine e rispondere sinergicamente  alla programmazione nazionale.




Progettualità ad ampio raggio che viene subito attuata con i seguenti collaboratori:
Presidente: Giuseppe Benedetti
Vice presidenti: Andrea Danieli, Matteo Villanova, Narciso De Rosso.
Tesoriere: Claudio Lorenzet.
Segretario del Consiglio: Giovanni Gasponi
Consigliere onorario: Lino Chies.
Consiglieri: Luciano Barzotto, Giovanni Bellè, Sandro Celot, Oliviero Chiesurin, Pier Fernando Dalla Rosa, Antonio Dall’Anese,  Ferdinando De Martin, Mirko De Nardi, Luigino Donadel, Giovanni Gasponi, Fabio Lorenzet, Silvano Miraval, Marsilio Rusalen, Savino Schiavon, Lucio Sossai,  Giovanni Traina, Giambattista Zaia, Vittorino Zanetti.
Segreteria: Mirko Cadorin, Lucio Zago, Omar Gatti, Claudio Lorenzet.
Cerimoniere: Massimo Battistuzzi.
Alfieri: Luigino Donadel, Narciso De Rosso.
Protezione Civile: coordinatore Andrea Danieli; membri Giuliano Zanin, Oliviero Chiesurin, Marsilio Rusalen, Ferdinando De Martin.
Attività sportive: coordinatore Silvano Miraval; membri Michele Pilla, Fabio Lorenzet, Antonio Morbin, Giovanni Traina.
Giovani: coordinatore Christian Boscaratto; membri Simone Sanson, Sandro Celot, Savino Schiavon.
Logistica: Oliviero Chiesurin
Bosco Penne Mozze: Lino Chies.
Fanfara Alpina: Antonio Dall’Anese, Savino Schiavon.
Museo Sezionale:direttore Museo Luciano Barzotto; commissione tecnico-culturale Federico Furlan, Loris Carlotto, Primo Gadia, Franco Chiesa, Antonio Daminato,  Claudio Botteon, Luigi Perencin, Romolo Romano; comitato di gestione Matteo Villanova, Giovanni Gasponi, Luciano Giordan, Giambattista Zaia.
Centro studi ANA: Federico Furlan, Pier Fernando Dalla Rosa
Biblioteca: Giambattista Zaia.
Fiamme Verdi e stampa alpina: direttore Antonio Menegon; redazione Renzo Sossai, Matteo Villanova, Omar Gatti, Sandro Celot, Giorgio Visentin, Pier Fernando Dalla Rosa.
Colletta Alimentare: Fabio Lorenzet, Giovanni Traina, Lauro Piaia, Lucio Sossai, Giovanni Bellè, Savino Schiavon.
Madonna della Neve: Giovanni Gasponi, Silvano Armellin.
Cappellano Sezionale: don Stefano Sitta.
Rapporti Ass. Fiorot: Luigino Donadel, Marsilio Rusalen.
Sede: Lucio Sossai, Luigino Donadel, Luciano Giordan.
Taverna: Mirko De Nardi, Narciso De Rosso, Vittorino Zanette
Taverniere: Franco Zornio.
Revisori dei Conti: presidente Gianantonio Dal Cin; membri effettivi Fabio Soneghet, Marco Giacomini; supplenti Omar Gatti, Domenico Rui.
Giunta di Scrutinio:coordinatore Davide De Nardo; membri Franco Zanardo, Francesco Botteon, Mario Casagrande, Luca Sartor.
Verifica Poteri: Emilio Maschietto, Michele Pilla, Bruno Danieli, Bruno De Carlo, Mario Franceschi.


 
Benedetti con il comandante del 3° Art. Mont, col.  Flavio Lauri, davanti all’ex caserma San Martino dove nacque il Gruppo di Art.  da Mont. Conegliano

2012

• ben 28 Gruppi della Sezione, guidati dal neopresidente Benedetti, partecipano alla consegna a Luca  Barizonsi, il giovane alpino gravemente ferito in Afghanistan, della casa  domotica costruita dall’ANA a Gravellona Lomellina (PV). “Missione compiuta-  ha esordito il Presidente nazionale Corrado Perona -l’impegno che avevamo  assunto con la mamma di Luca, si è realizzato. Ella mi aveva espresso  tutta la sua preoccupazione per quel figlio ferito, costretto su una sedia a  rotelle: come farò?, mi disse disperata, abitiamo al terzo piano di un  condominio senza ascensore, sarà impossibile riportarlo a casa. Ci penseremo noi  le promisi, ci penseranno gli alpini ad accogliere suo figlio. E così è stato!”


Gravellona Toce. Consegna della casa domotica a  Barisonzi


• a Falcade si svolgono le  Alpiniadi nel segno del vecio slalomista Italo De Candido.

• il Centro Studi ANA sezionale,  in collaborazione con gli Istituti superiori di Conegliano e Pieve di Soligo,  istituisce una Borsa di Studio per diffondere tra i giovani la  storia e la cultura delle Penne Nere.
• il Gruppo di Sernaglia,  sotto l’egida dell’intramontabile Livio Bortot, per il suo 50°, oltre ad  altre iniziative, inaugura il Parco degli Alpini.


Benedetti con Perona e il sindaco di Sernaglia, Sonia Fregolent e con Mariolina Cattaneo della segreteria nazionale

• esercitazione Rischio  Sismico della Protezione Civile-Ana, il 28 aprile a Sernaglia della  Battaglia.
• solo un mese dopo la medesima  P.C., con 53 volontari e 3.666 ore di lavoro, agiva sul campo a San Felice  sul Panaro (MO) in soccorso delle popolazioni emiliane colpite da un  violento sisma.
 
La P.C. sezionale in Emilia dopo il terremoto - Emergenza neve nelle Marche

• al Museo degli Alpini, viene inaugurata la mostra tematica: La Campagna di Russia, con introduzione  storica del gen. Primo Gadia.
 
gen. Primo Gadia, ultimo comandante della Cadore - a dx Taglio del nastro della mostra tematica sull’Armir

• a Orsago, con regia del capogruppo Piero Casagrande, si tiene il 3° Raduno del Conegliano,  rappresentato dalla 13ª in armi, nel 70° dell’eroica morte in Russia del  serg. Giovanni Bortolotto, orsaghese, eroe di Grecia e Russia, Medaglia d’Oro al  Valore. Nell’occasione veniva presentato il libro rievocativo: Giovanni  Bortolotto, eroe mai dimenticato, curato da Luciano Barzotto, direttore del  Museo degli Alpini. Toccante, nel contesto, è stata la rievocazione della morte  di Bortolotto (nominato con lo pseudonimo di serg. Sguairo), accasciato e  rantolante presso il suo pezzo appena centrato dalle katushe russe, descritta  dal ten medico Giulio Bedeschi (ten. Serri), testimone oculare del fatto, in Centomila gavette di Ghiaccio.
Dopo la sfilata, il presidente  Benedetti, ringraziando la 13ª batteria schierata in armi davanti al palco  d’onore, si lascia andare alle memorie della sua naja: “Siamo tutti presi da  improvvisa nostalgia nel ricordare le caserme dove abbiamo passato un periodo  importante della nostra giovinezza. Ti vengono in mente, in un vivido flash  back, le marce con lo zaino affardellato, quelle amate e benedette bestiacce che  erano i muli, quel capitano che ti faceva sputare sangue ma che ti voleva bene  come ad un fratello minore, le bufere di freddo e neve del campo invernale, le  fughe domenicali per andare a trovare la morosa rischiando, al ritorno, di  trovarti consegnato per una settimana intera… e ancora la nostalgia degli amici,  dei tuoi compagni di avventura per un anno intero, ma soprattutto la nostalgia  dei tuoi vent’anni quando pensavi di avere il mondo in mano. E oggi nel vedere  quelle caserme, che per un certo periodo furono la nostra casa, chiuse e  abbandonate al più totale degrado, alla nostalgia si aggiunge un’infinita  tristezza.” Si commuove il presidente, ma per poco, poi riprende il presente  per mano: “Ecco, le cose sono cambiate e mancando la naja c’è la  preoccupazione che il nostro futuro possa risultare irrimediabilmente  compromesso. Non è così, il nostro spirito- e qui egli alza il tono di voce  affinché tutti recepiscano il messaggio -non è mai venuto meno! Il nostro  impegno si produce sempre in nuovi interventi, rimangono inalterati i nostri  valori e i nostri principi, e il riconoscimento a livello sociale mai, ripeto  mai, ha tradito le aspettative di chi aveva chiesto il nostro aiuto. Oggi  abbiamo parlato di pace, di amicizia, di solidarietà e impegno: è il messaggio  di noi alpini alle nuove generazioni, per un futuro di speranza e di un’Italia  migliore.”
L’orazione ufficiale è tenuta  dal Vicepresidente nazionale Nino Geronazzo, carismatica Penna Bianca  sezionale. Egli dice: “Noi siamo orgogliosi dei nostri ragazzi, del loro  coraggio, della loro disponibilità, del senso del dovere che riescono a  mostrare, della dignità ed umanità che esprimono. Siamo orgogliosi dell’affetto  e del rispetto che il popolo afghano riconosce loro. I nostri ragazzi non  saranno degli eroi nel senso retorico del termine, ma sono certamente esempi di  un’Italia bella e solidale che, nonostante ciò che scrivono i giornali, esiste  davvero anche se opera senza clamore e non pretende nulla se non il semplice  rispetto.” E chiudendo il discorso, si rivolge ai suoi ragazzi in  divisa, fissa il suo sguardo nei loro occhi, come se parlasse individualmente ad  ognuno di loro “Fra qualche mese anche voi andrete in missione in Afghanistan  con la Julia… mi raccomando ragazzi, non fate scherzi: quando tornerete, tutti  noi saremo a Udine ad attendervi… nessuno,- e la sua voce echeggia nella  piazza più forte che mai -nessuno di voi deve mancare all’appuntamento.”

Orsago. Commemorazione della M.O Bortolotto - Terzo Raduno del Conegliano

• a Lienz, in Austria, la  Sezione rappresentata dal Presidente emerito Battista Bozzoli, presenzia all’Incontro  italo-austriaco della Pace a ricordo dei Caduti e delle Vittime civili della  Grande Guerra.

Daminato e Chies a Milovice - Bozzoli a Lienz

• 50° di fondazione del Gruppo  di Barbisano. Il capogruppo Walter Bogo, sollevando un  grande tricolore, scopre il cippo dedicato agli Alpini, un cappello alpino  scolpito nella roccia, opera dell’artista Stefano Vecchiato. La Penna in ferro  battuto è stata donata dagli alpini di Arcade.
• il cav. Claudio Bernardi, grande figura di uomo e di alpino, già capogruppo per molti anni di Santa  Lucia e più volte consigliere e vicepresidente sezionale, è nominato  vicepresidente della Via di Natale, benemerita associazione che da molti  anni sostiene l’ospedale oncologico di Aviano.
• dopo una vita dedicata all’apostolato, torna alla casa del Padre mons. Francesco  Casagrande, un grande amico del Gruppo alpini di Solighetto e della  Sezione, sempre presente alle cerimonie legate alla commemorazione di  Nikolajewka.
• presso la sede del Gruppo di Bibano, presenti Benedetti e il consigliere  nazionale Sonzogni, scoprimento del Monumento all’Alpino, busto a  grandezza naturale, pregevole opera in bronzo dell’artista locale Giuseppe Da  Re.
50° a Barbisano
Perona a Soligo

Bibano. Il monumento all'Alpino
Il Gruppo Parè compie 40 anni

2013

Luigino Bravin del Gruppo Città si aggiudica il primo premio  al concorso nazionale di letteratura breve “Parole attorno al fuoco” di Arcade  con il racconto Scomparsi.
• durante i lavori assembleari  al Toniolo, il presidente Benedetti consegna la tessera ANA al col. Antonino  Inturri, già comandante del 3°, e al cap. Vincenzo Peri del 7°.


Il col. Antonino Inturri e il cap. Vincenzo Peri
“Il tenente Pietro Marchisio, ultimo dei Leoni del Conegliano,- si legge su L’Alpino -è morto a  Torino dove era nato il 6 novembre 1918, da genitori piemontesi. Il suo servizio  militare iniziò nel 1940 alla Scuola Allievi Ufficiali di complemento di  Artiglieria Alpina a Bra. Rientrò in Italia dalla Russia con i  pochi superstiti della Divisione Julia il 18 marzo 1943 e rimase in servizio,  sempre al Gruppo Conegliano, fino all’8 settembre. Un uomo risoluto,  battagliero. Indimenticabile resterà il suo sorriso a Torino, la domenica  dell’adunata, nell’abbraccio con il Presidente Trentini, artigliere del Terzo  come lui. Ora gli anni non peseranno più. Non peseranno i ricordi dei compagni  Caduti al fronte. Ora sarai di nuovo sereno, signor Tenente.”
• le rappresentanze dei 30  Gruppi della Sezione, accompagnati dal nuovo Cappellano don Stefano Sitta, sono  a Belluno per consegnare il Tricolore alla Julia, incorporata nella Multinational Land Force, in procinto di partire per l’operazione ISAF in  Afghanistan. Così, dopo 35 anni, don Stefano ha potuto rivivere l’emozione di  varcare l’ingresso della caserma Salsa, dove nel 1978 svolse il servizio  militare, proprio, nel 7° Alpini. “Don Stefano il cappello alpino non lo ha  abbandonato di certo e quando celebra la messa per occasioni alpine- dicono  di lui gli amici -lo indossa con la fierezza e si vede che in quei momenti si  fonde con quanti hanno condiviso la sua esperienza militare alpina.”
• grande successo di critica e  di pubblico per la mostra allestita al Museo Cà de Noal di Treviso, titolata: Due uomini d’oro, curata dall’artigliere alpino Luigi Perencin di Soligo, già vicepresidente della Sezione di Conegliano e collaboratore del  Museo degli Alpini. “Una grande manifestazione- si legge su un quotidiano  locale -iniziata con l’inaugurazione del monumento all’Alpino, opera dello  scultore Carlo Balliana, e proseguita con l’inaugurazione della mostra da parte  delle autorità civili e militari presenti, tra cui il Sindaco per antonomasia di  Treviso, l’alpino Giancarlo Gentilini, il Presidente Nazionale degli Alpini  Corrado Perona. Mostra che vede una grande esposizione di reperti, immagini,  uniformi e documenti che ripercorrono le gesta degli alpini e in particolare  delle M.O. Tommaso Salsa ed Enrico Reginato.”


Treviso inaugurazione della mostra di Luigi  Perencin con Corrado Perona e il sindaco alpino Giancarlo Gentilini

Corrado Perona,  amatissimo Presidente nazionale per dodici anni, consegna il bastone di comando  dell’ANA a Sebastiano Favero, trevigiano della Valcavasia e iscritto alla  Sezione Montegrappa di Bassano. Queste le parole di commiato del Presidente  emerito: “Sono rilassato, ben sapendo di aver passato il testimone a un vero  alpino qual è Sebastiano Favero. Sono tranquillo, ben conoscendo il popolo delle  Penne Nere, il suo entusiasmo, l’altruismo, il senso del dovere, la voglia di  fare. Infine sono riposato, per aver appoggiato a terra uno zaino pesante, ma  certo che Sebastiano Favero ha spalle buone per poterlo portare a lungo.”
L’ing. Sebastiano Favero è nato a Possagno (Treviso) il 24 agosto 1948. Allievo del 74º corso AUC è  passato, con i gradi di sottotenente, al 7º reggimento alpini, btg. Pieve di  Cadore dove, nella compagnia mortai, ha ricoperto per quattro mesi  l’incarico di vice comandante del reparto. In questo periodo ha progettato e  seguito i lavori di trasformazione dei refettori e delle strutture di ricovero  del parco automezzi. Iscritto all’ANA dal 1974, è stato consigliere del Gruppo  di Possagno dal 1978, Consigliere della Sezione di Bassano dal 1989 e Capogruppo  dal 2000. Tra i suoi progetti: un rifugio sul monte Palon (massiccio del Grappa)  e, sempre sul Palon, la sistemazione di mille metri di trincee e di 300 metri di  gallerie e appostamenti della prima guerra mondiale. È stato membro della  commissione Rossosch, contribuendo come coprogettista e codirettore dei lavori  insieme al fratello Davide, allo zio Bortolo Busnardo e a Lino Chies. Ha fatto  parte della commissione per la costruzione di una scuola multietnica a Zenica e  nell’operazione in Mozambico. Divenuto presidente della commissione nazionale  ANA Grandi Opere ha seguito la conclusione dei lavori al rifugio Contrin,  ha contribuito alla costruzione del Villaggio ANA a Fossa (AQ) e della casa  domotica per Luca Barisonzi. Nel 2010-2011 è stato vicepresidente nazionale e  vicepresidente nazionale vicario nel biennio successivo.
• nell’aula convegni dell’antico  convento di San Francesco, il neo presidente Sebastiano Favero e Lino Chies,  grandi artefici dell’Operazione Sorriso, presentano la ristampa del libro  su Rossosch nel 20° dell’inaugurazione.
• a Conegliano, Concerto  di beneficenza con Pino di Modugno, campione del mondo di fisarmonica. Il  ricavato è devoluto alla costruenda scuola materna di Cento.


Conegliano. Madonna della Neve. Visita guidata con Piero Masutti

• a 97 anni si spegne Teofilo  Bonanni, carnico di origine ma coneglianese per scelta, reduce di Grecia e  di Russia con la 14ª del Conegliano, prima capopezzo e poi meticoloso  furiere. Proprio dalle sue annotazioni è possibile ricostruire la storia di quei  tragici giorni e conoscere la sorte toccata a tanti artiglieri nel corso dei  combattimenti e della ritirata.
• il neo Capogruppo di Pieve  di Soligo, Albino Bertazzon che da poco ha sostituito Bepi  Collodet, celebra con le sue Penne Nere l’85° di fondazione nel ricordo  degli alpini andati avanti e del gen. Girolamo Busolli.
• 4° Raduno del Conegliano con grande sfilata per le vie del centro cittadino.
• in occasione della cerimonia  di risistemazione della Rotonda degli Alpini a Sarano, Renzo Sossai, già  vicepresidente sezionale e attivo redattore di Fiamme Verdi, presenta la sua  ultima ricerca: 2003-2013 Alpini a Santa Lucia, la nostra storia.

Pieve di Soligo, Albino Bertazzon e Bepi  Collodet
Teofilo Bonanni
Renzo Sossai. 4° Raduno del Conegliano
Claudio Bernardi
Santa Lucia
Refrontolo. Nel segno del dramma del Molinetto
• a Bergamo, la Sezione è  presente per l’ultimo saluto al Presidente Leonardo Caprioli che è salito  in alto, a fianco di Cantore.
• intitolazione di Piazza  Vallomy, in memoria del nostro grande Presidente, all’interno di Casa  Fenzi.
• a Codognè saluto e  ringraziamento a don Stefano Sitta, originario di Mel, alpino, parroco di  Cimetta-Cimavilla e Cappellano sezionale, destinato ora alla guida delle  parrocchie di Barbisano e Collalto.
• a Marostica, nell’ambito del Convegno Itinerante Stampa Alpina (CISA), Fiamme Verdi, il giornale della  nostra Sezione diretto da Antonio Menegon, è premiato dal Presidente  nazionale Sebastiano Favero come una delle testate di eccellenza della stampa  alpina nazionale, aggiudicandosi il terzo premio.


Marostica.Fiamme Verdi sul podio


Cultura alpina all’IPSIA di Conegliano con Federico Furlan

• gli alpini di Conegliano,  guidati da Chies e Geronazzo, tornano a Rossosch per il 20° anniversario dell’Operazione  Sorriso, ponte di pace tra i popoli italiano e russo.
• Festa del Gruppo di Fontigo  con il nuovo pennone alzabandiera.
• il vescovo di Vittorio Veneto,  Corrado Pizziolo è ospite nella casa degli alpini di Colfosco. “Mancava solo che gli chiedessimo di indossare il cappello alpino- commenta  uno dei presenti -e potevamo dire che era uno di noi.”
Fontigo, il nuovo pennone
Gli alpini di Falzè impegnati per il decoro del paese
Il vescovo Corrado Pizziolo ospite degli alpini di Colfosco
Il Gruppo di Santa Maria alla scuola materna
• il presidente emerito Antonio Daminato scorta il vessillo sezionale, portato dal consigliere  onorario Lino Chies, a Milovice (Praga) dove riposano oltre 5 mila  soldati italiani della Grande Guerra morti in prigionia.
• Benedetti, i Presidenti  emeriti della Sezione e il Vicepresidente nazionale Geronazzo festeggiano il 40°  anniversario di matrimonio di Battista Bozzoli. Così scrive Fiamme Verdi: “Ha voluto circondarsi dei parenti più stretti, arrivati anche da oltre  Oceano, e degli alpini con cui ha maggiormente collaborato nel corso del suo  mandato, il past-President Battista Bozzoli, il 29 settembre, per celebrare il  40° di matrimonio con la moglie Maria e la nascita del primo nipotino,  Alessandro. Una suggestiva messa celebrata nella chiesetta posta in cima al  Colle del San Gallo, a Soligo, ha fatto rinnovare a Battista e Maria il loro  impegno cristiano, sancito col matrimonio. Al termine della messa non sono poi  mancati i lanci di riso e i complimenti agli ex novelli sposi.”
• Benedetti accompagna il coro  Bedeschi alla caserma Cantore di Tolmezzo per il tradizionale Concerto di Natale  per gli artiglieri del 3°.


Tolmezzo. Sala nobile di palazzo Linussio, ora  caserma Cantore, il coro Bedeschi ospite del 3°

• dalle pagine di Fiamme Verdi, in occasione degli auguri natalizi, Benedetti si rivolge ai Gruppi della Sezione  incoraggiandoli nel loro impegno civile e sociale: “Intenso è stato poi  l’impegno con le realtà locali e gli enti di assistenza: la Nostra Famiglia, le  case di riposo e la partecipazione sempre più sentita alla Colletta Alimentare e  al Banco farmaceutico. Ma è il quotidiano impegno degli alpini il valore più  grande di cui disponiamo, un impegno fatto magari di piccoli gesti che però  hanno un profondo significato in una società gravemente malata come la nostra. A  volte basta poco, penso all’attenzione di tanti alpini nelle scuole del  territorio: gesti semplici, un incontro, una castagnata, il dono di un  Tricolore, un alzabandiera, un coro alpino.”
2014
• durante i lavori assembleari, Antonio Daminato nel ruolo di presidente del Comitato  organizzatore, coadiuvato in segreteria da Omar Gatti, presenta il nuovo  logo grafico che accompagnerà tutte le iniziative legate al 90°.
• centenario della Grande  Guerra. Così il direttore di Fiamme Verdi, Menegon, di ritorno dai lavori del  Cisa, si rivolge particolarmente ai capigruppo: “Quello che l’ANA nazionale  vuole fare in questi anni di celebrazione e ricordo (2015-2018) non sono solo  cerimonie, corone d’alloro e discorsi, ma soprattutto costruzione di un ricordo  collettivo che segni la coscienza di tutti. L’idea è quella di far rivivere la  memoria di tanti uomini semplici, di tanti soldati, del loro coraggio e della  loro tenacia, del loro senso del dovere e del loro amor patrio, per indicarli  come testimoni di una cultura che poi è quella degli alpini. Coinvolgere e  portare i giovani nei sacrari per instillare loro l’idea del valore della  memoria e per onorare così, per davvero, il ricordo e la memoria di tanti nostri  eroi. A 100 anni dagli eventi non possono ormai più le sole parole incidere  nelle coscienze di ragazzi che sono quotidianamente bombardati di messaggi che  tutt’altro fanno che invitarli all’impegno civile e sociale. Solo un  coinvolgimento diretto, sul campo, può sortire qualcosa. Portiamoli a toccare  con mano, a visitare, a pulire un pezzo di trincea, col massimo impegno e la  massima sicurezza. Dobbiamo cogliere questa occasione del Centenario della  Grande Guerra per ricostruire ciò che dal secondo dopoguerra in avanti è stato  scientificamente distrutto: il concetto di Patria e di identità nazionale.”
• completamento dei lavori di ripristino della chiesa di Draga, alla periferia di Rjeka in Croazia.  Operazione effettuata con uomini e mezzi messi a disposizione dalla Sezione di  Conegliano.


I volontari a Draga e la cerimonia religiosa a fine lavori

• un gruppo di alpini in congedo  della sezione di Conegliano, guidati da Benedetti, accompagnano il Presidente  nazionale Favero e il suo vice Geronazzo, all’incontro con gli artiglieri del 3°  da Montagna in armi alla chiusura, nell’innevata Cima Grappa, del Campo  invernale. Così annota L’Alpino: “Una celebrazione semplice e allo  stesso tempo suggestiva: dopo una breve sfilata, accompagnata dalla fanfara  alpina della sezione di Conegliano, i partecipanti si sono schierati di fronte  alla galleria Vittorio Emanuele III dove sono stati resi gli onori alla Bandiera  e ai Caduti. Oltre al presidente nazionale Favero e al vice Nino Geronazzo,  c’erano gli alpini e i vessilli delle sezioni di Conegliano, Bassano, Treviso e  Carnica con i rispettivi presidenti e una cinquantina di gagliardetti. Non è  voluto mancare all’appuntamento il direttore del Sacrario ten. col. La Bella e i  suoi collaboratori. Dopo l’alzabandiera è stata deposta una corona d’alloro in  memoria di tutti i 22.000 Caduti italiani e austroungarici che riposano poco più  in alto, mentre il cappellano militare don Giuseppe Ganciu impartiva la  benedizione e leggeva la Preghiera dell’Alpino. Al momento dei saluti il  colonnello Lauri ha manifestato la grande soddisfazione di aver visitato luoghi  così ricchi di storia e di sacrifici che fanno sentire l’orgoglio di essere  italiani e alpini. Favero, nel porgere il benvenuto ai nostri soldati ha  ricordato che su questa montagna si è fatta l’Italia e che è nostro dovere  trasmettere i valori di quel messaggio: Monte Grappa tu sei la mia Patria,  scolpito nel marmo del Sacrario. Un fuori programma lo ha riservato il  comandante Lauri promuovendo capitano Marco Nardi, comandante della 13ª batteria  e chiedendo al presidente nazionale di consegnare all’ufficiale l’insegna del  nuovo grado: una promozione “sul campo” per il capitano, emozionato e osannato  dai suoi alpini. Tanta commozione per una cerimonia che nessuno scorderà.”


A cima Grappa con gli artiglieri del 3°

• un incendio distrugge la casa  e tutti i ricordi degli alpini di Ponte della Priula. “La  ricostruiremo.- è la pronta risposta di Lucio Sossai, che l’aveva  inaugurata, del capogruppo Ivan Bardini e degli altri alpini,  visibilmente abbattuti ma non rassegnati -…dopo l’incendio l’erba cresce più  verde e rigogliosa di prima.” è la loro convinzione. E subito vengono  avviati i contatti con l’Amministrazione comunale per l’espletamento delle  pratiche necessarie.


Ponte della Priula. La sede distrutta
Mareno di Piave. Emergenza acqua, i volontari  della P.C all’opera
Con il presidente della Provincia, Muraro
Ponte della Priula: Cerimonia con il sindaco Scarpa

Ponte della Priula: Progetto della nuova sede
• la Sezione accompagna il  Presidente Sebastiano Favero e il suo vice, il nostro Nino Geronazzo, a  Basovizza per ricordare i Martiri (per molto tempo colpevolmente ignorati  dalla Storia) delle Foibe.
• inaugurata al Museo la nuova  mostra tematica: La Campagna d’Italia 1943-45, sotto l’attenta regia del  direttore Luciano Barzotto.
• gli alpini di Mareno si  mobilitano per fronteggiare l’emergenza idrogeologica causata da piogge  torrenziali che hanno messo sott’acqua l’intero territorio comunale.
• al Raduno triveneto una staffetta podistica del GSA, con Christian Boscaratto in testa, porta a Schio la fiaccola accesa nel braciere dell’Ossario del  Pasubio.
• il direttore di Fiamme Verdi,Antonio Menegon, presenta il suo ultimo libro storico: Furio Camillo  di Collalto, traditore innamorato, ambientato nel 1585.
• il presidente Benedetti incontra il vescovo Corrado Pizziolo per dirimere alcune incomprensioni inerenti  alla presenza degli alpini nelle cerimonie religiose. Cogliendo l’occasione,  invita il presule ad officiare la Messa al campo in occasione del Triveneto che  nel 2015 si terrà a Conegliano.
• sfidando un violento  nubifragio e pur sferzata dalla grandine, la Sezione di Conegliano sfila  compatta all’Adunata di Pordenone. Una imperturbabilità ammirevole che richiama  anche l’attenzione de L’Alpino che, oltre a dedicarne la copertina di  giugno, racconta: “Anche il cielo ad un certo punto, andando verso la conclusione della festa, si mette di  traverso. Acqua e grandine sulle Sezioni delle città vicine a Pordenone  (in particolare Conegliano) e sui padroni di casa. Scene al limite dello stoicismo, che vedranno gli alpini  imperterriti, quasi fieri di sfidare le avversità, sfilando davanti al Labaro e  davanti al loro Presidente nazionale. Ma la gente non sarà da meno. Altrettanto  imperterrita, aspetterà il concludersi dell’Adunata, ancora assiepata alle  transenne del percorso. Tanti “grazie alpini”, gridati a gran voce, che solo a  pensarci mettono la pelle d’oca. Quanto basta comunque per dire: grazie italiani  e grazie Pordenone.”
Nell’occasione molto efficiente si  è rivelata la famosa aliquota di manovra, come ama definirla Nino  Geronazzo, ossia Silvano Miraval il quale, pur sotto pioggia e grandine,  ha saputo gestire la sfilata di Conegliano affrontando con assoluta padronanza  l’improvvisa criticità meteorologica.


Pordenone. Sfila  la Sezione di Conegliano tra scrosci di applausi e… pioggia e grandine.

• dopo aver pianificato in modo  impeccabile le ultime cinque Adunate Nazionali, Nino Geronazzo lascia il  Consiglio Nazionale per scadenza dei due mandati. Prestigioso incarico che ha  onorato con la sua alta e competente professionalità organizzativa. Per certo  ora ne guadagnerà la Sezione.


Nino Geronazzo, impeccabile regista, impartisce le ultime direttive per la sfilata - Poi si prende un po’ di relax  

• la Sezione è a Tolmezzo per il cambio di comando al 3° artiglieria alpina tra il col. Flavio Lauri, destinato  alla Scuola sottufficiali di Viterbo, e il col. Enzo Ceruzzi, proveniente dal  Comando della Divisione Friuli di Firenze.
• il Gruppo di Soligo, guidato da Carlo Dal Piva, celebra con una grande cerimonia il 60° di  fondazione con lo scoprimento di un busto commemorativo della M.O. Sante Dorigo,  opera del noto artista Carlo Balliana, definito dalla critica lo scultore del  vento. La cerimonia religiosa è officiata da don Bruno Fasani,  direttore della testata nazionale L’Alpino, che sarà presente anche in  settembre alla cerimonia al Bosco delle penne Mozze.
• la Sezione presenzia alla seduta del Consiglio Comunale di Conegliano nella quale il sindaco alpino cap.  Floriano Zambon, conferisce la cittadinanza onoraria al 3° Reggimento di  Artiglieria da Montagna della Julia. L’onorificenza verrà data ufficialmente al  reparto nel corso del 90°.
• Cambio della guardia al Gruppo di Collalbrigo: Gianfranco Armellin lascia l’incarico al giovane Maurizio  Marcon.
Collalbrigo, il cambio della guardia
L’incontro con il vescovo di Vittorio Veneto, mons. Corrado Pizziolo
• la P.C. sezionale partecipa  alle operazioni di soccorso al Molinetto della Croda di Refrontolo, dove  un’inaudita bomba d’acqua, riversatasi improvvisamente sul torrente  Lierza, provoca 4 vittime, numerosi feriti e ingenti danni ambientali.
• il Gruppo di Mareno celebra il suo 55° nel ricordo del suo fondatore, il dott. Remigio Verri,  improvvisamente scomparso nel 1964 e al quale nel 1971 venne intitolata una via  del paese. Fiamme Verdi così scrisse allora: “Profondo  dolore ha suscitato, tra la popolazione di Mareno di Piave e gli Alpini della  Sezione, la morte repentina del dott. Remigio Verri, medico condotto e capo del  fiorente Gruppo del paese di residenza, avvenuta il 15 marzo. Il dott. Verri era  nato a Segusino il 19 giugno 1914 e, dopo la laurea in medicina e chirurgia  conseguita all’Università di Padova, divenne ufficiale medico prestando servizio  in vari reparti alpini. Assistente effettivo fino al maggio 1945 presso  l’ospedale di Castelfranco, il dott. Verri si specializzò in Puericultura nel  1955 e in Pediatria nel 1956 presso l’Università di Padova. Dopo essere stato  medico condotto a Resana e a Breda di Piave, il dott. Verri divenne titolare  della condotta medica di Mareno di Piave dal 1955. Ai funerali ha partecipato  una folla numerosissima e profondamente addolorata; il Presidente Curto e i vice  presidenti Travaini e Daccò sono intervenuti col vessillo sezionale e numerosi  consiglieri e soci; il Gruppo di Mareno era presente con la totalità dei propri  iscritti e molte erano pure le rappresentanze di associazioni ed altri Gruppi.”
La  giornata si chiude in un festoso incontro conviviale con gli alpini (e le  alpine) della Julia.


Il Presidente beato tra le alpine della Julia


Benedetti con il Gruppo Sportivo  Sezionale

•  ottima partecipazione degli atleti di Conegliano alle Alpiniadi svoltesi  a Cuneo. La Sezione si classifica all’11° posto assoluto. Da sottolineare il 3°  posto individuale ottenuto da Antonio Baldassar nella corsa in montagna.

• 80° di fondazione del Gruppo di San Vendemiano guidato da Roland Coletti.
• 24 agosto, la Sezione si sdoppia:
- in mattinata, il presidente Benedetti è a Lorenzago di Cadore dove viene benedetta dal cardinale Parolin la chiesetta dedicata a papa Wojtyla sui luoghi delle sue passeggiate di preghiera durante le vacanze estive tra i boschi delle Dolomiti;
- nel pomeriggio il vice De Rosso, poi raggiunto da Benedetti, è a Bibano per la consueta cerimonia religiosa in ricordo dei soci andati avanti e dei giovani artiglieri alpini deceduti nel crollo della caserma Goi di Gemona, organizzata dal Gruppo di Bibano-Godega presso la chiesetta di San Bartolomeo. Nell’occasione viene scoperta una statua lignea realizzata dagli artisti Tonon e Boscariol di Roverbasso, a grandezza naturale, raffigurante il Santo a ricordo di tutti i volontari che hanno lavorato al suo restauro.


Il capogruppo di Bibano Godega Christian Diana

• il Gruppo di Colfosco e il direttore di Fiamme Verdi, Antonio Menegon, collaborano attivamente con Archeo-Susegana, per il ripristino delle trincee austriache sul Col della Tombola.
mons. Bruno Fasani, direttore de L’Alpino, oltre ad officiare la Messa, è l’oratore ufficiale al Bosco delle Penne Mozze. Queste le sue impressioni raccolte da Antonio Menegon: “Questo è un luogo mistico,- dice -cioè un luogo dove si respira il mistero. Salendo qui e sentendo quasi una colonna sonora di sottofondo il rumore discreto del ruscello, qui c’è la presenza dei nostri morti e i nostri morti stanno bene qui, hanno trovato finalmente la pace, qui il loro spirito è vivo e ci parla.”
• presso il Museo degli Alpini, viene inaugurato il Centro Studi di Bonifica Bellica, intitolato ad Ugo Cerletti.
• in ottobre, 5° Raduno del Gruppo Conegliano e del 3° Artiglieria da Montagna. Commemorazione della Medaglia d’Argento Olindo Battistuzzi.
• Sebastiano Favero, accompagnato dal presidente emerito Beppe Parazzini e il suo vice Sonzogni, è ad Ogliano per inaugurare la nuova Casa degli Alpini eretta in questi anni sotto la guida dei capigruppo Moreno Bortoluzzi e Marcello Silvestrin.


Ogliano. Inaugurazione della nuova sede con la presenza del Presidente nazionale Sebastiano Favero.

• aspettando il Novantesimo: in una Accademia gremita, viene messo in scena lo spettacolo teatrale Centomila gavette di ghiaccio, tratto dall’omonimo capolavoro di Bedeschi sull’epopea di Russia, regia Faber Tater di Chivasso. Il monologo ricavato fedelmente dal testo è interpretato dall’attore Andrea Brugnera e dal Coro Voce Alpina di Onigo.

Mons. Bruno Fasani, attuale direttore de L’Alpino, al Bosco delle Penne Mozze
Museo. Inaugurazione Centro Studi di bonifica bellica
Narciso De Rosso, Giovanni Gasponi, Giambattista Zaia
I giovani, futuro della Sezione
2015

Novantesimo

In sintesi, ecco il programma di massima previsto per il 90° di fondazione
- 10 gennaio. Conferenza stampa di presentazione del calendario ai media ed alle autorità;
- 17 gennaio. Concerto della Fanfara Congedati della Brigata Alpina Cadore - Teatro Accademia;
- 7 febbraio. Incontro dei Presidenti del 3° Raggruppamento; a seguire vi sarà l’inaugurazione, al Museo degli Alpini, della prima di un ciclo di mostre tematiche dedicate alla Grande Guerra;
- 21 marzo. Presentazione del Libro sui Presidenti Sezionali e sulla Storia della Sezione;
- 18 aprile. Concerto Coro SAT, il più celebre tra i cori maschili italiani comunemente chiamati“di montagna”;
- 1 maggio. Marcia di Primavera, in collaborazione con l’Associazione La Nostra Famiglia. Nel più puro spirito alpino che vuole “ricordare i morti aiutando i vivi”, tradizionale camminata, insieme ai disabili, tra la città, la campagna e le colline del coneglianese;
- 14 giugno. Raduno Triveneto 2015. Si svolgerà anche l’annuale Raduno delGruppo Conegliano e più in generale del 3° Artiglieria da Montagna, a cui verrà concessa la cittadinanza onoraria, nell’anno del centenario della sua fondazione. Contestualmente avverrà l’inaugurazione del restaurato Monumento ai Caduti di Conegliano eseguito dagli Alpini della Sezione;
- 19 luglio. Campionato Nazionale Corsa di Montagna individuale tra le colline del Quartier del Piave;
- 5 agosto. Santa Messa alla Madonna della Neve, chiesa Sezionale in quanto restaurata dagli alpini e data in affidamento con Bolla del Vescovo di Vittorio Veneto;
- 6 settembre. Cerimonia commemorativa al Bosco delle Penne Mozze;
- 10 ottobre. Staffetta podistica, dalla Madonna della Neve alla Madonna del Don di Mestre, che toccherà i punti più significativi del territorio sezionale;
- 11 ottobre. Donazione olio votivo alla Madonna del Don a Mestre, sacra icona custodita nella chiesa dei Cappuccini in ricordo di tutti coloro che non sono tornati;
- 5 dicembre. Cena sezionale, giusto momento conviviale a chiusura delle celebrazioni.


Verona. Raduno Triveneto. Passaggio della stecca

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