Libro 60-37 Gruppo Ogliano
60 ANNI DI VITA ALPINA A CONEGLIANO
I GRUPPI NELLA STORIA DELLA SEZIONE


GRUPPO OGLIANO

Nella ricorrenza del 60° di fondazione della sezione di Conegliano mi è gradito, visto l'onore che ho di capeggiare il gruppo più vecchio di questa meravigliosa fa-
miglia, rivolgere un sentito grazie a chi mi ha dato la possibilità di qui esprimermi. Desidero ricordare quanti mi hanno preceduto ed in modo particolare coloro che già frequentano il Paradiso di Cantore, rivolgendo loro un caloroso abbraccio ed un sentito grazie per quanto hanno fatto per la nostra società, contribuendo, ove necessario anche con la vita, alla conquista ed al ripristino della libertà, bene di valore incalcolabile, che noi, forti delle esperienze e delle virtù loro, provvederemo a proteggere per sempre con tutte le nostre energie. Un grazie di cuore a tutti i collaboratori, ed un cordiale saluto agli Alpini tutti, alle loro famiglie ed agli amici degli Alpini.
MANSUETO SERAFIN
NOTIZIE STORICHE
Ogliano paese dalle splendide colline della città di Conegliano, di cui ne è frazione da sempre, geograficamente posto alla sinistra del torrente Monticano e sommariamente alla destra del torrente Cervada, a nord dalla città di Conegliano fino al paese di Carpesica per una lunghezza di circa 15 Km., attraversato sulla cima del-la sua collina più alta dalla strada provinciale che collega Conegliano a Vittorio Veneto, può essere definito il posto ideale per trascorrere in tranquillità e serenità i giorni del vivere, intendendosi questo sito l'habitat naturale desiderato dall'uomo. Antichissimo paese, posto a quota 149 s.l.m., di storia molto incerta ma sicuramente legata alle vicende di Conegliano, pregiata e ricercata periferia di un centro commerciale e nobile, è sede di ben quattro ville venete di notevole valore e prestigio, fisse nel tempo a dimostrazione della validità geografica, naturale ed umana dei luogo, non a caso scelto a dimora di nobili famiglie.

L'intraprendenza della gente è segnata nel tempo dalla formazione del famoso laghetto di "Pradella" (il nome deriva dalla secolare famiglia che abitava nei paraggi) creato artificialmente con la costruzione di una diga in terra battuta (costruita molti secoli fa) allo scopo di sfruttare la forza dell'acqua ed i benefici dell'irrigazione a valle. Ancor oggi esiste il rustico dell'officina più vecchia del Coneglianese ove per secoli la famiglia Pradella ha lavorato il ferro, con metodi arcaici, creando ogni e qualsiasi utensile necessario per la lavorazione della terra. A noi non resta che ammirare l'opera compiuta, apprezzandone anche la valorizzazione del paesaggio. Da storia più recente di questo paese che più volte ha cambiato nome, da Angolani a Oleani a Oyani, all'attuale Ogliano, ricaviamo che era formato da tre località e cioè: Ogliano, Marcorà e Scomigo, con le tre rispettive Chiede si S. Biagio, S. Vito di Marcorà e S. Elena. Nel 1773 il Vescovo di Ceneda, e successivamente nel 1779 il Senato Veneto, per togliere malcontenti e discussioni, ordinarono che fossero demolite le tre chiese e che per le tre relative popolazioni fosse costruita un'unica Chiesa in Ogliano sotto il titolo di S. Maria della Concordia. Soltanto nel 1797 Scomigo ottenne la sua ricostituzione in parrocchia ed edificò la Chiesa sotto il titolo di S. Elena, gran parte di Marcorà rimase ad Ogliano. La popolazione di Ogliano-Marcorà-Scomigo che nel 1743 contava 1390 abitanti, è oggi per il solo Ogliano di 1200 abitanti. A dimostrazione della grande fedé cattolica di queste genti esistono oggi in Ogliano, edificati in tempi remoti non precisi, oratori e capitelli (spesso di proprietà privata ma ad uso pubblico) posti nei punti più lontani dalla Chiesa e meta tradizionale durante le Rogazioni propiziatrici, che si svolgevano negli anni trascorsi. I più noti: oratorio SS. Trinità, Chiesetta nelle Bare, capitello in Marcorà e al Borgo Grosso, capitello in Mangesa.

Capitello Marcorà

Capitello Mangesa

Capitello Bare

Capitello SS. Trinità
ATTUALE CONSIGLIO DIRETTIVO
Capogruppo Serafin Mansueto
Vicepresidente Frassinelli Ugo
Consiglieri Borsoi Giuseppe, Bortolotto Gino, Campo Dall'Orto GianMarco, Chies Lino, De Lucca Luigi, Della Coletta Lino, Tomasi Giuseppe
STORIA DEL GRUPPO
Nato nel 1927 per volontà ed opera del pluridecorato nella guerra mondiale 1915-1918, già fondatore della sezione di Conegliano serg. Chies Luigi classe 1895, il gruppo ha proseguito armoniosamente fino ai nostri giorni, crescendo di anno in anno, grazie alla bravura e alla dinamicità dei suoi conduttori. Il baldo Chies Luigi ne è stato capogruppo fino alla sua scomparsa e cioè fino al 1979. La generosità, la saggezza e l'alpinità del Gigio, data la sua grande notorietà in paese e fuori, non ha bisogno di commenti ed illustrazioni. Dal 1979 al 1982 il gruppo è stato egregiamente guidato dal degno successore del Chies, il combattente e pluridecorato nell'ultima guerra mondiale il serg. Masut Stefano. Si sono quindi alternati: Serafin Mansueto, Bortolotto Gino ed ancora Serafin Mansueto che attualmente ne ricopre la carica. Il gruppo conta oggi 94 iscritti, di cui 72 di Ogliano e 22 di Scomigo, storicamente uniti a dimostrazione della fratellanza alpina priva di confini e di limitazioni.
Manifestazioni effettuate:
1967 - 40° di fondazione;
1977 - 50° di fondazione.

Capitello Borgo Grosso

Luigi Chies, socio fondatore

Monumento ai Caduti
IN FRIULI
Gli iscritti del gruppo si onorano di aver partecipato come volontari, alla ricostruzione del Friuli distrutto dal sisma del 1976 e alla ricostruzione della Lucania distrutta dal sisma del 1981. Si pregiano inoltre di partecipare attivamente alle manifestazioni del 600 di fondazione della loro Sezione, contribuendo in maniera tangibile alla realizzazione di un'opera sociale consistente nell'ampliamento di un fabbricato in Comune di Mareno di Piave da adibire e donare al "Centro Sperimentale di lavoro guidato per handicappati".

Auronzo 1916
Provenienti dalle Cime del Giralba e dalle Tre Cime di Lavaredo si trovarono per un periodo di riposo fratelli, cugini ed amici: Fiorot Giuseppe, Chies Luigi, Chies Romano, Chies Giovanni, De Cal Andrea, Chies Giacomo e Chies Davide
Per l'inaugurazione del Monumento ai Caduti di Ogliano 14 Aprile 1929
Nel nome di Dio e della patria, per la volontà forte e concorde di questi parrocchiani di Ogliano, a ricordare coloro che sono morti per la libertà e la grandezza d'Italia, questo monumento è sorto. È sorto nella materia bruta: ma i morti ed i vivi gli hanno dato un'anima; ed è per questo che oggi queste pietre hanno una parola eloquente: lapides isti clamabunt. È quella parola che passa in quest'ora solenne sopra la nostra anima, parola di dovere, di sacrificio, di bontà, d'immortalità, di Dio. Voi la sentirete questa parola attraverso i discorsi dei signori che vi parleranno. lo non ho il compito di parlarvi. Il mio compito è più modesto, ma forse più grande. A voi, signor Commissario Prefettizio, a voi signori del Municipio, a nome di questa parrocchia che ha voluto questo monumento, il quale rappresenta il suo amore, la sua devozione, la sua memoria per i Morti e per la Patria, io lo consegno a voi con la solennità di un grande rito, e lo consegno a voi perché lo prendiate sotto la vostra tutela, sotto la vostra protezione, e lo conserviate così come s'innlaza, affinché esso rimanga segno ed ammonimento alla generazione che sorge, a quelle che verranno dopo di essa: "Che solo in sangue generosamente versato forma la grandezza della Patria". Ricevetelo, signor Commissario, nel nome di Dio, nel nome del Re, nel nome del Duce! E sia ricordo dei Morti, orgoglio dei viventi, esempio luminoso per i posteri.
Sac. Dott. Sandro Agostino
I CADUTI
Ogliano rende omaggio ai suoi Caduti, che vengono ricordati tutti con una Stele posta al Bosco delle Penne Mozze:
Guerra 1915/18: Dalla Libera Giuseppe, Florian Domenico e Pin Pietro.
Guerra 1940/45: De Cal Giobattista, Pin Enrico, Pin Gino, Santin Mario, Santin Paolo, Stef¬fan Aldo, Tonon Giovanni e Zanin Isidoro.