Libro 60-45 Gruppo Santa Maria di Feletto
60 ANNI DI VITA ALPINA A CONEGLIANO
I GRUPPI NELLA STORIA DELLA SEZIONE


GRUPPO S. MARIA S. MICHELE

Sono felice e onorato dell'occasione che mi si offre, attraverso queste pagine, che ricordano la storia della nostra sezione e dei nostri gruppi, nel 60°0 anniversario di fondazione della sezione, di rivolgere un caloroso saluto agli Alpini del mio gruppo, della sezione e di tutta Italia. Porgo un vivo ringraziamento a tutti colori che molto o poco hanno contribuito alla realizzazione di questa pubblicazione, che sarà orgoglio della sezione di Conegliano e per la buona riuscita della nostra manifestazione. Sono fiero di appartenere a questa grande famiglia alpina, perchè è interprete dei nostri più nobili sentimenti di amore di Dio, alla Patria al focolare domestico. E questi sentimenti formano gli ideali che si concretizzano in opere di umana solidarietà, nel rispetto delle istituzioni democratiche, nella ricerca costante di un giusto progresso in un clima di serenità, e di distensione.
Sentiamo il dovere di rendere doveroso omaggio alle Penne Mozze, che con il loro estremo sacrificio hanno reso possibile l'acquisizione della libertà e della pace, valori che noi dobbiamo difendere a qualunque costo. L'augurio che rivolgo a me stesso e a tutti gli Alpini è quello di continuare ad esprimerci con sincerità e coerenza, conforme i principi e le finalità che si prefigge la nostra Associazione.
VIRGILIO DA DALTO
NOTIZIE STORICHE
Disposti sulle incantevoli colline che compongono l'incantevole scenario del Felettano, costituiscono la parte inferiore del territorio del Comune di S. Pietro di Feletto. Territori occupati, fin dall'antichità da boschi estesi e da ampie piantagioni di viti, furono interessati dalla presenza umana già nell'epoca preistorica come testimoniano i reperti archeologici rinvenuti in epoca recente. Interessati alla presenza dei Longobardi prima e dalle signorie dei "Da Camino" e dei "Collalto" in seguito, diventano parte integrante del territorio del Comune di S. Pietro di Feletto in epoca napoleonica. Gli studi appassionati condotti da don Nilo Faldon attestano che, fin dall'antichità, due furono i prodotti della zona più rinomati: il vino ed il legname. Il primo onorò la mensa dei Dogi, dei Re di Boemia e di Polonia, alimentando un notevole flusso commerciale con il Nord Europa. Fra le varietà vengono citate, fin dal 1600, le specie "recandina, marzemina, bianchetta gentile, pignola, prosecca, moscadella e verdisa". Molte le citazioni nei documenti storici dei boschi della "Fratta", dei "Landri", della "Valbona" come fonti di approvvigionamento di legname, rovere e castagno, in particolare, che andavano a soddisfare le esigenze dell'Arsenale della Repubblica Veneta.
La prima metà del XVI° secolo segna il sorgere della parrocchia di S. Maria di Feletto come emanazione dell'antica Pieve di S. Pietro, attorno ad una Chiesa sorta intorno all'anno 1.000. Da questa, nel 1951, si staccherà l'attuale frazione di S. Michele, assunta in quell'anno a parrocchia. Queste due frazioni, hanno sempre avuto una identità propria non solo dal punto di vista geografico, ma anche economico e sociale che le ha portate ad una propria caratterizzazione nel contesto del territorio del Comune. Caratteristiche, infine, le numerose "bore" che a causa della natura carsica del territorio,sono disseminate lungo il versante occidentale del territori, lungo il versante sinistro del torrente Crevada e che costituiscono altrettanti punti di riferimento per gli abitanti: i "Landri", la "Bora dei Notoi", il "Landron", il "Portego". Essi hanno sempre presentato un certo fascino alimentando spesso il sorgere dei racconti cari alla tradizione popolare. A conclusione di questa breve presentazione nasce spontaneo l'augurio che queste terre ricche di storia popolare e di rilevanti bellezze naturali possano presentare ancora per molto tempo i segni affascinanti del proprio passaggio che, insieme con la tradizionale ospitalità degli abitanti, hanno sempre rappresentato l'immagine più bella di S. Maria e di S. Michele.

IL FELETTANO
II Felettano è una zona prevalentemente collinare che si estende tra Conegliano e Pieve di Soligo e comprende cinque frazioni, S. Pietro di Feletto, Rua di Feletto, S. Maria di Feletto, S. Michele di Feletto e Bagnolo ed insieme formano il Comune di S. Pietro di Feletto. La vita in questi paesi ha subito come ovunque cambiamenti, ma non tali da provocare il mutamento radicale della esistenza degli individui. Si può infatti affermare che resistono ancora i legami con la centenaria tradizione lo-cale, ed anche il tipo di vita contadina mantiene, sia pur meccanizzata, ancora par-te del suo fascino agreste. Il più citato di questi cinque paesi è senza dubbio S. Pietro di Feletto, meglio conosciuto come "San Pietro Vecio", che vanta a suo favore un'antica Chiesa la "Pieve di S. Pietro"; meta di turisti ed estimatori artistici. Anche la parrocchia di S. Maria di Feletto vanta delle opere dal contenuto storico-artistico non indifferente. Opere che in breve tempo sono state rigenerate con opportuni e delicati restauri; ridando così alla chiesa parrocchiale un aspetto decoroso. All'interno della Chiesa, oltre ai molti dipinti di un certo valore, troviamo l'organo De Lorenzi che fu costruito nel lontano 1860.

NASCE IL GRUPPO
Fin dall'inizio del 1955 gli Alpini del basso felettano - alcuni dei quali già iscritti alla nostra sezione - tenuto in considerazione la lunga inattività del gruppo di S. Pietro - spronati e seguiti dai dirigenti della sezione si riunirono in assemblea, per discutere il loro futuro, raccogliere consensi e con il proposito di dar vita ad un nuovo gruppo. In quella circostanza, concretizzarono il loro desiderio ed immediatamente estesero il programma per la cerimonia battesimale. Nella medesima seduta scelsero la madrina del gagliardetto nella persona della signorina Rosina Moret, nipote dell'alpino Antonio Moret medaglia d'Argento al Valor Militare. Il 19 febbraio 1956 il direttivo della sezione prendeva atto dell'iniziativa compiacendosi con i promotori ed assicurando il loro apporto. Domenica 26 febbraio le Penne Nere della sezione, il consiglio direttivo con il vessillo, e numerosi gagliardetti, autorità e popolazione affluirono nella Pieve di S. Maria per festeggiare la nuova nascita. Nella chiesa parrocchiale il cappellano della sezione mons. Francesco Sartor celebrò la Messa e benedisse il nuovo gagliardetto. Dopo la deposizione della corona di alloro alla Lapide che ricorda i Caduti, il dott. Nino Dalla Zentil pronunciò una bella orazione. Durante l'incontro conviviale il vice presidente avv. Francesco Travaini portò il saluto della sezione. Inaspettata, ma estremamente gradita fu la visita della medaglia d'Oro dott. Enrico Reginato, il quale si intrattenne cordialmente con tutti i presenti.

IL PRIMO CONSIGLIO DIRETTIVO
Capogruppo Da Dalto Virgilio
Consiglieri Luigi Bastianel, Giacomo Doimo, Cancian Sisto, Tardivo Luigi, Marson Camillo, Bottega Angelo, Bottega Elio.
Tra il 1971 e il 1972, a causa delle dimissioni del capogruppo Virgilio Da Dalto, Il gruppo ebbe un lungo periodo di crisi fino al 1973 anno in cui i soci di S. Maria e di S. Michele riunitisi in assemblea elessero il nuovo consiglio direttivo, che risultò così composto:
Capogruppo Da Dalto Virgilio
Vice capogruppo Doimo Giacomo
Segretario-tesoriere Da Dalto Antonio
Consiglieri Tardivo Luigi, Granzotto Elio, Vazzola Luigi, Bottega Angelo

ATTUALE CONSIGLIO DIRETTIVO
Capogruppo Da Dalto Virgilio
Tesoriere Da Dalto Antonio
Segretario Da Dalto Leone
Consiglieri Vazzola Luigi,Granzotto Elio, Baccichet Domenico, Bottega Angelo, De Marche Aldo,Franceschet Giuseppe, Bellotto Silvano, Granziera Celeste
Venuta a mancare la prima madrina, in sua sostituzione fu nominata la signora Maria Luisa Vazzola, orfana del padre Giuseppe, deceduto a seguito grave malattia contratta durante l'ultimo conflitto mondiale.
IL 25° DELLA FONDAZIONE
L'8 novembre 1980, in una giornata disturbata da una sottile pioggia simile alla rugiada, il gruppo festeggiò - per la verità un po' in anticipo - Il 25° di fondazione. Nell'occasione venne scoperta una lapide sulla quale sono scolpiti i nomi dei Caduti e Dispersi in Russia. Dopo la deposizione della corona di alloro in omaggio ai Caduti, intervenne il sindaco di S. Pietro dr. Bazzo, mentre il discorso ufficiale lo pronunciò il presidente della sezione prof. Giacomo Vallomy. In quel giorno furono particolarmente ricordati i morti: Bastianel Pietro, Bastianel Riccardo, Calderola Antonio, Dall'Anese Luigi, De Ronch Giovanni, Lot Isaia, Lot Ivo, Pagos Angelo, Pagos Innocente, Rosolen Giuseppe, Rosolen Luigi, Tonon Giovanni, Vazzola Giuseppe e Zanetti Vittorino. Particolarmente apprezzato fu il concerto della banda musicale sezionale diretta dal maestro Zorgno.
Diversi sono gli Alpini di S. Maria-S. Michele che si sono distinti quali donatori di sangue, ottenendo significativi riconoscimenti: Manzoni Camillo, medaglia d'oro; Da Dalto Virgilio, medaglia d'argento; Granziera Celeste, medaglia d'argento; Da Re Bruno, medaglia di bronzo. Il gruppo, in diverse occasioni, ha dimostrato la propria generosità verso opere sociali.
I CADUTI
I Caduti Alpini della grande guerra sono: Betto Pasquale, Bonet Giovanni, Casagrande Giuseppe, De Toffoli Augusto, Foltran Fioravante, Stival Cesare, Zambon Clemente.
Mentre i Caduti della guerra 1940/45 sono: Antoniazzi Mario Giacomo, Borsoi Pietro, Da Dalt Francesco, Lot Gelindo, Rosolen Gelindo, Rosolen Ruggero, Tonon Giovanni, e a seguito grave malattia contratta durante la guerra Rosolen Luigi.
Stele poste al Bosco "Penne Mozze": Borsoi Pietro, Da Dalt Francesco, Rosolen Gelindo, Rosolen Luigi, Rosolen Ruggero.
FORZA DEL GRUPPO 62 SOCI 2 AMICI
L'attuale forza del gruppo è di n. 62 soci. Il gruppo non ha una propria sede.