Libro 60-48 Gruppo Sernaglia della Battaglia - Associazione Nazionale Alpini Sezione di Conegliano

ASSOCIAZIONE NAZIONALE ALPINI
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Libro 60-48 Gruppo Sernaglia della Battaglia

60 ANNI DI VITA ALPINA A CONEGLIANO
I GRUPPI NELLA STORIA DELLA SEZIONE

GRUPPO SERNAGLIA DELLA BATTAGLIA

SALUTO DEL CAPOGRUPPO
A nome del Gruppo che ho l'onore di rappresentare, rivolgo al prof. Vallomy, presi dente della nostra sezione e a tutti i membri del Direttivo, il saluto più cordiale e il grazie più schietto per l'azione che portano avanti, azione volontaria, disinteressata, che ritengo preziosa, soprattutto di questi tempi in cui, per una somma di cause, quei valori che fanno grande e degno di stima un popolo, si vanno perdendo. Grazie per averci aiutato ad onorare i nostri Morti; grazie per aver saputo farci sentire orgogliosi della nostra penna in ogni occasione; grazie per aver promosso quei rapporti umani che sono alla base di ogni civile convivenza; grazie per non aver mai voluto abbandonare quella linea tracciata sul solco dei padri, sulle loro virtù. E l'augurio più fervido che questa azione continui nel segno della pace, della libertà, della giustizia e della concordia.
BORTOT LIVIO

NOTIZIE STORICHE
In un documento dell'età longobarda, datato 762, sono registrate le "doglianze" di prete Oddo, rettore di S. Maria di Sernaja, il quale difende i beni donati alla Chiesa secondo una "pronuncia" fatta a suo tempo dal duca Orso, dalle pretese degli eredi. Tale fatto ci porta a concludere che il paese esistesse, come nucleo di una certa importanza, già da parecchi anni prima. Sulle origini del nome si è equivocato sino a poco tempo fa. Lo si voleva far risalire a "seracanaja" in quanto nei Castelich, in una località che ancor oggi è chiamata Prà di Tomba, pare esistesse una prigione in cui i condannati, preda a febbri malariche, languivano e perivano. Nessun documento avvalora queste voci giunte sino a noi. Occorre, in proposito tener presente che l'archivio parrocchiale è andato completamente distrutto nel corso della Grande Guerra. Ma non si può affermare che il tutto sia frutto della sola immaginazione. Un manufatto all'interno della palude, il solo della zona doveva sorgere nel Prà de Tomba. Alcune pietre e un terrapieno, la cui struttura geometrica evidenziava la mano dell'uomo, Io dimostravano. È sparito appena qualche anno fa, sotto l'azione livellatrice delle ruspe. È logico dedurre, invece, che il nome derivi dalla potente famiglia dei Sernaja che signoreggiò nel luogo fin dall'epoca longobarda. Ancor oggi, non solo nel Veneto, esistono famiglie che portano il nome di Sernaglia, Sernagiotto, Sernaia. Ed è con quest'ultimo, che gli abitanti della zona indicano il paese.

Perché della Battaglia.
Dopo la rotta di Caporetto dell'ottobre 1917, la piana della Sernaglia (così è chiamata la parte meridionale del Quartier del Piave) è venuta a trovarsi in prima linea. Gli abitanti hanno dovuto cercar rifugio nei paesi oltre le colline, nel Vittoriese e nel Friuli per vecchi, dormo e bambini (gli uomini erano a combattere di là del Piave e sul Grappa) ebbe inizio un anno di stenti e di privazioni senza nome. 169 perirono per fame; 17 uccisi dalle granate nelle loro case, e ad essi si aggiungono i morti sui vari fronti, il tributo di Sernaglia è stato di uno ogni nove persone residenti allora in paese. Fatta eccezione per la ciminiera della filanda, tutto il paese andò distrutto sotto i colpi delle artiglierie italiane del Montello che si accanirono particolarmente contro l'alto campanile, costruito nel 1620 su disegno del Sansovino, la cui cella campanaria era stata formata in osservatorio dal quale gli Austriaci potevano controllare l'intera dorsale nord del Montello. Un'autentica valanga di ferro e fuoco si rovesciò sulla Piana nel corso dell'ultima, vittoriosa battaglia del Piave durante gli ultimi giorni dell'ottobre del 1918. Oltre 200 bocche da fuoco di ogni calibro appoggiarono l'attacco delle nostre truppe che attraversavano il fiume su ponti di barche, tempestando letteralmente le forze nemiche che tentavano di ricacciarle di là del Piave. Il 29 ottobre la Battaglia della Sernaglia era vinta, la via di Vittorio Veneto era aperta.

IL BATTAGLIONE BERSAGLIERI "SERNAGLIA" DI ALBENGA
Lapidi e monumenti ricordano quei giorni gloriosi e terribili. Oltre a quello dei combattenti, uno, l'unico in Italia, è dedicato agli Arditi; il terzo al XXX° Fanteria, la cui bandiera è stata insignita di medaglia d'oro per l'eroico comportamento dei suoi fanti che a Sernaglia respinsero l'ultimo, violento contrattacco dei reparti scelti austriaci. In diverse città e paesi, alcune vie sono indicate col nome del nostro paese. Dopo quest'ultima guerra, nel corso della ristrutturazione dei reparti, il Battaglione Bersaglieri di Albenga in Liguria, ha assunto il nome di Sernaglia a ricordare la battaglia nella quale, con Arditi e Fanti, i loro commilitoni si coprirono di gloria. A Sernaglia c'è anche il primo monumento dedicato agli emigranti. L'emigrazione, da oltre un secolo, è stato un fenomeno di vasta portata. La mancanza d'industrie, I'agricoltura tra le più povere della Marca, hanno costretto la maggior parte degli uomini e dei giovani a cercare un lavoro all'estero. Nel 1952, si costituì la Comunità Emigranti, la prima, libera associazione di lavoratori emigranti appunto, sorta in Italia.

IL PRIMO CONSIGLIO DIRETTIVO
Capogruppo Gobbato Lino Teofilo
Vice capogruppo Marsura Emilio
Segretario Trinca Antonio
Consigliere  Lava Olivo, Mariotto Aureliano, Villanova Beniamino, Zannoni Domenico, Zecchinon Giovanni

Il Gruppo fu costituito in data 26/2/1962 come "Gruppo Alpini di Sernaglia e Fontigo"; contava al suo 1° anno n. 131 iscritti. Madrina del Gruppo dalla data di costituzione fino ad oggi: signora Nardi Mansueta ved. Zambon.

ATTUALE CONSIGLIO DIRETTIVO
Capogruppo Bortot Livio
Vice capogruppo Villanova Gelindo
Segretario Bortot Maurizio
Consigliere e socio fondatore Gobbato Lino Teofilo
Consiglieri Bortot Terenzio, D'Agostin Luigi, Della Coletta Franco, Gelmo Sergio, Cosetto Dario, Cosetto Elio, Cosetto Vitaliano, Greco Lino, Lucchetta Antonio, Marsura Ivano, Marsura Silvio, Meneghin Giovanni, Pederiva Costante, Pederiva Pierangelo, Pillonetto Lamberto, Sartori Mario, Signorotto Antonio, Trinca Antonio, Villanova Angelo, Zannoni Sisto.

Gobbato Teofilo e Trinca Antonio

Nel 1966, Luigi D'Agostin diventa segretario del Gruppo: mansione che ha ricoperto con diligente impegno fino al 1982. Il 2 marzo 1969 gli iscritti alla frazione di Fontigo decidono di aderire tutti al costituendo, nuovo gruppo di Fontigo.
1972: X° di fondazione: Il capogruppo Lino Teofilo Gobbato da le dimissioni e gli subentra Antonio Trinca. In occasione del decennale vengono donati alla Scuola Media "I. Nievo" di Sernaglia un plinto con pennone e Bandiera. La cerimonia ebbe luogo in data 1/10/72, con l'apertura dell'anno scolastico.
Nel settembre del 1979, Antonio Trinca lascia l'incarico di capogruppo che viene assunto da Livio Bortot.
Nel 1982, Maurizio Bortot assume la carica di Segretario.
1982: XX° di fondazione - "La Fontanella": Ancora nel decennale della fondazione del Gruppo, si era pensato di ristrutturare la fontanella più antica del paese, intimamente legata alla storia e alle fatiche dei padri. La proposta inoltrata per competenza all'Amministrazione Comunale rimase però, senza risposta. Il progetto è stato ripreso e portato a compimento in occasione del ventennale della fondazione. Si trattava di un'opera che richiedeva, oltre che i materiali, molte giornate di lavoro. Trascinati dall'esempio del capogruppo Livio Bortot, alpini-muratori dedicarono parecchi sabato e domeniche finché venne portata a termine. Solo coloro che hanno visto qual'era la situazione di abbandono precedente, sono in grado di valutare il volume e l'importanza del lavoro compiuto, senza sponsorizzazioni, ma solo per la volontà tenace degli umili. L'inaugurazione solenne, celebrata in una giornata (6 giugno) avversata da un caldo feroce, ha visto la partecipazione anche di Autorità di Governo, militari e di molti cittadini che han voluto manifestare la loro gratitudine agli Alpini.

FORZA DEL GRUPPO 164 SOCI 15 AMICI

La "famosa" fontanella legata alla storia del paese e della prima guerra mondiale

I DECORATI
I decorati al valor militare del Gruppo sono: Antoniazzi Giuseppe, due croci al valor militare e promozione per merito di guerra; D'Agostin Onorato, medaglia di
bronzo al valor militare; Sartori Antonio, una croce al valore e promozione per merito di guerra; Bernardi Vittorio, una croce al merito di guerra.

LE STELE
Elenco delle Stele poste al "Bosco delle Penne Mozze" riferito ai Comune di Sernaglia della Battaglia:
1a guerra mondiale: Berti Ludovico, Favero Bortolo, Ghizzo Costante, Gobbato Samuele, Cosetto Giuseppe, Marchi Francesco, Marin Pietro, Marsura Fortunato, Marsura Olivo, Meneghin Giacinto, Merotto Agostino, Villanova Giuseppe, Zannoni Ernesto, Marchi Rodolfo;
2a guerra mondiale: Bortot Eugenio, Lorenzon Vittorio, Meneghello Giovanni, Merotto Felice, Pederiva Giovanni.

I CADUTI
1a guerra mondiale: Berti Lodovico, Bottega Vittorio, Favero Bortolo, Ghizzo Co- I CADUTI stante, Gobbato Samuele, Gosetto Giuseppe, Marchi Francesco, Marin Pietro,
Marsura Fortunato, Marsura Olivo, Meneghin Giacinto, Merotto Agostino, Pillonetto Giordano, Villanova Giuseppe, Zannoni Ernesto, Marchi Rodolfo;
2a guerra mondiale: Benincà Leonardo, Bortot Eugenio, Fedato Virgilio, Marsura Silvio, Meneghello Giovanni, Merotto Felice, Nardi Luciano, Pederiva Giovanni, Scarpel Angelo, Lorenzon Vittorio.

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