Gruppo Agordo
Gruppo Artiglieria da Montagna AGORDO
"Dut un toc"
Costituito nel 1953, alle dipendenze del 6° reggimento artiglieria da montagna.
Durante il Secondo Conflitto Mondiale opera sul Fronte greco-albanese (1940 – 1941) e nella Francia Occupata (1942).
Fu sciolto nell’estate del 1943.
Nel 1963 ha preso parte alle operazioni di soccorso alle popolazioni colpite dal disastro del Vajont.
Nella 1975 il Gruppo di artiglieria da montagna «Agordo» viene sciolto.
Rinasce per il cambio di denominazione del Gruppo di artiglieria da montagna «Pieve di Cadore» in «Agordo».
Nel 1991 il reparto viene sciolto.
RADUNO DEL GRUPPO DA MONTAGNA “AGORDO”
Sono passati più di 36 anni da quando il Gruppo “Agordo” ha lasciato la città di Feltre e la caserma “Zannettelli”, sede storica dalla sua costituzione, ed ora i suoi artiglieri tornano ufficialmente in città in occasione del primo raduno di questa unità.
Il raduno avrà luogo nei giorni 21 e 22 luglio 2012, nell’ ambito dell’annuale Raduno Triveneto, e si preannuncia già come un evento che lascerà un’impronta indelebile nella popolazione feltrina e nell’animo di tutti gli artiglieri che numerosissimi hanno militato nelle file dell’“Agordo”; nell’occasione sarà anche parzialmente riaperta la caserma Zannettelli.
Il Gruppo “Agordo” è nato a Belluno nel 1953, anno della costituzione della Brigata “Cadore”, e posto alle dipendenze del ricostituito 6° Reggimento artiglieria da montagna; pochi mesi dopo è stato spostato a Feltre nella caserma “Zannettelli” insieme al glorioso battaglione “Feltre”, con il quale ha convissuto e cooperato per lunghi anni.
Nel 1956 le batterie hanno assunto la denominazione di 41^, 42^ e 43^ e l’“Agordo” è diventato il gruppo mortai del 6°, (ecco il perché il mulo del distintivo scalcia una bomba da mortaio!) rimanendo tale fino all’inizio del 1960 quando, con l’adozione dell’obice da 105/14, si è trasformato in Gruppo pluricalibro con due batterie autotrainate – someggiabili da 105/14 (41^ e 42^) ed una (43^) someggiata con mortai da 120. Nel 1970 anche quest’ultima batteria ha adottato il pezzo da 105/14 ma, a differenza delle altre due, con la fisonomia di autotrainata e perdendo quindi definitivamente i muli.
Con questo ordinamento il Gruppo ha vissuto ed operato fino a metà degli anni settanta, quando il primo di una serie di provvedimenti ordinativi dello Stato Maggiore Esercito ha sanzionato l’addio alla città di Feltre: l’“Agordo” è stato infatti sciolto ed il suo nome assunto dal Gruppo, sempre del 6°, di stanza a Bassano del Grappa, cioè il “Pieve di Cadore“.
Durante il periodo passato a Bassano l’“Agordo” ha cambiato completamente fisonomia: esigenze operative hanno imposto la sostituzione del 105/14 con l’obice da 155/23; questo è stato pertanto anche il momento dell’addio ai muli che per tanti anni erano stati fedeli compagni degli artiglieri.
Il 26 marzo 1991, a seguito di un nuovo provvedimento ordinativo dello Stato Maggiore Esercito, il Gruppo “Agordo” è stato definitivamente sciolto come tantissime altre gloriose unità del nostro Esercito.
La storia dell’“Agordo” è dunque relativamente recente, ma molto più antica è quella delle sue batterie, come del resto normalmente è avvenuto per tutte le unità di artiglieria da montagna.
Le batterie da montagna, infatti, fin dai tempi della loro nascita nella seconda metà dell’Ottocento, hanno sempre avuto la peculiarità di operare autonomamente e spesso, quindi, una storia diversa dai Gruppi nei quali erano inquadrate; così è stato anche per la 41^, la 42^ e la 43^, che sono nate in Libia nel 1914 dopo la Campagna del 1911-12 e lì sono rimaste fino ai primi anni venti, contribuendo a tutelare gli interessi italiani nella Regione anche durante la Grande Guerra.
Dopo la parentesi fra le due guerre , nel 1939 le tre batterie vennero per la prima volta riunite per dare vita in alto Friuli al Gruppo di artiglieria alpina “Val Tagliamento”, Gruppo che è quindi da considerarsi il vero progenitore dell’“Agordo”.
Allo scoppio della 2^ GM il “Val Tagliamento” fu destinato al fronte greco - albanese , combattendo in condizioni difficilissime in Albania ed in Montenegro; rimpatriato nel settembre 1942 fu destinato prima al fronte francese e poi in Friuli, ove rimase fino all’8 settembre.
Artiglieri che avete militato nell’“Agordo”, con queste brevi note, molte delle quali appartengono anche a voi perché avete contribuito a fare la storia del Gruppo, abbiamo solo voluto rinverdire i vostri ricordi e stimolare il vostro senso di appartenenza: arrivederci a Feltre la prossima estate.
Gen. Franco CHIESA
Gen. Gianpaolo AGOSTO