1962 Gli auguri del Presidente
1962
GLI AUGURI DEL PRESIDENTE
Fiamme Verdi Dicembre 1962
Carissimo Socio,
siamo ormai prossimi al Natale e l’atmosfera particolare del periodo natalizio già suggerisce in noi sentimenti di pace interiore, di serenità familiare, di umana fraternità.
Sembra quasi impossibile che questa ricorrente santa festività riesca ad isolare il nostro mondo da tanti grevi pesi di egoismo personale e sociale per riportarlo, almeno brevemente, ad una sfera più elevata di generale affettuosa comprensione nel nome del Figlio dell’Uomo.
E’ un periodo questo che fa spontaneamente risorgere in noi il ricordo di tutti i Natali trascorsi: più o meno lieti, tranquilli o sconvolti, di pace o di guerra.
Per noi Alpini è inevitabile riandare col pensiero ai Natali vissuti fuori casa, lontani dalla famiglia che la natura ci aveva assegnata o che ci eravamo creata e scelta, immessi invece in una grande comunità di saldati dove il cognome comune era «ALPINO», quando per casa avevamo una gelida trincea e i doni natalizi erano costituiti da cassette di bombe ai piedi dei pini dei nostri monti quando purtroppo non erano tra gli alberi di ostili montagne straniere.
Ma anche nell’implacabile furore delle guerre il Natale è spesso stato rispettato almeno con una sospensiva pausa dell’odio: i cannoni han taciuto, gli assalti rinviati, qualche reciproco augurio balzava tra le opposte trincee specie durante la Guerra «15-18» quando il nemico era attestato a poche decine di metri. La tregua veniva poi cancellata dal diluviare furioso della lotta ma i nostri Caduti sembravano più sereni appena trascorso il Natale, e i Morti avversari facevano maggiormente pietà.
Con questi comuni ricordi, o socio Alpino, è più facile sentirci ancor più uniti nella Famiglia Verde della Sezione ed apprezzare maggiormente il Natale che vivremo in casa, tra i nostri cari, anche se le quotidiane apprensioni non potranno essere del tutto assenti.
Buon Natale a te e alla tua Famiglia, Alpino vecio o giovane, e felice ti sia l’Anno che sta per cominciare.
Quale capofamiglia sezionale, raccolgo gli auguri tuoi e di tutti gli altri Soci per esprimere al Presidente e al Consiglio Direttivo Nazionale dell’A.N.A., alle Sezioni alpine in Italia e all’Estero, alle Autorità ed alle Associazioni combattentistiche e d’Arma, l’augurio nostro sincero di prosperità e di pace.
siamo ormai prossimi al Natale e l’atmosfera particolare del periodo natalizio già suggerisce in noi sentimenti di pace interiore, di serenità familiare, di umana fraternità.
Sembra quasi impossibile che questa ricorrente santa festività riesca ad isolare il nostro mondo da tanti grevi pesi di egoismo personale e sociale per riportarlo, almeno brevemente, ad una sfera più elevata di generale affettuosa comprensione nel nome del Figlio dell’Uomo.
E’ un periodo questo che fa spontaneamente risorgere in noi il ricordo di tutti i Natali trascorsi: più o meno lieti, tranquilli o sconvolti, di pace o di guerra.
Per noi Alpini è inevitabile riandare col pensiero ai Natali vissuti fuori casa, lontani dalla famiglia che la natura ci aveva assegnata o che ci eravamo creata e scelta, immessi invece in una grande comunità di saldati dove il cognome comune era «ALPINO», quando per casa avevamo una gelida trincea e i doni natalizi erano costituiti da cassette di bombe ai piedi dei pini dei nostri monti quando purtroppo non erano tra gli alberi di ostili montagne straniere.
Ma anche nell’implacabile furore delle guerre il Natale è spesso stato rispettato almeno con una sospensiva pausa dell’odio: i cannoni han taciuto, gli assalti rinviati, qualche reciproco augurio balzava tra le opposte trincee specie durante la Guerra «15-18» quando il nemico era attestato a poche decine di metri. La tregua veniva poi cancellata dal diluviare furioso della lotta ma i nostri Caduti sembravano più sereni appena trascorso il Natale, e i Morti avversari facevano maggiormente pietà.
Con questi comuni ricordi, o socio Alpino, è più facile sentirci ancor più uniti nella Famiglia Verde della Sezione ed apprezzare maggiormente il Natale che vivremo in casa, tra i nostri cari, anche se le quotidiane apprensioni non potranno essere del tutto assenti.
Buon Natale a te e alla tua Famiglia, Alpino vecio o giovane, e felice ti sia l’Anno che sta per cominciare.
Quale capofamiglia sezionale, raccolgo gli auguri tuoi e di tutti gli altri Soci per esprimere al Presidente e al Consiglio Direttivo Nazionale dell’A.N.A., alle Sezioni alpine in Italia e all’Estero, alle Autorità ed alle Associazioni combattentistiche e d’Arma, l’augurio nostro sincero di prosperità e di pace.
IL PRESIDENTE
Cav. Uff. Enot. Guido Curto
Cav. Uff. Enot. Guido Curto