1963 Anagrafe e notizie varie settembre
1963
ANAGRAFE
Fiamme Verdi Settembre 1963NOZZE
La dott. Marina Vida, figlia del Generale Francesco Vida, Segretario nazionale dell’A.N.A. e Direttore del giornale «L’Alpino», si è unita in matrimonio il 27 giugno con il dott. Vincenzo Marchetti.
Il socio Vittorio Dal Bo del Gruppo-città ha sposato il 7 settembre a Pieve di Cadore la signorina Gilma Spina.
Agli sposi auguriamo ogni bene e felicità.
La dott. Marina Vida, figlia del Generale Francesco Vida, Segretario nazionale dell’A.N.A. e Direttore del giornale «L’Alpino», si è unita in matrimonio il 27 giugno con il dott. Vincenzo Marchetti.
Il socio Vittorio Dal Bo del Gruppo-città ha sposato il 7 settembre a Pieve di Cadore la signorina Gilma Spina.
Agli sposi auguriamo ogni bene e felicità.
Gravissimo lutto del Presidente Nazionale
L’Avv. Ettore Erizzo, amatissimo Presidente Nazionale dell’A.N.A., è stato colpito il 3 agosto dalla sventura di perdere la Consorte N. D. Jone Martini di Valle Aperta.
E’ questo il terzo grave lutto che si sovrappone sulle spalle del nostro Presidente nel breve tempo di un anno e ciò è effettivamente troppo anche per la fortezza di un Alpino.
Non ci sono parole, per quanto affettuose e sincere, valevoli a recare conforto in simile circostanza; ci rendiamo conto dell’immensità del dolore che la nuova dura prova dà al nostro Presidente, perchè ogni alpino valuta l’importanza che la propria moglie rappresenta pur tra i molti altri affetti familiari di cui un uomo può godere.
L’Alpino, apparentemente spregiudicato e quasi intoccabile dal dolore, è invece un essere estremamente sensibile ai più semplici e validi affetti umani; è la stessa semplice ed umana origine dell’Alpino, così legato ai valori più puliti della natura, a renderlo tale.
Quasi tutte le canzoni dei soldati della montagna ricordano questo sentimento verso la donna del cuore, e se la morte in battaglia non fa per se stessa eccessiva paura all’Alpino questi ne piange cantando con mestizia i valori che perderà; e al suo lamento fa eco la donna amata che prega «che il Signor fermi la uére » affinchè il suo ben «torni al paìs».
Mentre il richiamo alla naja ci strappa violentemente alla famiglia, è grazie alla benevolenza delle nostre donne che viviamo spesso intensamente la suppletiva naja dell’A.N.A.
Jone Erizzo ha saputo generosamente rinunciare a tante ore di vita familiare offrendo quindi all’A.N.A., attraverso la lunga costruttiva opera del marito, parte della sua felicità; era dunque una donna che ha voluto bene alla nostra Associazione: a noi tutti che assieme al Presidente La piangiamo e sempre ricorderemo.
L’Avv. Ettore Erizzo, amatissimo Presidente Nazionale dell’A.N.A., è stato colpito il 3 agosto dalla sventura di perdere la Consorte N. D. Jone Martini di Valle Aperta.
E’ questo il terzo grave lutto che si sovrappone sulle spalle del nostro Presidente nel breve tempo di un anno e ciò è effettivamente troppo anche per la fortezza di un Alpino.
Non ci sono parole, per quanto affettuose e sincere, valevoli a recare conforto in simile circostanza; ci rendiamo conto dell’immensità del dolore che la nuova dura prova dà al nostro Presidente, perchè ogni alpino valuta l’importanza che la propria moglie rappresenta pur tra i molti altri affetti familiari di cui un uomo può godere.
L’Alpino, apparentemente spregiudicato e quasi intoccabile dal dolore, è invece un essere estremamente sensibile ai più semplici e validi affetti umani; è la stessa semplice ed umana origine dell’Alpino, così legato ai valori più puliti della natura, a renderlo tale.
Quasi tutte le canzoni dei soldati della montagna ricordano questo sentimento verso la donna del cuore, e se la morte in battaglia non fa per se stessa eccessiva paura all’Alpino questi ne piange cantando con mestizia i valori che perderà; e al suo lamento fa eco la donna amata che prega «che il Signor fermi la uére » affinchè il suo ben «torni al paìs».
Mentre il richiamo alla naja ci strappa violentemente alla famiglia, è grazie alla benevolenza delle nostre donne che viviamo spesso intensamente la suppletiva naja dell’A.N.A.
Jone Erizzo ha saputo generosamente rinunciare a tante ore di vita familiare offrendo quindi all’A.N.A., attraverso la lunga costruttiva opera del marito, parte della sua felicità; era dunque una donna che ha voluto bene alla nostra Associazione: a noi tutti che assieme al Presidente La piangiamo e sempre ricorderemo.
La morte del Prof. Ugo Cerletti
Il Prof. Ugo Cerletti, nato a Conegliano il 26 settembre 1877 e che fu maggiore volontario degli alpini durante la guerra 1915-18, è morto
Roma il mattino del 25 luglio.
Il padre Ing. Giovanni Battista (volontario a vent’anni con Garibaldi) venne presto a Conegliano ove era sorta nel 1876 la prima Scuola di Viticoltura ed Enologia dovuta all’illustre enochimico Dott. Antonio Carpenè e, nel 1877 fondò la nota RIVISTA DI VITICOLTURA E DI ENOLOGIA tutt’ora pubblicata e il cui consiglio di amministrazione è presieduto dal nostro Presidente Enot. G Curto.
Il Prof. Ugo Cerletti si affermò in campo medico specialmente per l’applicazione dell’elettrochoc e fu più volte proposto per il premio Nobel come ricordato anche nel n. 1 di «Fiamme Verdi» dello scorso anno.
Alla notizia che la «fiamma verde» Ugo Cerletti - classe 1877 - si era spenta, la città di Conegliano ha dedicato al suo nome una delle vie cittadine.
Il Prof. Ugo Cerletti, nato a Conegliano il 26 settembre 1877 e che fu maggiore volontario degli alpini durante la guerra 1915-18, è morto
Roma il mattino del 25 luglio.
Il padre Ing. Giovanni Battista (volontario a vent’anni con Garibaldi) venne presto a Conegliano ove era sorta nel 1876 la prima Scuola di Viticoltura ed Enologia dovuta all’illustre enochimico Dott. Antonio Carpenè e, nel 1877 fondò la nota RIVISTA DI VITICOLTURA E DI ENOLOGIA tutt’ora pubblicata e il cui consiglio di amministrazione è presieduto dal nostro Presidente Enot. G Curto.
Il Prof. Ugo Cerletti si affermò in campo medico specialmente per l’applicazione dell’elettrochoc e fu più volte proposto per il premio Nobel come ricordato anche nel n. 1 di «Fiamme Verdi» dello scorso anno.
Alla notizia che la «fiamma verde» Ugo Cerletti - classe 1877 - si era spenta, la città di Conegliano ha dedicato al suo nome una delle vie cittadine.
LUTTO
E’ deceduto l’8 agosto il socio Vittorio Moschetta del Gruppo di Mareno, stimato e benvoluto per la sua onestà e bontà, il profondo affetto per la famiglia e la sua fedeltà ai più bei ideali patriottici.
Numerosissimi soci hanno presenziato ai funerali col gagliardetto e il capogruppo Dott. Remigio Verri il quale ha poi espresso, prima della tumulazione del socio perduto, il cordoglio degli alpini e della popolazione di Mareno.
Ai famigliari e ai Gruppo di Mareno porgiamo fraterne condoglianze.
E’ deceduto l’8 agosto il socio Vittorio Moschetta del Gruppo di Mareno, stimato e benvoluto per la sua onestà e bontà, il profondo affetto per la famiglia e la sua fedeltà ai più bei ideali patriottici.
Numerosissimi soci hanno presenziato ai funerali col gagliardetto e il capogruppo Dott. Remigio Verri il quale ha poi espresso, prima della tumulazione del socio perduto, il cordoglio degli alpini e della popolazione di Mareno.
Ai famigliari e ai Gruppo di Mareno porgiamo fraterne condoglianze.
Nuovo giornale alpino
La Sezione Bolognese-Romagnola ha iniziato la pubblicazione del proprio giornale mensile battezzato col titolo CANTA... CHE TI PASSA, espressione che durante la guerra 1915-18 contraddistingueva la carta intestata del Battaglione «Tirano» e formula... filosofica sempre ricorrente nella vita dell’alpino.
Ai nuovo giornale confratello e alla stessa Sezione Bolognese-Romagnola, gli alpini di Conegliano porgono l’augurio del migliore successo.
La Sezione Bolognese-Romagnola ha iniziato la pubblicazione del proprio giornale mensile battezzato col titolo CANTA... CHE TI PASSA, espressione che durante la guerra 1915-18 contraddistingueva la carta intestata del Battaglione «Tirano» e formula... filosofica sempre ricorrente nella vita dell’alpino.
Ai nuovo giornale confratello e alla stessa Sezione Bolognese-Romagnola, gli alpini di Conegliano porgono l’augurio del migliore successo.
Calendario manifestazioni
Domenica 15 settembre — S. Croce del Montello (Comune di Nervesa della Battaglia): ore 10 — Inaugurazione del Monumento ai Caduti della classe 1899, eretto su iniziativa del sodalizio «Ragazzi del ‘99».
Domenica 22 settembre — Asiago — 2° Raduno della Divisione Alpina «Pusteria» organizzato dalla consorella Sezione di Asiago.
Domenica 10 novembre — Onigo di Piave (Comune di Pederobba): inaugurazione del Gagliardetto nuovo Gruppo di Onigo della Sezione di Treviso.
Domenica 15 settembre — S. Croce del Montello (Comune di Nervesa della Battaglia): ore 10 — Inaugurazione del Monumento ai Caduti della classe 1899, eretto su iniziativa del sodalizio «Ragazzi del ‘99».
Domenica 22 settembre — Asiago — 2° Raduno della Divisione Alpina «Pusteria» organizzato dalla consorella Sezione di Asiago.
Domenica 10 novembre — Onigo di Piave (Comune di Pederobba): inaugurazione del Gagliardetto nuovo Gruppo di Onigo della Sezione di Treviso.
NOTIZIE VARIE
I soci della nostra Sezione Cav. Enot. Gino Barazza, Cav. Gentile Bazzacco e Cav. Giuseppe Fadelli sono stati
riconfermati nel consiglio direttivo della Pro-Conegliano, presieduta da oltre un decennio dal Comm. Prof. Pino Panizza
pure riconfermato nell’incarico.
Domenica 1 settembre si è svolto un pellegrinaggio alla chiesetta monumento-ricordo dei combattenti italo-francesi sul
monte Tomba; la manifestazione è stata indetta dal Cap. Angelo Dammi, Capogruppo.
degli alpini di Cavaso del Tomba, ed ha avuto un buon successo di affluenza.
La concomitanza con la festa del battaglione «Cadore» a Tai ha pur- troppo impedito una più consistente partecipazione della nostra Sezione.
Il Colonnello alpino conte Paolo Caccia Dominioni ha vinto l’undicesima edizione del Premio «Bancarella» con il libro EL
ALAMEIN. Caccia Dominioni ha una conoscenza quasi trentennale della zona libica che cita nel suo libro; la conobbe come
turista nel 1933, come combattente nell’ultima guerra ed infine come generoso ricercatore, fino al 1957, delle salme dei
Caduti poi degnamente raccolte all’Ossario di Quota 33.degli alpini di Cavaso del Tomba, ed ha avuto un buon successo di affluenza.
La concomitanza con la festa del battaglione «Cadore» a Tai ha pur- troppo impedito una più consistente partecipazione della nostra Sezione.