1963 La valanga
1963
LA VALANGA
Fiamme Verdi Febbraio 1963Pensa, Alpin, al tuo destino:
c’è il ghiacciaio da passar!
mentre vai col cuor tranquillo
la valanga può cascar.
La canzone alpina ha avuto purtroppo una nuova dolorosa conferma: la valanga è caduta per davvero, il 15 gennaio, investendo una compagnia del 6° Reggimento durante una marcia in Val di Marebbe.
La slavina si è staccata dal fianco del Giogo di monte Croce travolgendo in pieno dieci alpini della compagnia del capitano Garavelli; otto uomini poterono riemergere da soli o con l’aiuto dei compagni che li avevano individuati a mezzo del cordino rosso antivalanga.
Data l’entità della massa nevosa il caporalmaggiore Lanfranco Anesi da Rovaré della Luna (Trento) è stato estratto dopo venti minuti e, grazie alla respirazione artificiale, ha potuto sopravvivere; non così è avvenuto per l’alpino Angelo Fona di 22 anni, da Malonno di Brescia, il quale è morto malgrado la respirazione artificiale praticata per oltre tre ore e le cure successive a S. Vigilio di Marebbe.
Il percorso da effettuarsi dalla compagnia era stato oggetto di un preventivo sopralluogo da parte del Col. Clerici comandante del reggimento e di altri ufficiali, per accertare la possibilità di una caduta di valanghe; anche la temperatura assai bassa poteva far prevedere sicuro il passaggio del reparto. Purtroppo un forte vento di tramontana ha reso possibile l’imprevisto stacco della slavina.
I funerali del povero bocia si sono svolti il 17 gennaio con partenza dalla Caserma «De Cobelli» di Brunico.
Gli Alpini di Conegliano porgono fraterne condoglianze alla famiglia dell’Alpino Angelo Fona e al reggimento di appartenenza.
mentre vai col cuor tranquillo
la valanga può cascar.
La canzone alpina ha avuto purtroppo una nuova dolorosa conferma: la valanga è caduta per davvero, il 15 gennaio, investendo una compagnia del 6° Reggimento durante una marcia in Val di Marebbe.
La slavina si è staccata dal fianco del Giogo di monte Croce travolgendo in pieno dieci alpini della compagnia del capitano Garavelli; otto uomini poterono riemergere da soli o con l’aiuto dei compagni che li avevano individuati a mezzo del cordino rosso antivalanga.
Data l’entità della massa nevosa il caporalmaggiore Lanfranco Anesi da Rovaré della Luna (Trento) è stato estratto dopo venti minuti e, grazie alla respirazione artificiale, ha potuto sopravvivere; non così è avvenuto per l’alpino Angelo Fona di 22 anni, da Malonno di Brescia, il quale è morto malgrado la respirazione artificiale praticata per oltre tre ore e le cure successive a S. Vigilio di Marebbe.
Il percorso da effettuarsi dalla compagnia era stato oggetto di un preventivo sopralluogo da parte del Col. Clerici comandante del reggimento e di altri ufficiali, per accertare la possibilità di una caduta di valanghe; anche la temperatura assai bassa poteva far prevedere sicuro il passaggio del reparto. Purtroppo un forte vento di tramontana ha reso possibile l’imprevisto stacco della slavina.
I funerali del povero bocia si sono svolti il 17 gennaio con partenza dalla Caserma «De Cobelli» di Brunico.
Gli Alpini di Conegliano porgono fraterne condoglianze alla famiglia dell’Alpino Angelo Fona e al reggimento di appartenenza.