1963 Sedici miliardi di bolle di sapone
1963
SEDICI MILIARDI di bolle di sapone
Fiamme Verdi Agosto 1963
La spiacevole questione dei miliardi, cui abbiamo accennato nel numero scorso, è finita nel migliore dei modi, vale a dire con una decisa ritrattazione apparsa nel successivo numero 4 del Notiziario dell’Associazione Nazionale Combattenti e Reduci il quale ha così precisato:
«Nello scorso numero del Notiziario fu pubblicata in sunto una lettera proveniente da CERCATE (Savona) e che erroneamente figurava inviata da Udine. In questa lettera si riproducevano i commenti di un giornale che avevano riferimento alle spese incontrate dal Ministero della Difesa per l’organizzazione del raduno degli alpini a Genova e dei bersaglieri a Roma.
Ci è doveroso chiarire che da informazioni assunte a fonte diretta, abbiamo appreso che le somme spese per l’organizzazioni di tali raduni erano a carico dei singoli commilitoni e delle Associazioni d’arma. Le cifre segnalate da alcuni giornali e le illazioni a cui giunse quel nostro corrispondente sono quindi prive di fondamento».
La Federazione Provinciale di Treviso dell’A.N.C.R. ha da parte sua informato e precisato l’accaduto ai propri dirigenti periferici con una circolare-notiziario in data 12 luglio a firma del Presidente Dott. Cesio Pegoraro. Con detta circolare il Col. Pegoraro accenna all’abbraccio avvenuto tra gli Avvocati Zavataro ed Erizzo (Presidenti nazionali rispettivamente dell’A.N.C.R. e dell’A.N.A.) e così continua:
«Nell’informare di quanto sopra l’ottimo Cav. Rag. Bruno Manfren Presidente della Sezione provinciale Alpini così concludeva:
Come i nostri Presidenti nazionali, abbracciamoci anche noi, carissimo Cav. Manfren, col proposito di lavorare sempre insieme con inesausto entusiasmo per ridare all’Italia il prestigio ed il decoro delle nostre speranze.
Resta così chiuso e per sempre, con soddisfazione delle due parti, il conturbante episodio riguardante i miliardi spesi dal Ministero della Difesa per i convegni nazionali d’arma, parto infelice di un perfido calunniatore»
Mentre plaudiamo all’abbraccio tra i due dirigenti trevigiani, sebbene ci sembri un po’ complicata la finalità di «ridare prestigio e decoro alle speranze», vorremmo cogliere l’occasione per stringere la mano ai Colonnello Pegoraro per l’esatta qualifica di «ottimo» assegnata all’Amico Manfren, ma vorremmo anche precisare che in provincia di Treviso non è mai esistita una Sezione provinciale Alpini.
L’organizzazione alpina nella nostra provincia è rappresentata da quattro sezioni autonome tra le quali quella di Conegliano che è nata quasi quarant’anni or sono; una volta ce n’erano di più ma i troppi alpini caduti han determinato la morte di sezioni come di battaglioni. I superstiti sono stati aggregati alle sezioni vicine; i morti hanno la loro bella sezione non provinciale ma nazionale con un Presidente che si chiama Toni Cantore.
Abbiamo aperta la parentesi per presentarci al Comm. Pegoraro Presidente della Federazione Provinciale dell’A.N.C.R. nella speranza di incontrarlo a Conegliano, tra due mesi, in occasione del nostro IV Raduno Triveneto, ma dobbiamo ora ritornare al suo abbraccio con Manfren.
A Conegliano non sono stati necessari abbracci di pacificazione tra i dirigenti dell’A.N.C.R. e quelli dell’A.N.A., essendo mancato ogni motivo di contesa. Ci mancherebbe altro che per il «parto infelice di un perfido calunniatore» come giustamente il Col. Pegoraro definisce il responsabile — si creassero dei contrasti tra Alpini, Bersaglieri e l’A.N.C.R.
Quelli che nemmeno noi abbracceremmo sono i responsabili del Notiziano dell’A.N.C.R. il che è ben diverso dal prendercela col presidente nazionale o provinciale della «Combattenti e Reduci» i quali non hanno evidentemente potuto prendere visione preventiva dell’articolo incriminato.
Anche «Fiamme Verdi» esce spesso senza che il tempo e le circostanze diano la possibilità ai legali rappresentanti della nostra Sezione di averne totale visione prima della stampa. Talvolta è l’esigenza stessa dell’impaginazione a far cambiare un contenuto anche concordato.
Ma se «Fiamme Verdi» dovesse cadere in errore, si intervenga pure attraverso il presidente per buttar fuori ed eventualmente punire il responsabile il che è ben diverso dal prendersela con la Sezione dell’A.N.A.
Qualcuno ha ritenuto di profanare il Notiziario dell’A.N.C.R. con notizie ingiuriose per gli Alpini? E i giornali alpini hanno risposto per doverosa opportunità.
I Presidenti delle due Associazioni sono necessariamente intervenuti, ma il loro dolore era uguale, non contrapposto, e se c’è stato un abbraccio al vertice non era per avanzare delle scuse e per concedere perdoni: no! Era la reciproca soddisfazione per un comune pericolo evitato e una riconferma di unità di intenti.
Ci vuole ben altro per dividere le associazioni combattentistiche e d’arma! Tanto meno ci riuscirà qualche ignobile tentativo di taluni denigratori identificabili negli stessi nemici
della nostra Patria.
M.A.