1964 A ricordo di Nikolajewka e dei Caduti Alpini - Associazione Nazionale Alpini Sezione di Conegliano

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1964 A ricordo di Nikolajewka e dei Caduti Alpini

1964
A ricordo di Nikolajewka e dei Caduti Alpini
Fiamme Verdi Febbraio 1964

Aderendo all’invito della presidenza nazionale, l’anniversario della battaglia di Nikolajewka ha quest’anno assunto il particolare significato di accomunare il ricordo di tutti i Caduti Alpini ciò evidentemente perchè Nikolajewka è una testimonianza che va oltre i limiti di un episodio glorioso essendo infatti un esempio di volontà e di eroismo che riassume le fatiche sovrumane iniziate dagli alpini in Eritrea, ripetute in Libia, riconfermate all’estremo nella guerra fatta in casa dal 1915 al ‘18, espresse nuovamente in Africa e disperatamente rese evidenti su tutti i fronti dell’ultimo maledetto conflitto.
Nikolajewka è l’ultima vittoria alpina in una guerra ormai da tempo perduta e, pur nella sua unicità, riprodusse i numerosi esempi d’impari lotta che gli alpini dovettero sostenere in mezzo secolo di guerre.
Nikolajewka fu una battaglia combattuta per l’onore della Patria e della «penna», sostenuta per rivedere la propria casa che i combattenti sentivano più vicina oltre il terrapieno di quella dannata ferrovia russa che sbarrava la via del ritorno; fu soprattutto una battaglia affrontata per decisione degli alpini dopo tante battaglie che gli «infallibili» capi non alpini assegnavano dal tavolino quasi fossero amene partite di un torneo di tiro ai birilli.
Nikolajewka fu pertanto un episodio vittorioso quando tutto congiurava contro ogni possibilità di vittoria, e valse a non porre dubbio, nemmeno da parte sovietica, che gli Alpini furono gli unici a non doversi ritenere battuti in terra di Russia.
LA MANIFESTAZIONE DI SOLIGHETTO
Tra le varie manifestazioni indette dai nostri Gruppi va sottolineato il 16° Raduno per la celebrazione della battaglia di Nikolajewka svoltosi domenica 19 dicembre a Solighetto con la partecipazione del vessillo accompagnato dal presidente Cav. Uff. G. Curto, dai vice presidenti Avv. Travaini e Cav. Daccò e da numerosi consiglieri della sezione.
Oltre al Sindaco di Pieve M.o Gerlin ed altre autorità tra cui il maresciallo Licata della locale Stazione CC, erano presenti — con i rispettivi presidenti — le rappresentanze dell’Associazione Combattenti e Reduci di Pieve di Soligo, dell’Associazione del Fante, dell’Associazione Artiglieri d’Italia, dell’Associazione Mutilati e invalidi di guerra, degli Ex Internati e dell’Associazione Nazionale Bersaglieri del Quartier dei Piave.
I Gruppi alpini della zona sono intervenuti con molti dei propri soci ed abbiamo infatti notato la presenza dei gagliardetti di Colfosco di Susegana, di Moriago, di Sernaglia della Battaglia, Refrontolo, Falzè di Piave, Barbisano, Pieve di Soligo e quello del Gruppo organizzatore di Solighetto con tutti i propri aderenti e col sempre solerte capogruppo Giovanni Pansolin decorato e reduce di Nikolajewka.
Nella Chiesa parrocchiale il rev. don Riccardo Manzan, cappellano reduce di Russia, ha celebrato la S. Messa dopo di che si è formato il corteo dei partecipanti per recare una corona d’alloro al Monumento ai Caduti.
Don Manzan ha quindi commemorato l’avvenimento ricordando i motivi fondamentali del raduno: il suffragio ai Caduti di ogni guerra, il ringraziamento a Dio per tutti coloro che son tornati, e la rievocazione del 21° anniversario della battaglia di Nikolajewka.
LA FUNZIONE NEL DUOMO DI CONEGLIANO
La successiva domenica 26 gennaio molte autorità e tutti i Gruppi si sono recati in Duomo per presenziare alla commemorazione dei Caduti indetta dalla Sezione.
Il vessillo sezionale e la nutrita selva di gagliardetti e delle bandiere emergevano dalla folla convenuta per assistere al rito.
Il consiglio direttivo sezionale era al completo e anche le rappresentanze di molte associazioni erano presenti con i rispettivi presidenti.
Mons. Francesco Sartor ha celebrato la S. Messa e recitato la Preghiera dell’Alpino ricordando poi con appassionate parole i sacrifici delle Penne Nere in ogni guerra. Enumerati i tanti reggimenti e battaglioni di alpini ed artiglieri alpini che si sono succeduti sulle scene sanguinose dei conflitti in cui l’Italia venne a trovarsi, Monsignore additò al ricordo di tutti le innumerevoli Penne Mozze di ogni fronte, auspicando che tanto sacrificio imprima fermezza in tutti gli Italiani e coscienza di vera pace in chi guida la sorte dei popoli.
Il nostro Cappellano sezionale ha poi ricordato anche i Caduti del 10° Reggimento, vale a dire i morti di questa nostra Associazione Nazionale Alpini che assomma in sé i sacrifici e le glorie di tutti gli Alpini d’Italia.

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