1968 A Brescia 25° Nikolajewka - Associazione Nazionale Alpini Sezione di Conegliano

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1968 A Brescia 25° Nikolajewka

1968
Brescia: 25° DI NIKOLAJEWKA
Fiamme Verdi Febbraio 1968

La battaglia di Nikolajewka è stata ricordata con una grande adunata realizzata a Brescia il 21 gennaio dalla locale Sezione, e alla quale hanno presenziato più di diecimila Penne nere e la rappresentanza del Consiglio Direttivo Nazionale dell’A.N.A. con il labaro dell’Associazione.
E’ intervenuta, con la fanfara del 4° Corpo d’Armata di Bolzano, la decorata bandiera del 6° Alpini con un battaglione di formazione; numerose le autorità, molti i reduci della Julia, della Tridentina e della «Vicenza», assai meno quelli della Cuneense perchè assai pochi uscirono vivi dal terribile fronte orientale, e le medaglie d’oro Reginato e Zani oltre a innumerevoli vessilli e gagliardetti alpini.
Dopo la sfilata, i cui partecipanti sono stati accolti con commossa esultanza dalla generosa popolazione bresciana, l’Ordinario militare mons. Maffeo ha celebrato la Messa al campo in piazza della Loggia.
L’alpino ministro Spagnolli ha rievocato le fasi salienti della battaglia di Nikolajewka il cui esito vittorioso rese possibile la salvezza di decine di migliaia di soldati di varie nazioni, ed ha ricordato il grande debito di riconoscenza che tutti dobbiamo sentire verso i caduti e i superstiti di quella disperata battaglia. Il ministro ha infine così concluso: «Noi sappiamo che la guerra è sempre un male da temere e da scongiurare, che il bene sta nella pace. Proprio per questo teniamo vivi ed esaltiamo i ricordi degli alpini in guerra per non dimenticare. A questa memoria uniamo la grande speranza che il valore di tutta la gioventù italiana non debba più manifestarsi negli orrori della guerra, con la separazione delle famiglie, con sofferenze, lotte sanguinose, prigionia e morte, ma possa esprimersi limpido e sereno nell’unità e nella tranquillità delle famiglie, nella prosperità della Patria, nell’intesa e nella collaborazione dei popoli».

A SOLIGHETTO
La nostra Sezione aveva indetto per il 28 gennaio, a Solighetto, una cerimonia realizzata dal locale Gruppo che comprende vari reduci della campagna di Russia tra i quali il capogruppo cav. Giovanni Pansolin decorato di medaglia di bronzo e che combatté a Nikolajewka.
Per degnamente commemorare il 25° anniversario di detta battaglia, sono giunte a Solighetto alcune migliaia di Penne nere; oltre alle bandiere della sezione di Barbisano dell’associazione combattenti e reduci, e quelle dell’associazione dei fanti. degli artiglieri, dei genieri, ex internati, mutilati e invalidi di guerra e dell’arma aeronautica di Pieve di Soligo, erano presenti i gagliardetti dei gruppi di Prata di Pordenone, Follina, Miane, Falzè di Piave, Pieve di Soligo, Barbisano, Corbanese, Refrontolo, Sernaglia della Battaglia, Colfosco di Susegana, San Fior, ed altri ancora tra i quali, naturalmente, il gagliardetto del realizzatore gruppo di Solighetto.
Tra le autorità, il maestro Giannetto Fontana in rappresentanza del sindaco maestro Gerlin, il comandante della stazione carabinieri mar. Fedele Licata, presidenti e consiglieri di numerose associazioni combattentistiche e d’arma, il nostro vice presidente cav. Giovanni Daccò con i consiglieri ten. col. Alberto Piasenti e capitano Giacomo Soravia.
Dopo lo sfilamento tra la piazza e la chiesa parrocchiale dove i partecipanti hanno assistito al rito religioso celebrato dal parroco don Luigi Sartorello - è stata deposta una corona d’alloro al monumento-asilo; il capogruppo cav. G. Pansolin ha ringraziato le autorità, le rappresentanze, i tanti alpini intervenuti e la numerosa folla di compaesani che ha voluto seguire con commossa attenzione lo svolgimento della cerimonia, e ha poi lasciato la parola al ten. col. Piasenti per la commemorazione ufficiale dell’avvenimento.
L’oratore - con l’incisività e la fermezza che le sono consuete - ha rievocato la tragica e gloriosa battaglia di Nikolajewka; tragica perchè tra gli oltre sessantamila combattenti impegnati a rompere il ferreo accerchiamento russo, i superstiti (compresi 1300 fanti della «Vicenza») furono 13.580 e 7.571 i feriti e congelati: 41.000 furono i caduti e dispersi; gloriosa perchè, oltre a segnare una pagina storica incancellabile per il nostro esercito e soprattutto per le truppe alpine, la vittoriosa conclusione di quell’epica battaglia valse ad aprire definitivamente la via di casa a tante altre decine di migliaia di soldati di varie nazioni ed ormai privi della forza di combattere.
La bella cerimonia, per la quale sono giunti numerosi messaggi di adesione tra i quali quello del col. Ebene comandante del 7° Alpini, si è conclusa in serenità e con un fraterno rancio con i numerosi reduci di Russia intervenuti a questo raduno che da lunghi anni viene curato dai bravi alpini di Solighetto.

A MEDUNA DI LIVENZA
Altra rilevante cerimonia si è svolta, il 28 gennaio, a Meduna di Livenza dove, organizzata dal Gruppo di Motta comprendente le Penne nere medunesi e di altri vicini comuni, si è ottimamente svolta la duplice commemorazione del 25° della battaglia di Nikolajewka e le onoranze alla memoria della locale Medaglia d’oro cap. magg. Olivo Maronese del Gruppo «Conegliano» di artiglieria alpina.
Erano presenti autorità provinciali e comunali, il ten. col. Monzani e altri ufficiali della Julia, del comando di Presidio di Motta, del comando Gruppo carabinieri, il fratello della M.O. Maronese, il direttore didattico, numerosi presidenti e rappresentanze di associazioni e delle scuole locali; per la nostra Sezione è intervenuto il prof. Altarui.
Gli onori militari sono stati resi da un picchetto del 3° Montagna intervenuto con la fanfara della brigata «Julia».
Dopo il rito religioso celebrato dal parroco don Eugenio Dal Bon, sono state deposte corone d’alloro alla lapide murata a ricordo di Maronese sulla facciata del municipio, e al monumento ai caduti.
Nella sala parrocchiale, dopo il saluto del sindaco cav. G. Carniel, ha parlato il ten. col. Monzani del Comando della Julia che fu testimone degli eroismi e della morte gloriosa delle Medaglie d’oro Maronese e Bortolussi.
Prima del conclusivo saluto del capogruppo Attivo Quaglia, sono state consegnate ai capi-classe delle locali scuole elementari, le artistiche riproduzioni della motivazione della medaglia d’oro conferita ad Olivo Maronese, affinché essa serva da incitamento all’amor patrio per le giovani generazioni.

Numerose sono state le analoghe cerimonie svoltesi in varie località.

A Cargnacco di Udine si è svolto il 21 gennaio, organizzato dall’unione Reduci di Russia, un grande raduno regionale in unione spirituale con la solenne commemorazione indetta per lo stesso giorno a Brescia. Il rito religioso è stato celebrato, nel tempio di Cargnacco, dalla Medaglia d’oro don Emilio Franzoni.

Anche a Oderzo, domenica 28 gennaio, si è svolta in Duomo una solenne celebrazione religiosa in memoria degli Eroi di Nikolajewka: ha officiato l’arciprete di Motta di Livenza mons. Giuseppe Nardo già cappellano in Russia presso la Divisione «Pasubio». Era presente una compagnia di formazione del locale Presidio, con il comandante ten. col. La Gioia, alcuni ufficiali e numerose rappresentanze di associazioni combattentistiche e d’arma. Dopo il rito, gli intervenuti si sono recati in corteo al monumento ai caduti per la deposizione di una corona d’alloro; il sindaco avv. Feltrin ha rievocato l’avvenimento.

Altra suggestiva cerimonia si è svolta il 28 gennaio a Valdobbiadene, sul colle di S. Floriano, nella cui caratteristica chiesetta è stata inaugurata una lampada votiva e una lapide a perenne ricordo dei Caduti e Dispersi sul fronte russo; la lampada è stata accesa dalla consorte del compianto dott. Giuseppe Carrer che fu vice presidente provinciale dell’UNIRR. Commosse parole rievocative sono state pronunciate dall’arciprete don Angelo Zaramella.
La manifestazione si è chiusa con un discorso del presidente della sezione di Valdobbiadene dott. Magni e del sindaco dott. Paolo Zucchetto.
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