1969 Con gli alpini alle armi
1969
CON GLI ALPINI ALLE ARMI
Fiamme Verdi Agosto 1969
Domenica 20 luglio - su invito del Col. Zannier comandante l’Unità dei Servizi della Brigata «Julia»
- il segretario Bozzoli, il geom. Peruch e i soci Marchioni e Pavan del Gruppo di Godega-Bibano, hanno partecipato all’incontro con gli Alpini alle armi a Caneva di Tolmezzo.
Scopo dell’invito era di prendere conoscenza del funzionamento dei servizi di una brigata alpina in operazione.
Abbiamo avuto il primo motivo di accorgerci della perfetta organizzazione quando, prelevati nell’abitato di Caneva da camionette e autocarri militari, abbiamo visitato - al Centro Logistico - il reparto di decontaminazione dei sopravvissuti ad un presunto attacco atomico.
Ci apparve anzitutto, quasi proveniente da un altro mondo, un alpino in tuta di gomma e maschera antigas con il misuratore di radiazioni in mano; dopo, continuando attraverso passaggi obbligati, fra tende, ricoveri, autodocce ed autoambulanze, potemmo conoscere l’intero ciclo di operazioni richiesto per una completa decontaminazione (che speriamo non sia mai necessaria). Come ultimo ricovero di tutto il complesso (quasi fungesse proprio da ultima fase di decontaminazione... all’alpina) c’era il posto di ristoro dal quale si poteva avere vino e cognac a volontà.
Poi, sempre trasportati dai mezzi militari, attraverso le tortuose piste di un fitto bosco, zigzagando fra gli alberi ed incappando spesso in sentinelle mimetizzate e in pieno assetto di guerra, abbiamo visitato le officine mobili, i depositi di munizioni ed armi. Siamo infine giunti al centro dell’accampamento dove, accarezzato dalla brezza che scendeva dalla valle del But, sventolava il nostro bel Tricolore; e con quanta commozione abbiamo ascoltato, prima della Messa al campo, le parole di un vecchio sacerdote combattente della «15-18».
Terminata la Messa abbiamo partecipato, come in altri tempi, all’adunata rancio; forniti al completo di stoviglie e bicchiere, abbiamo consumato il rancio nel bosco assieme agli ufficiali e ai militari. Poi, mentre ci veniva offerto persino il caffè, la fanfara militare della Julia ci fece ascoltare un bellissimo concerto con l’esecuzione di varie musiche alpine.
Al Col. Zannier, che faceva gli onori di casa (ossia di bosco) ho espresso la mia viva ammirazione per quanto ci è stato così gentilmente consentito di vedere e, per ricambiare, lo ho invitato a nome della nostra Sezione a partecipare alla tradizionale cena di fine anno.
G. B. BOZZOLI