1969 Rancio sezionale
1969
RANCIO SEZIONALE
Fiamme Verdi Febbraio 1969
Con la partecipazione di numerosi alti ufficiali alpini e di artiglieria da montagna si è svolto il 7 dicembre, a Conegliano, l’annuale rancio sezionale. Erano pure presenti alcuni altri invitati e quasi tutti i membri del Consiglio.
Nel corso dell’allegra riunione, poi conclusa alla Bottega del Vino della Scuola Enologica, il Presidente comm. G. Curto ha così espresso il proprio saluto e ringraziamento agli intervenuti:
SIGNORI UFFICIALI, AMICI ALPINI!
Debbo anzitutto rivolgere, a nome del Consiglio Direttivo della nostra Sezione e mio personale un vivo e caloroso ringraziamento e saluto ai Signori Comandanti e Ufficiali di Reparti Alpini che questa sera, sia pure con notevole loro sacrificio - stante le distanze dalle loro sedi a Conegliano - hanno voluto, non mancare a questo nostro annuale appuntamento.
Un saluto ed un ringraziamento particolare ai Signori Gen. Renzo Apollonio, Massimiliano Brugnara e Gen. Giovanni Delfino, che già avemmo l’onore, per il passato, di avere nostri graditi ospiti, e che questa sera non possiamo avere qui con noi, come vorremmo, perchè trattenuti, in dipendenza delle loro delicate ed alte mansioni altrove.
Ad essi e a quanti altri non hanno potuto intervenire a questo nostro annuale simposio le espressioni della nostra più viva simpatia e della nostra incondizionata stima, con l’augurio delle migliori e più meritate soddisfazioni nell’espletamento dei loro importanti e delicati incarichi, un saluto non meno cordiale va anche agli amici tutti, tra i quali mi è gradito annoverare il prof. Italo Cosmo, Presidente della nostra Sezione del C.A.I., il Dott. Antonio Carpenè e il Prof. Aurelio Moretti, rispettivamente Presidente dei Consiglio di Amministrazione e Preside dell’Istituto Tecnico Agrario di Conegliano, che da anni aprono a noi Alpini, in via eccezionale, a conclusione di questa tradizionale serata, i battenti della bottega del vino della Scuola Enologica per darci, alla moda nostrana, il viatico per iniziare l’anno nuovo; il Sig. Maggiore Beltramba, Comandante la locale Sezione Staccata d’Artiglieria, il Sig. Capitano Di Lauro, Comandante la Compagnia Carabinieri di Conegliano, al quale chiediamo indulgenza per i nostri Alpini, poco osservanti, in genere all’orario di chiusura delle osterie, il Sig. Tenente Laino, Comandante la Tenenza di Finanza di Conegliano, al quale pure chiediamo indulgenza se qualche volta, a qualsiasi ora del giorno o della notte i suoi bravi finanzieri, captano, sospettosi, olezzi di quella grappa stellina, non proprio ortodossa che è la maledetta, continua tentazione di tutta la vita militare e non dei nostri bravi Alpini.
Non ho nominato Autorità, di proposito, perchè le Autorità di Conegliano, o sono Alpini, come il nostro Sindaco, qui presente, il quale questa sera, antepone la sua qualità di Alpino, a quella di Sindaco, o sono nostri amici e fra questi le ho comprese.
Mi rincresce siano assenti alcuni tra i più illustri e più cari invitati. Inderogabili impegni di servizio li hanno trattenuti altrove.
Ad essi vada egualmente il nostro caloroso saluto, con un sincero augurio ed una speranza.
L’augurio è che questa nostra tradizione di lieto convivio di fine anno abbia a continuare.
E’ bello trovarsi almeno una volta all’anno, all’approssimarsi delle Festività Natalizie, per scambiarci gli auguri, così, alle buona, sinceramente come sinceramente e cordialmente ci si scambia gli auguri in famiglia, lieti di rivederci sani e sempre sulla breccia!
La speranza è che il mutare degli incarichi e gli impegni sempre maggiori di tanti dei presenti, per non dire dell’età che certamente non diminuisce consentano a tutti di essere presenti a queste nostre riunioni.
Guai sa lo spirito Alpino che ci anima dovesse venir meno!
Infine, un grazie a tutti gli Alpini della Sezione ed un augurio fervido che intendo far loro pervenire a mezzo dei rispettivi Capi Gruppo qui presenti, anche per le loro famiglie, che l’anno prossimo sia apportatore di pace per tutti, di tranquillità, di benessere, nella consapevole certezza che gli Alpini più che altri hanno diritto alla pace, alla tranquillità ed al benessere perchè, come sempre lo furono, ancor oggi e sempre, all’occorrenza, costi quel che costi, sono pronti a servire disinteressatamente la Patria.
Viva l’Italia! Viva gli Alpini!