1975 Doppia festa in sede
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DOPPIA FESTA IN SEDE
Fiamme Verdi Dicembre 1975
Domenica 9 novembre tradizionale «castagnata» dei soci e familiari del Gruppo di Conegliano-città.
La preparazione iniziò già nell’imminente pomeriggio, quando Giuliano e Ottavio accesero il fuoco nei due grandi fusti di lamiera sapientemente trasformati in ben funzionanti cucine da campo, ottenendo le sfavillanti braci sulle quali vennero poste le due grandi padelle con le castagne. Di tanto in tanto facevano saltare in aria le padelle, e le castagne volteggiavano in aria schioppettando per poi finire avvolte in grossi sacchi per renderle più morbide e per conservarle calde. Preoccupazione, quest’ultima, di assai poca rilevanza perchè gli oltre cento partecipanti alla festa hanno sollecitamente consumato sia i marroni che le patate americane, ben aiutati dal vino prelibato (vecchio e nuovo) che è stato servito da Mario e dai suoi collaboratori.
Felicissimi erano soprattutto i bambini i quali hanno dimostrato di essere entusiasti della castagnata, ma
anche dell’ambientazione alpina. La festa, alla quale è pure intervenuto il presidente prof. Vallomy con la signora, ha pure dato motivo di festeggiare il caro amico Giacomo Soravia - unico superstite tra i soci fondatori della Sezione - al quale è stato fatto omaggio, quale dono di tutti gli amici alpini e simpatizzanti, di un busto in bronzo raffigurante un vecchio alpino.
La serata si è conclusa con canti della montagna, e con l’esecuzione di brani musicali da parte di un affiatato piccolo complesso di suonatori alpini.
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Altro lieto incontro, pure in sede e voluto dal capitano Giacomo Soravia, il 23 novembre.
Il caro Giacomo ha voluto offrire una generosa bicchierata per ringraziare gli amici per le molteplici attestazioni di simpatia che gli sono state rivolte nel corso delle celebrazioni per il cinquantenario della Sezione. Ci ha pure pregati di riportare nel nostro giornale i suoi auguri a tutti i soci e alle famiglie per le prossime festività; alla quale richiesta aderiamo ben volentieri, ma ad una condizione: che per tanti anni ancora il buon vecio Soravia ci rinnovi questo suo augurale saluto