1985 Festeggiati i 60 anni con tre memorabili giornate
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SESSANT'ANNI
Fiamme Verdi Dicembre 1985CON TRE MEMORABILI GIORNATE - DAL 31 MAGGIO AL 2 GIUGNO 1985 - FESTEGGIATI I SESSANT'ANNI DI VITA ALPINA DELLA SEZIONE
- La preziosa opera socio-umanitaria per gli handicappati - la consegna del laboratorio
- La pubblicazione del libro "60 anni di vita alpina a Conegliano"
- Il concorso degli alunni delle scuole
- Il giuramento solenne delle reclute del Battaglione Vicenza ed il conferimento della cittadinanza onoraria di Conegliano al Gruppo "Conegliano" di Artiglieria da Montagna
- La rassegna dei cori
- L'ordinata-lunga sfilata per le vie della Città sono state le schiette espressioni e le entusiaste manifestazioni delle Penne Nere della Sezione.
- La pubblicazione del libro "60 anni di vita alpina a Conegliano"
- Il concorso degli alunni delle scuole
- Il giuramento solenne delle reclute del Battaglione Vicenza ed il conferimento della cittadinanza onoraria di Conegliano al Gruppo "Conegliano" di Artiglieria da Montagna
- La rassegna dei cori
- L'ordinata-lunga sfilata per le vie della Città sono state le schiette espressioni e le entusiaste manifestazioni delle Penne Nere della Sezione.
IL COMPIACIMENTO DEL NOSTRO PRESIDENTE NAZIONALE
Pubblichiamo la lettera inviata dal presidente nazionale dell’A.N.A.
Carissimi Alpini della Sezione di Conegliano, quando, 60 anni fa, venne fondata la vostra Sezione, moltissimi di voi non erano ancora nati e moltissimi altri, pur avendo senz’altro sentito parlare degli Alpini, non avevano ancora prestato servizio nel nostro glorioso Corpo.
In questo gioioso incontro voluto per celebrare le «nozze di diamante» della vostra bellissima Sezione, saranno insieme, come sempre, giovani e meno giovani, penne bianche e penne nere, senza differenza di grado o di classe sociale, per la gioia di ritrovarsi, per parlare di noi, per dirsi che gli alpini sono la più bella gente del mondo e vogliono bene alla loro Italia. Particolarmente significativo sarà il vostro incontro con i giovani del Battaglione Vicenza che presteranno giuramento di fedeltà alla Patria e cominceranno, vedendovi e stando con voi, a capire cosa è la nostra Associazione, cosa ha significato essere Alpini ieri, quando si combatteva e si moriva per l’Italia, e cosa significa essere Alpini oggi: lo avete dimostrato con la realizzazione del Centro per handicappati a Mareno di Piave che verrà inaugurato nel corso delle manifestazioni previste.
Grazie, amici di Conegliano, per questo vostro essere Alpini e questo vostro saper vivere da Alpini.
Leonardo Caprioli
Pubblichiamo la lettera inviata dal presidente nazionale dell’A.N.A.
Carissimi Alpini della Sezione di Conegliano, quando, 60 anni fa, venne fondata la vostra Sezione, moltissimi di voi non erano ancora nati e moltissimi altri, pur avendo senz’altro sentito parlare degli Alpini, non avevano ancora prestato servizio nel nostro glorioso Corpo.
In questo gioioso incontro voluto per celebrare le «nozze di diamante» della vostra bellissima Sezione, saranno insieme, come sempre, giovani e meno giovani, penne bianche e penne nere, senza differenza di grado o di classe sociale, per la gioia di ritrovarsi, per parlare di noi, per dirsi che gli alpini sono la più bella gente del mondo e vogliono bene alla loro Italia. Particolarmente significativo sarà il vostro incontro con i giovani del Battaglione Vicenza che presteranno giuramento di fedeltà alla Patria e cominceranno, vedendovi e stando con voi, a capire cosa è la nostra Associazione, cosa ha significato essere Alpini ieri, quando si combatteva e si moriva per l’Italia, e cosa significa essere Alpini oggi: lo avete dimostrato con la realizzazione del Centro per handicappati a Mareno di Piave che verrà inaugurato nel corso delle manifestazioni previste.
Grazie, amici di Conegliano, per questo vostro essere Alpini e questo vostro saper vivere da Alpini.
Leonardo Caprioli
LA SODDISFAZIONE DEL PRESIDENTE SEZIONALE
Non senza un intimo sentimento di orgoglio porgo il mio affettuoso saluto agli Alpini di Conegliano che, per molti anni, mi hanno affidato il compito e concesso l’onore di essere il Presidente della loro sezione.
In questo particolare momento della vita del nostro sodalizio li ringrazio e li invito a rivolgere con me un memore, grato pensiero ai benemeriti Presidenti che mi hanno preceduto,
Un sincero grazie rivolgo a tutti i volonterosi che hanno contribuito con esemplare generosità alla ricerca delle notizie storiche, delle memorie, dei documenti fotografici raccolti in questo volume che ha le caratteristiche di un album di famiglia, l’album della Famiglia Alpina di Conegliano: libro di memorie, senza pretese artistiche o letterarie, ma ricchissimo di civiche e patriottiche testimonianze, segno di gratitudine per tutti gli Alpini che nei sessant’anni di vita della nostra sezione hanno tenuto fede ai nobili ideali che sono la ragione d’essere dell’Ava, soprattutto a quelli che per questi ideali hanno donato la vita: incitamento e monito per noi e per le future generazioni.
Giacomo Vallomy
Non senza un intimo sentimento di orgoglio porgo il mio affettuoso saluto agli Alpini di Conegliano che, per molti anni, mi hanno affidato il compito e concesso l’onore di essere il Presidente della loro sezione.
In questo particolare momento della vita del nostro sodalizio li ringrazio e li invito a rivolgere con me un memore, grato pensiero ai benemeriti Presidenti che mi hanno preceduto,
Un sincero grazie rivolgo a tutti i volonterosi che hanno contribuito con esemplare generosità alla ricerca delle notizie storiche, delle memorie, dei documenti fotografici raccolti in questo volume che ha le caratteristiche di un album di famiglia, l’album della Famiglia Alpina di Conegliano: libro di memorie, senza pretese artistiche o letterarie, ma ricchissimo di civiche e patriottiche testimonianze, segno di gratitudine per tutti gli Alpini che nei sessant’anni di vita della nostra sezione hanno tenuto fede ai nobili ideali che sono la ragione d’essere dell’Ava, soprattutto a quelli che per questi ideali hanno donato la vita: incitamento e monito per noi e per le future generazioni.
Giacomo Vallomy
IL CALOROSO SALUTO DEL SINDACO DI CONEGLIANO
Alla Sezione Alpini di Conegliano, in occasione della Celebrazione del 60° Anniversario della sua costituzione, a nome dell’Amministrazione Comunale che ho l’onore di presiedere, e sicuro di interpretare anche i sentimenti dei concittadini, porgo il saluto più cordiale e l’espressione della più viva simpatia e sentito apprezzamento.
Conegliano che ha l’onore di aver dato i natali nel 1882 e 1887 rispettivamente al 6° e 7° Reggimento Alpini e che nel 1887 ha dato il proprio nome ad un Gruppo di Artiglieria da Montagna, si sente particolarmente legata alla Famiglia Alpina ed alla sua storia vissuta ed interpretata dalla sezione cittadina.
Dal lontano 1925 ad oggi la Sezione è stata ed è sempre un un punto di riferimento, un lievito ed una componente qualificante della più sana e genuina espressione della comunità cittadina, esempio non solo ammirato, ma imitato da tanti come segno e sprone alla consapevolezza, alla responsabilità ed alla collaborazione nella formazione della coscienza civica.
In tanti anni di vita associativa gli Alpini di Conegliano hanno dato prove innumerevoli della loro disponibilità, di aiuto disinteressato, di umile sacrificio accanto ai terremotati, agli handicappati, agli anziani, alle associazioni ricreative e culturali, mettendo a disposizione di tutti la loro abnegazione, sorretti dal leggendario spirito di corpo, con genuino senso di amor patrio
e di solidarietà fraterna che la comunità ha altamente apprezzato.
Il nostro caro ricordo e grata riconoscenza sono pertanto doverosamente rivolte a tanti concittadini alpini, dirigenti e soci, che in questi sei decenni hanno dato vita ed impulso alla Sezione, mentre formuliamo l’augurio sincero che la brillante attività della Sezione possa sempre più affermarsi anche quale elemento formativo di una comunità che vuole e deve essere umanamente e civilmente avanzata.
Dalla Residenza Municipale
IL SINDACO
dr. Pietro Giubilato
Alla Sezione Alpini di Conegliano, in occasione della Celebrazione del 60° Anniversario della sua costituzione, a nome dell’Amministrazione Comunale che ho l’onore di presiedere, e sicuro di interpretare anche i sentimenti dei concittadini, porgo il saluto più cordiale e l’espressione della più viva simpatia e sentito apprezzamento.
Conegliano che ha l’onore di aver dato i natali nel 1882 e 1887 rispettivamente al 6° e 7° Reggimento Alpini e che nel 1887 ha dato il proprio nome ad un Gruppo di Artiglieria da Montagna, si sente particolarmente legata alla Famiglia Alpina ed alla sua storia vissuta ed interpretata dalla sezione cittadina.
Dal lontano 1925 ad oggi la Sezione è stata ed è sempre un un punto di riferimento, un lievito ed una componente qualificante della più sana e genuina espressione della comunità cittadina, esempio non solo ammirato, ma imitato da tanti come segno e sprone alla consapevolezza, alla responsabilità ed alla collaborazione nella formazione della coscienza civica.
In tanti anni di vita associativa gli Alpini di Conegliano hanno dato prove innumerevoli della loro disponibilità, di aiuto disinteressato, di umile sacrificio accanto ai terremotati, agli handicappati, agli anziani, alle associazioni ricreative e culturali, mettendo a disposizione di tutti la loro abnegazione, sorretti dal leggendario spirito di corpo, con genuino senso di amor patrio
e di solidarietà fraterna che la comunità ha altamente apprezzato.
Il nostro caro ricordo e grata riconoscenza sono pertanto doverosamente rivolte a tanti concittadini alpini, dirigenti e soci, che in questi sei decenni hanno dato vita ed impulso alla Sezione, mentre formuliamo l’augurio sincero che la brillante attività della Sezione possa sempre più affermarsi anche quale elemento formativo di una comunità che vuole e deve essere umanamente e civilmente avanzata.
Dalla Residenza Municipale
IL SINDACO
dr. Pietro Giubilato
Epilogo conclusivo di doverosa gratitudine
Il Direttivo della Sezione e i capigruppo, dopo la relazione morale ed economica del presidente del Comitato Bozzoli, hanno preso atto con grande soddisfazione che tutto si è svolto nei migliore dei modi, anche se si sono inevitabilmente incontrate alcune difficoltà, motivate in particolare dallo spostamento della data.
Il Comitato, i Dirigenti e tutti gli Alpini della Sezione rivolgono un doveroso ringraziamento ed un plauso a tutte le autorità civili, religiose e militari per la loro sensibile collaborazione, alla popolazione che ha fatto cornice con esemplare contegno, con manifestazioni calorose ed entusiastiche e con una numerosa partecipazione. Essi esternano inoltre la loro gratitudine alla stampa, alla Rai, alle emittenti televisive locali e ai giornalisti, in particolare a Sergio Dugone, a Barty Stefan, a Roberto Zava per aver seguito le varie fasi degli avvenimenti con ampie cronache e notevole documentazione fotografica.
Vogliamo concludere questa nostra rassegna riportando la lettera che il Presidente Nazionale di. Leonardo Caprioli ha inviato al nostro Presidente prof. Vallomy
« Sono stati 3 giorni pieni bellissimi, altamente significativi e te ne sono vivamente grato. Sono rimasto toccato dall’accoglienza fraterna dei tuoi Alpini e ti prego porgere a tutti loro il mio più cordiale saluto.
La realizzazione dell’ampliamento del laboratorio per il lavoro guidato per gli handicappati, ha fatto da stupenda cornice al 600 della Vostra Sezione e l’entusiasmo con cui hanno lavorato tutti coloro che hanno dato il loro contributo, ha sicuramente ed in misura ancor maggiore esaltato quei valori nei quali noi tutti fermamente crediamo: sono inoltre convinto che in questi incontri « lavorativi » le distanze che fino a qualche anno fa inevitabilmente separavano giovani e anziani, siano annullate dalla comune soddisfazione e gioia di poter fare, insieme, qualcosa di utile e di bello ».
E noi aggiungiamo; La storia del mondo deve essere trasformata mediante la civiltà dell’amore.
Renato Brunello
Il Comitato, i Dirigenti e tutti gli Alpini della Sezione rivolgono un doveroso ringraziamento ed un plauso a tutte le autorità civili, religiose e militari per la loro sensibile collaborazione, alla popolazione che ha fatto cornice con esemplare contegno, con manifestazioni calorose ed entusiastiche e con una numerosa partecipazione. Essi esternano inoltre la loro gratitudine alla stampa, alla Rai, alle emittenti televisive locali e ai giornalisti, in particolare a Sergio Dugone, a Barty Stefan, a Roberto Zava per aver seguito le varie fasi degli avvenimenti con ampie cronache e notevole documentazione fotografica.
Vogliamo concludere questa nostra rassegna riportando la lettera che il Presidente Nazionale di. Leonardo Caprioli ha inviato al nostro Presidente prof. Vallomy
« Sono stati 3 giorni pieni bellissimi, altamente significativi e te ne sono vivamente grato. Sono rimasto toccato dall’accoglienza fraterna dei tuoi Alpini e ti prego porgere a tutti loro il mio più cordiale saluto.
La realizzazione dell’ampliamento del laboratorio per il lavoro guidato per gli handicappati, ha fatto da stupenda cornice al 600 della Vostra Sezione e l’entusiasmo con cui hanno lavorato tutti coloro che hanno dato il loro contributo, ha sicuramente ed in misura ancor maggiore esaltato quei valori nei quali noi tutti fermamente crediamo: sono inoltre convinto che in questi incontri « lavorativi » le distanze che fino a qualche anno fa inevitabilmente separavano giovani e anziani, siano annullate dalla comune soddisfazione e gioia di poter fare, insieme, qualcosa di utile e di bello ».
E noi aggiungiamo; La storia del mondo deve essere trasformata mediante la civiltà dell’amore.
Renato Brunello
La nostra banda
Sentiamo il dovere di rivolgere un pensiero di gratitudine ai dirigenti e ai componenti delle bande musicali, che in questi venticinque anni si sono succeduti e si sono dedicati con encomiabile entusiasmo e spirito di sacrificio, a tenere alto il tono delle nostre manifestazioni.
E’ a molti noto, che la banda era sorta per iniziativa e volontà del Consiglio Direttivo della nostra sezione, con lo scopo di avere a propria disposizione un complesso bandistico. Ci riferiamo alla banda degli anni sessanta, che era denominata « Banda Città di Conegliano », e che era gestita da un comitato eletto in seno alla sezione stessa, presieduto dal comm. Giovanni Daccò, impareggiabile trascinatore. Bisogna riconoscere che a quei tempi il complesso, diretto dal bravo maestro cav. Giovanni Ceschin, aveva ottenuto lusinghieri risultati, in virtù di un programma ben definito di brani musicali artistici di gradimento anche ai più sprovveduti. Infatti, più tardi la banda farà parte, con altre attività culturali musicali, dell’Associazione Amici della Musica, e successivamente, separatasi, si costituirà in «Filarmonica Conegliano», con un consiglio autonomo composto da soci alpini.
Da alcuni anni, per merito soprattutto di Giovanni Carlet, capo del neo gruppo « M.O. Pietro Maset », alpino generoso ed intraprendente, la Banda di S. Pietro di Feletto, diretta prima dal cav. Ceschin ed attualmente dal maestro Giobatta Zorgno, si è assunta l’impegno con entusiasmo e prodigalità di partecipare a tutte le nostre manifestazioni. Tant’è vero che per antonomasia è soprannominata la « Nostra Banda».
E’ a molti noto, che la banda era sorta per iniziativa e volontà del Consiglio Direttivo della nostra sezione, con lo scopo di avere a propria disposizione un complesso bandistico. Ci riferiamo alla banda degli anni sessanta, che era denominata « Banda Città di Conegliano », e che era gestita da un comitato eletto in seno alla sezione stessa, presieduto dal comm. Giovanni Daccò, impareggiabile trascinatore. Bisogna riconoscere che a quei tempi il complesso, diretto dal bravo maestro cav. Giovanni Ceschin, aveva ottenuto lusinghieri risultati, in virtù di un programma ben definito di brani musicali artistici di gradimento anche ai più sprovveduti. Infatti, più tardi la banda farà parte, con altre attività culturali musicali, dell’Associazione Amici della Musica, e successivamente, separatasi, si costituirà in «Filarmonica Conegliano», con un consiglio autonomo composto da soci alpini.
Da alcuni anni, per merito soprattutto di Giovanni Carlet, capo del neo gruppo « M.O. Pietro Maset », alpino generoso ed intraprendente, la Banda di S. Pietro di Feletto, diretta prima dal cav. Ceschin ed attualmente dal maestro Giobatta Zorgno, si è assunta l’impegno con entusiasmo e prodigalità di partecipare a tutte le nostre manifestazioni. Tant’è vero che per antonomasia è soprannominata la « Nostra Banda».