1986 Avvicendamenti
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Fiamme Verdi Dicembre 1986
CAMBIO DELLA GUARDIA alla Brigata Alpina “Cadore”
il gen. Eugenio Mocchi e il gen. Italico Cauteruccio
Con una breve cerimonia svoltasi alla presenza del comandante del 4° Corpo d’Armata Alpine gen. Benito Gavazza, presso la Caserma Salsa di Belluno è avvenuto, in settembre, il cambio della guardia della Brigata Alpina “Cadore”, tra il gen. Eugenio Mocchi e il generale Italico Cauteruccio.
Il gen. Eugenio Mocchi, proviene dai corsi regolari di Accademia. Egli ha prestato servizio alla Brigata “Julia”, ai gruppi “Lanzo” e “Belluno” di artiglieria da montagna, e ultimamente prima di assumere il comando della “Cadore” è stato all’Ufficio del Segretario Generale del Ministero della Difesa..
Il gen. Italico Cauteruccio, nato a Gorizia 52 anni fa, ha frequentato l’Accademia Militare di Modena. Prima di arrivare alla “Cadore” è stato comandante di plotone e di compagnia al 7° Reggimento di Belluno, quindi vice comandante della Brigata “Orobica” e aveva guidato il battaglione Morbegno. Ha svolto inoltre la funzione di addetto alla sezione di Stato Maggiore del comando del 4° Corpo d’Armata, capo di Stato maggiore della “Julia” e sottocapo del 4° Corpo d’Armata.
Gli Alpini della Sezione di Conegliano esprimono ai generali i loro più cordiali e sentiti auguri di buon lavoro per i delicati nuovi incarichi.
CAMBIO DEL COMANDANTE DEL GRUPPO ARTIGLIERIA “CONEGLIANO” E DEL CAPO DI STATO MAGGIORE DELLA BRIGATA CADORE.
Il 26 settembre, nella caserma “Piave” di Udine, abbiamo assistito alla breve, ma suggestiva cerimonia della consegna della gloriosa Bandiera di Guerra e del comando del Gruppo Artiglieria “Conegliano” da parte del ten. col. Mario Barbera al ten. col. Carlo Celani.
Il ten. col. Barbera è stato trasferito alla Brigata Alpina “Cadore” con l’incarico di Capo di Stato Maggiore, in sostituzione del col. Franco Chiesa, il quale ha assunto il comando del Distretto Militare di Torino.
Durante la cerimonia, a cui ha presenziato il gen. Carlo Alberto Del Piero, hanno assistito numerosi rappresentanti di associazioni d’arma ed ufficiali in servizio. Il comandante Barbera ha rivolto una significativa allocuzione, che qui riportiamo non tanto a titolo di cronaca, ma per il suo contenuto, che racchiude espressioni di uno stato d’animo colmo di sensibilità ed ammirazione verso tutti i giovani Alpini e i suoi collaboratori, in una simbiosi serena, affettuosa e sincera.
Ufficiali, Sottufficiali, Caporali ed Artiglieri!
Due anni or sono con sentimenti di fierezza e commozione assumevo il comando di questo meraviglioso Gruppo, affermando che solo con la Vostra generosa, leale, incondizionata e fattiva collaborazione avrei potuto proseguire l’opera appassionata tracciata dai nostri predecessori. Nel momento in cui scade il mio mandato, devo rendervi atto che mai siete venuti meno alle aspettative, né potevo aspettarmi altro da Voi, Ufficiali e Sottufficiali. adusi da sempre, come siete, a lavorare in silenzio e con dedizione assoluta.
Voi artiglieri che in più di 1300 Vi siete avvicendati nelle file del “CONEGLIANO”, avete mostrato quanto sappia essere sempre generosa, se motivata, la gioventù italiana, e quale forza vitale e vivificante essa sappia esprimere, facendo sentire perennemente giovane anche chi non più giovane ha la fortuna di vivere e operare con Voi.
Molti sono stati gli impegni del “CONEGLIANO“, alcuni di grande rilievo, che abbiamo affrontato assieme. Quattro scuole di tiro, a grande distanza dal la sede, in poligoni sempre nuovi, nelle quali è rifulsa l’elevata preparazione tecnica e capacità operativa; esercitazioni di allarme e di impiego, oltre 1.300.000 chilometri percorsi senza alcun grave incidente, cerimonie impeccabili, come la ricorrenza del 4 novembre a Redipuglia, i giuramenti solenni di Osoppo, a Gemona, a Conegliano ed a Palmanova, svolte con mirabile compostezza e stile militare; le stesse qualità che con sicura fermezza avete mostrato nel servizio dei seggi elettorali per le consultazioni del 1985.
Sempre ed ovunque, con tenacia e spirito di sacrificio sono stati superati gli ostacoli posti di volta in volta dalle distanze, dalle zone addestrative nuove, dalle carenze organiche di personale, profondendo ogni energia nell’adempimento del compilo, operando insieme e concordi.
Quadri ed Artiglieri, in strettissima collaborazione, abbiamo vissuto giorno per giorno le stesse esperienze, in linea con le luminose tradizioni dello nostra specialità.
Un riverente ricordo ai nostri gloriosi Caduti, idealmente in mezzo a noi rappresentati, come sono, dalla nostra pluridecorata e amata bandiera.
In questo naturale divenire e nel ritrovarsi degli uomini e delle cose, cedo oggi il Comando del Gruppo al mio successore ten. col. Carlo Celani, un caro e fraterno amico; a lui l’augurio più sincero ed affettuoso di proficuo e buon lavoro.
Un particolare ringraziamento ai gentili ospiti ed ai rappresentanti delle Associazioni d’Arma che ci hanno fatto sentire il calore della loro amicizia.
Nell’accomiatarmi, senza alcuna retorica, Vi assicuro che una parte di me resterà accanto alla nostra Bandiera e in mezzo a Voi Ufficiali, Sottufficiali ed Artiglieri, cui testimonio la mia stima ed il mio incondizionato apprezzamento.
Viva il Gruppo Conegliano! Viva la Julia! Viva l’Italia.
Agli amici Penne Bianche Barbera, Celani e Chiesa, gli Alpini della Sezione di Conegliano, tramite queste righe, inviano i più cordiali e fraterni auguri di sempre maggiori fortune: AD MAJORA.
r.b.