1987 Valtellina: Ripristino delle strutture danneggiate dall'alluvione
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SOLIDARIETÀ ALLE POPOLAZIONI DELLA VALTELLINA
Ripristino delle strutture distrutte dall'alluvione
Ripristino delle strutture distrutte dall'alluvione
Fiamme Verdi Dicembre 1987 di Renato Brunello
Esprimiamo il nostro profondo cordoglio ai familiari delle vittime, e la nostra fraterna solidarietà alle popolazioni della Valtellina, così tragicamente colpite dall’alluvione del 18 luglio. Le piogge torrenziali, susseguitesi per quattro giorni, hanno portato distruzioni e lutti, provocando lo smottamento di una montagna, che ha letteralmente sepolto S. Antonio di Moriglione e Moriglione stessa, determinando un pericolosissimo lago, solo ora si può affermare che la minaccia di altre distruzioni dei paesi a monte sono debellate.
Gli alpini all’appello diramato dalla Protezione Civile A.N.A. hanno aderito con lo spirito e lo stile che li contraddistinguono; e si è rivelata, ancora una volta, la loro sensibilità umana. Numerosi sono stati i volontari delle nostre sezioni.
La sezione di Conegliano al “richiamo” ha trovato alpini pronti a collaborare al ripristino delle strutture distrutte e danneggiate.
Non sono stati molti, per la verità, i nostri alpini che si sono recati nei luoghi colpiti — dai dati in nostro possesso hanno partecipato dai 25 ai 30 soci e alcuni amici — ciò era dovuto ad attese di sistemazione ed ad impegni precedentemente assunti in altro campo sociale da parte di tutti i nostri Gruppi.
Ma coloro che hanno dato la loro opera, lo hanno fatto con grande spirito altruistico e con senso di umiltà — nell’immagine della propria sezione — consci della loro limitatezza in una così grave catastrofe, ma pieni di buona volontà di lavorare seriamente, con la speranza di portare anche un po’ di conforto e di incoraggiamento a quella gente.
Una squadra ha operato nel comprensorio comunale di Albaredo per S. Marco, nella valle del Bitto, nei pressi del rifugio “Alpe Lago” quota 1572 metri, per il riassetto della scalinata-pista che porta al rifugio stesso, utilizzata da uomini ed animali. Abbiamo operato anche a monte, dove le piogge incessanti avevano fatto franare piccoli ed enormi massi, rendendo instabile l’equilibrio idrogeologico.
Le giornate sono state gratificate da un bel sole che ha contribuito a sollevare lo spirito e renderci più protesi al lavoro. Abbiamo ottenuto ospitalità, sia per il vitto (in verità ottimo) che per l’alloggio (un po’ alla meglio) nel rifugio stesso.
L’accoglienza è stata amichevole e fraterna, in particolare da parte del sindaco di Albaredo e dal locale gruppo alpini, i quali ci hanno fatto spesso visita, e siamo stati accolti nel Municipio, dove il sindaco Patrizio Del Nero ci ha offerto un suo libretto dal titolo: “Albaredo e la via di S. Marco - Storia di una comunità alpina”.
Un’altra squadra è stata impiegata nel comune di Sondalo, in località “Le Prese”, oltre la quale non si può proseguire per il totale disfacimento della sede stradale. Ha operato anche a Fumero e a Grosio, rinforzando gli argini travolti dalle acque, con sassi ingabbiati in maglie di ferro. Sono stati alloggiati in un sanatorio di Sondalo.
Il nostro augurio più affettuoso a quella Gente è che possa al più presto sanare le ferite e ricuperare il proprio focolare.
Caro Vallomy,
l’avventura “Valtellina” è ormai terminata da un mese: ancora una volta l’Associazione ha risposto in modo veramente commovente alla sollecitazione di aiuto che Vi ho inviato, tanto da raggiungere, nel giro di un mese, circa 20.000 presenze complessive.
Ti prego portare agli Alpini che con l’entusiasmo di sempre hanno operato in Valtellina il mio affettuoso saluto ed un grazie grosso quanto il loro cuore.
A te un cordiale, fraterno abbraccio.
NARDO CAPRIOLI
26.9.1987
ALLA NOSTRA SEZIONE DI CONEGLIANO
Caro Presidente,
al termine dell’intervento in Valtellina, desidero esprimere a te ed ai tuoi Alpini il più sincero ringraziamento per quanto fatto con tanto impegno e professionalità. Cordiali saluti.
ANTONIO SARTI
Milano, 8.9.1987