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SCRIVONO DI NOI
Fiamme Verdi Dicembre 1997
IL GAZZETTINO, sabato 4 ottobre
I volontari della protezione civile dell'Ana allertati: parte una prima squadra
OTTO ALPINI DA OGGI TRA I TERREMOTATI
Sono sempre allertati per portare soccorso alle popolazioni colpite da calamità naturali, 80 alpini, volontari della protezione ci vile, della sezione Ana di Conegliano.
La sede è un magazzino nell’ex caserma S. Marco, dove conservano le loro attrezzature e sono coordinati da Giuliano Zanin. e Luigi Maretto: Questa mattina una prima squadra di otto penne nere, guidate da Vittorio Borsoi, è partita alla volta di Verchiano e Rasilia, due frazioni di Foligno, sull’Appennino Umbro, sconvolto dal terremoto. Si fermeranno una settimana, quando riceveranno il cambio da un’altra squadra e si continuerà così fino a che non cesserà l’emergenza. Hanno lascio Conegliano con un furgone carico di rende, letti, cucine da campo, attrezzi da lavoro. Insomma con tutto ciò che permette loro di essere autosufficienti. Raggiungeranno i paesini sulla montagna di Foligno, a cui sono stati assegnati, prima di mezzogiorno, e solo allora scopriranno i compiti che dovranno svolgere. Molto probabilmente si tratterà di contribuire a ripristinare le linee elettriche e l’acquedotto, oltre che di occuparsi di vari servizi logistici. C’è un rammarico di questi volontari. E’ quello di non possedere un furgone proprio: ne hanno preso uno a noleggio. In futuro sperano nel contributo di qualche sponsor. Negli anni più recenti la protezione civile degli alpini di Conegliano era intervenuta in occasione delle alluvioni ad Asti e Canelli, in Val Brembana e in Valtellina.
L’AZIONE, domenica 26 ottobre
GLI ALPINI CITTADINI IMPEGNATI SU TANTI FRONTI
DALL’UMBRIA ALLE ELEMENTARI
UNA NUOVA SEDE PER IL GRUPPO MASET
DALL’UMBRIA ALLE ELEMENTARI
UNA NUOVA SEDE PER IL GRUPPO MASET
Pochi giorni dopo terremoto, gli Alpini della città avevano gi avviato la loro risposta in termini di solidarietà attivando il proprio nucleo di protezione civile che è insediato nei pressi Foligno e che mantiene stretti legami con il campo base, collocato in via Beccaruzzi, storica sede alpina in città.
Mentre il gruppo degli otto alpini, attrezzati tutto punto, che vivono in Umbria, valuta quale progetto dare al proprio intervento in collegamento con le altre forze presenti, gli Alpini in città non stanno con le mani in mano.
Domenica scorsa, lungo la salita della Madonna della Neve - chiesetta e porta Castagnera restaurate dagli Alpini - si è svolta la tradizionale “porchetta in calle”, un modo per fare comunità attorno ad un'esperienza, quella della cura e della fruizione di uno dei più bei percorsi pedonali del centro storico.
Nel frattempo il gruppo Alpini di Parè sta dedicando i fine settimana alla sistemazione dei cortili e delle ringhiere della scuola elementare di via Einaudi a Parè.
Quasi trecento metri ringhiere scrostate e bisognose di manutenzione da tempo, oltre agli spazi attrezzati del cortile della scuola, diventano centro di interesse per la razza alpina locale che in questi giorni sta grattando, ripulendo, riverniciando, sistemando recinzione, verde, cortili.
Si consolida così un legame, perché nel, cortile della scuola elementare di Parè c'è un piccolo monumento con un palo alzabandiera dedicato fin dal 1973, agli alpini.
Il gruppo Maset di via Lourdes invece ha ormai pronto il progetto per la realizzazione della propria sede sociale che verrà costruita, in località Colnù, su terreno messo a disposizione dal comune di Conegliano.
Il cantiere verrà avviato appena sarà concessa la licenza edilizia da parte del Comune. Dovrebbe trattarsi di un edificio a due piani con una parte destinata a magazzino e ricovero attrezzature e un’altra a sede sociale, sala riunioni, sala caminetto e ritrovo.
La struttura sarà aperta anche per attività sociali e culturali della zona.
Il gruppo Maset e gli alpini del gruppo città nono stati interessati anche da Monsignor Romano Nardin, arciprete del Duomo, per un intervento di restauro della chiesetta della Madonna delle Vittorie, in Via Cavallotti. La chiesetta avrebbe bisogno di rifacimento del tetto e delle grondaie, di ristrutturazione dell’impianto elettrico e di tinteggiatura.
La proposta sta facendo discutere, ma gli alpini, si sa, non si tirano indietro.
Sono una forza della comunità e sanno di essere amati per questo servizio che svolgono con dedizione totale.