1990 Cordiale simposio sezionale - Associazione Nazionale Alpini Sezione di Conegliano

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1990 Cordiale simposio sezionale

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CORDIALE SIMPOSIO SEZIONALE
Testimonianza di una sincera e grande amicizia.
Rafforzati i rapporti con le Brigate Alpine “Cadore”e “Julia”.
Fiamme Verdi Dicembre 1990

L’intervento del Ten. Col. Tabiani e il vice Presidente Gai.


Il Col. Folegnani porta il saluto della “Julia”. A sinistra il consigliere nazionale Chies, a destra il sindaco di Conegliano Silvestrin

Lo spirito schietto di collaborazione tra gli alpini in congedo con gli alpini in armi e con le autorità civili e militari locali, si rafforza ogni qualvolta nasce l'opportunità di un incontro, durante il quale emerge la straordinaria vitalità e disponibilità di ognuno, per manifestare quella che si potrebbe chiamare “strategia della vera attenzione” come segno di sensibilità umana, cui, soggettivamente e oggettivamente, ne siamo inevitabilmente testimoni. Tale sensibilità è stata palese nel cordiale simposio della sezione.
Siamo ormai passati dalla “strategia dell’attenzione” a quella della “tensione”, che ci toglie il piacere di vivere insieme con lo spirito di solidarietà che abbiamo appreso una volta nell’ora di religione e tra i banchi della scuola.
Noi alpini vogliamo che la chiara “predica” sia una coerente “pratica”, senza alcuna deviazione. Non vogliamo restare indifferenti dinanzi a fatti che ieri facevano scandalo, clamore, e che adesso a molti non crea che indifferenza. C’è un modo di vivere sempre più egoistico, che allarga i confini della permissività nel campo della morale, dei rapporti economici, dell’intrico politico.
L’impegno degli alpini - in congedo e in armi - è quello di non lasciarsi coinvolgere dall’apatia, dal “menefreghismo” che impoveriscono i valori sociali e l'attenzione verso il prossimo, e disgregano le associazioni, quindi anche la nostra Associazione. Viceversa dobbiamo reagire e cercare di incrementare lo spirito di comunanza con chi ha il “desiderio della solidarietà.
Ai giovani vogliamo tendere la mano per procedere uniti sulla via del progresso morale ed umanitario, nel quadro di un concetto integrativo.
Questi sono gli argomenti che approdano nei nostri incontri, e che anche nella circostanza dell’ultimo simposio sociale della sezione sono stati evidenziati nei loro brevissimi discorsi del sindaco rag. Flavio Silvestrin, dal vice comandante della Brigata Alpina “Cadore” col. Giovanni Folegnani, dal comandante il Gruppo di A.M. “Conegliano” ten. col. Marino Tabiani (in rappresentanza anche del comandante della “Julia” gen. Forgiarini), e del presidente della sezione di Vittorio Veneto dr. Lorenzo Daniele, che ha concluso con queste parole: “Noi alpini siamo una forza morale che potrà lenire il travaglio della nostra Patria”.
Dopo lo scambio di doni, hanno voluto ringraziare le penne nere della sezione il ten. col. Bruno Piscitelli comandante il BTG. Logistico della Brigata “Julia” e il ten. col. Francesco Genovese comandante di quello della “Cadore”.
Il prof. Giacomo Vallomy è intervenuto prima dell’inizio del pranzo, scusandosi con i presenti del suo allontanamento dovuto agli impegni inderogabili, lasciando a rappresentarlo i vicepresidenti Paolo Gai e Nino Geronazzo.
Sono stati ospiti graditissimi, - oltre ai già soprannominati, il gen. Bruno La Bruna del comando Brigata “Julia”, il ten. col. Sergio Cartini del Distretto Militare di Udine, il ten. col. Rosario Calvo, il magg. Pierino Rolandi, il magg. Piergiorgio Cecchini vice comandante del Gruppo “Conegliano” e il ten. Enrico Pizzileo della “Julia”; il ten. col. Roberto Ridolfi comandante delle “Trasmissioni” della Brigata “Cadore”. Inoltre il comandante la compagnia C.C. cap. Ugo Carlino, il comandante la Tenenza di Finanza ten. Roberto Maghi, il nostro consigliere nazionale Lino Chies, il presidente dei Combattenti e Reduci ing. Paolo Stivai, il vice presidente della sezione di Vittorio Veneto Enino Da Rè e l'ispettore della Questura Attilio Moretto.
L’assemblea “straordinaria” è conclusa - come è iniziata - nella nostra bella sede con le “caldarroste” e il bicchiere della “staffa”. Specie se si tiene a mente che il tempo a nostra disposizione passerà comunque, e che soltanto se avremo fatto le scelte giuste, potremo dire di averlo vissuto sul serio.
R.B.
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