1991 Veci e bocia alla festa del Pieve di Cadore
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VECI E BOCIA ALLA FESTA DEL BTG. “PIEVE DI CADORE”
Fiamme VErdi Dicembre 1991
«25 Agosto 1991, una domenica di sole festoso, nella cornice splendente del bel Cadore, i “Veci” del “Bgt. Cadore” hanno ancora una volta risposto all’annuale invito del loro vecchio tenente, riunendosi insieme alle loro “vece” ed ai “figli” in quei luoghi che ci videro, oltre 50 anni fa, impegnati a compiere il nostro dovere di alpini. Colà siamo ritornati per sentirci vicini ai giovani alpini alle armi ed ai loro Comandanti, in serenità e fiducia.
Consueto programma, raduno in piazza Tiziano dei vari mezzi di trasporto provenienti dalla Romagna, dall’Emilia, dal Coneglianese, dal vittoriese, dalle diverse zone del Cadore, dal Vicentino e dal Friuli. S. Messa nella chiesa arcipretale di Pieve, celebrata dal nostro sempre efficiente e sensibile Cap. Don Sandro, cappellano militare della “Brig. Cadore”, assistito da un “chierichetto” di tutto rispetto il fedele amico Dr. Toni Bosi, già sottocomandante della 23a Batt.” in guerra. Chiesa gremita di volti attenti; alla fine un commosso ed affettuoso saluto da parte del “padrone di casa”, l'arcidiacono mons. Saguì.
Usciti sulla piazza ci attendeva una compagnia d’onore con fanfara per salutare la bandiera del comune di Pieve di Cadore, decorata di antica e gloriosa M.O. al V.M., portata fra noi dall’autorità cittadina.
Deposizione di una corona ai Caduti cadorini, incolonnamento e corteo fino alla caserma “F. Calvi” di Tai, ove era ad attenderci il Gen. Papini, comandante della Brg. Cadore e tanti alpini e familiari.
Sistemazione di tutti nell’ampio e luminoso cortile.
Onori alle autorità, alle bandiere, breve ed affettuoso saluto da parte del T. Col. Di Pietro, comandante del ‘Btg. Cadore”, al quale risponde, pure brevemente, a nome dei “veci” il Gen. Todaro. Ambedue applauditissimi.
Il Gen. Papini ha desiderato che la nuova casermetta alla “Calvi” venisse intitolata a due sfortunati alpini del “Cadore” periti una ventina d’anni fa in Vai Visdende, travolti da una slavina di neve alla fine del campo invernale, ed ha accoppiato le due cerimonie, dandoci così la possibilità di ritrovarci tutti a ricordare il Serg. Dalle Mulle, friulano e l’Alp. Tagliazucchi, modenese, insieme ai familiari ed amici compaesani delle vittime ricordate.
Il Gen. Papini pronunciò un breve discorso esplicativo della intitolazione, poi accompagnato dai familiari dei giovani ricordati e da Don Sandro, che ha benedetto le lapidi, procedette allo scoprimento delle due lapidi. Un momento di raccoglimento, un affettuoso applauso di tutti noi intimamente commossi e lieti d’essere presenti.
Onori di ritorno alle bandiere, alle autorità e rompete le righe.
Visita alla nuova casermetta, onori di casa da parte dei giovani alpini verso gli ospiti, particolarmente verso i parenti friulani e modenesi, specie perché venuti in folta schiera da Maranello con un grosso autobus accompagnati dalla gent.ma vice-sindaco e dal capo-gruppo.
Per concludere in serenità la bella giornata, tutti insieme consumammo un ottimo “rancio speciale”, tipo antica “festa del reggimento”, preparato con sapiente cura dal personale di cucina del “Bgt. Cadore”, sempre all’altezza della situazione, “54 adesioni e 624 serviti a tavola”, tutti stupefatti e soddisfatti, noi pure. I forestieri avranno certamente portato alle loro case un bel ricordo del nostro Cadore e dei suoi alpini.
Alfredo: Uno dei veci