1996 Religiosità alpina
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RELIGIOSITA' ALPINA
Fiamme Verdi Giugno 1996
Gli Alpini hanno una loro religiosità che non è facile inquadrare negli schemi della religiosità ufficiale. Solo stando insieme ad essi; ascoltandoli, cercando di capire le loro opere, si può entrare in ciò che gli esperti chiamano la loro “spiritualità”.
Sembra un po' strano dire queste cose di un personaggio, l'Alpino, che tutti, pensando di conoscerlo, ritengono l'amicone di turno con il buon fiasco di vino accanto (provate a rileggervi certi articoli di giornali, anche nazionali, che presentano alcune note sui vari raduni, provinciali o nazionali degli alpini) e forse non sempre eccessivamente sveglio. Il mondo alpino, invece, riserva delle meravigliose sorprese sia in ambito umano sia intellettuale e, soprattutto, religioso.
In una serie di schede come queste verranno illustrate le caratteristiche di questo mondo un po' a sé stante forse, ma senz'altro componente preziosa di questa nostra società e parte integrante di quella religiosità popolare che anni fa era oggetto di ricerca da parte della cultura di moda e che ora torna ad essere nuovamente, ma non sempre fortunatamente, dominio degli specialisti.
Il progetto è abbastanza semplice. In un primo momento vedremo alcune caratteristiche della religiosità popolare alpina. Poi, già orientati da queste caratteristiche sapremo leggere meglio ciò che gli alpini hanno saputo fare nel nostro territorio: chiese nuove, chiese ricostruite o ristrutturate, monumenti, cippi; altre costruzioni, feste e personaggi da non dimenticare.
Don Renato De Zan