2001 Incontro con il generale Federici
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INCONTRO CON FEDERICI, EX COMANDANTE DELL’ARMA
Fiamme Verdi Giugno 2002
«DA NOI IL TERRORISMO PUO’ ANCORA RISORGERE»
LA SERATA ORGANIZZATA DAGLI ALPINI
Le penne nere della sezione di Conegliano e del gruppo di Vazzola hanno voluto saperne di più sul fenomeno del terrorismo, che sta preoccupando l’opinione pubblica anche a livello locale, e così hanno organizzato venerdì 9 settembre al palazzetto dello sport di Vazzola un affollato incontro sul tema «Rischio terrorismo in ambito nazionale», con il generale Luigi Federici, già comandante dell’Arma dei carabinieri e del 4 Corpo d’armata alpino. Le valutazioni del generale sono così sintetizzabili. Il terrorismo «trascende i confini territoriali e colpisce alla fine gli stessi paesi che l’hanno favorito». I cardini su cui poggia sono «gli ideologi, i reclutatori di volontari gli addestratori ed i logisti che garantiscono i finanziamenti. Egli ha sostenuto che «a casa nostra, se sono lontani gli anni di piombo, ci sono i germi perché il terrorismo possa risorgere». Li ha individuati nei «gruppi antagonisti, costituiti dai centri sociali, dagli autonomi, dai no global, circa 40 mila giovani, che hanno collegamenti con altri paesi europei», oltre che «nei gruppi estremisti islamici fondamentalisti, che si nascondono sotto l'etichetta di centri di cultura islamica, col legati al fronte islamico di salvezza e con i quali si dovrà sempre di più dare i conti anche nel Veneto, perché migliore è per loro l’habitat dove sono più numerosi».
Inoltre ha accennato alle tensioni politiche esasperate dalla provocazione e dalla violenza, che possono favorirlo».
Il generale Federici ha parlato pure delle possibili forme di attacco (convenzionale, biologico, chimico, informatici, nucleare) e degli antidoti, che sono da un lato quello di «mantenere alto il livello di guardia, ma senza farsi condizionare dagli allarmismi, perché i servizi di sicurezza danno garanzie, e l'impegno della magistratura», dall’altro «un atteggiamento non equivoco delle forze politiche».
G.P.M.