2010 Cisa: Convegno stampa alpina a Conegliano
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14° CISA
“NON SOLO INFORMAZIONE MA ANCHE FORMAZIONE ASSOCIATIVA”
Convegno della stampa alpina, riservato ai direttori delle nostre 174 testate associative ANA: 75 di sezioni in Italia, 8 di sezioni all’estero e 91 testate di gruppo
Fiamme Verdi Settembre 2010
da L'Alpino ed. aprile 2010
Resterà nel ricordo di molti, questo 14° Convegno della stampa alpina a Conegliano. Per l’organizzazione perfetta, il calore dell’accoglienza genuinamente alpina e la disponibilità, per le bellezze d’una città d’arte che sembra uno scrigno e sorprende ad ogni angolo. Come è avvenuto sabato sera, al ritorno dalla cena a Pieve di Soligo, quando, intorno a mezzanotte (troppo presto per finire una splendida giornata!) è prevalso il desiderio di fare due passi fra i palazzi carichi di storia fino alla piazza dedicata al pittore vanto della città, Giovanni Battista Cima, detto da Conegliano. Era piena di ragazzi, raccolti a gruppetti, a parlare. Non una voce prevalente, non un tono alto che potesse disturbare la serenità del luogo.
Un momento di socialità, vissuto quasi con una discrezione che dev’essere stile di vita e di educazione sociale. Non è stato l’unico rimpianto, nel dirigersi, il giorno dopo, verso l’autostrada che ci avrebbe portato lontano. Anche il convegno è sembrato diverso, per la corposità degli interventi che hanno palesato un’Associazione in movimento, fortemente radicata nella tradizione ma dal pensiero tanto forte da non temere di parlare, soprattutto, di futuro. Non potevano mancare, nella discussione, anche la constatazione di una stampa italiana malata, “perché è malata la società”, né l’interrogativo quale allora dev’essere in questo contesto il ruolo della stampa alpina, che non può essere se non un ruolo guida, preciso e fermo sui valori che fanno dell’alpino quello che è.
Il convegno si è svolto al Collegio dell’Immacolata, presenti 60 testate di Sezione e 5 testate di Gruppo per circa duecento partecipanti. Nella mattinata si sono riuniti i referenti del Centro Studi (ne trattiamo a parte in queste stesse pagine) molti dei quali hanno poi seguito i lavori del CISA conclusi domenica mattina sul tema “Non solo informazione ma anche formazione associativa”. In apertura il consigliere nazionale Bruno Gazzola, che nella sua qualità di presidente del Comitato di redazione de L’Alpino ha presieduto il dibattito e ha rivolto il saluto ai congressisti... (continua la lettura su: http://www.ana.it/ o su o continua su www.conegliano.ana.it)
A S. Lucia di Piave il Presidente Perona incontra il capogruppo Claudio Bernardi
Il Presidente Perona con le donne (anche uomini) di cucina
Un simpatico ritratto (di Toni Grava) per il Presidente
Iniziano i lavori del Centro Studi con l'omaggio al Tricolore
Il benvenuto della Sezione di Conegliano da parte del Presidente Giovanni Battista Bozzoli
I giovani del servizio accoglienza, Matteo, Christian e Luca.
Il servizio computer, proiezioni, luci, microfoni al lavoro.
Il pranzo alla sede del Gruppo M.O. Maset
Gli accompagnatori delle accompagnatrici.
Il vice presidente vicario Bepo Benedetti, dà il benvenuto ai responsabili museali.
Lo scambio di doni tra il sindaco Alberto Maniero e il gen. Gianfranco Rossi.
Veduta aerea della sala
Consegna del Premio Stampa Alpina al L’Alpin Valdoten, della sezione di Aosta.
Il premio è stato consegnato al presidente Remo Gobetto da Nelson Cenci.
La redazione de L'Alpino al lavoro, Matteo, Basile e Giuliana.
Stefano Benazzo, ambasciatore d’Italia in Bulgaria, ha costituito a Sofia un Gruppo autonomo con 23 alpini
Il Gen. Rossi, il Presidente Perona e il Presidente Bozzoli scortano il vessillo sezionale
Sfilano i partecipanti al 14° Cisa
I Gagliardetti dei partecipanti con il nostri 30.
Si rendono gli onori ai Caduti
E dopo gli onori, l'Ammainabandiera
Bepo e Giorgio intrattengono la signora Anna moglie del Presidente Perona.
A cena da Loris
Alcuni discorsi e lo scambio di doni.
La presentazione del portale ANA e del convegno degli informatici.
Nino Geronazzo, G.Battista Bozzoli, don Stefano Sitta, cappellano sezionale, Corrado Perona e Giuseppe Benedetti
Parla il Col. Paissan
Il reduce e scrittore Nelson Cenci
Il col. Paissan, il direttore de L'Alpino Vittorio Brunello e G.Battista Bozzoli
L'intervento finale del Presidente Perona
G.Battista Bozzoli, il Col. Paissan,Corrado Perona, Nelson Cenci, Stefano Benazzo, Cesare Lavizzari
Le accompagnatrici al Bosco delle Penne Mozze in una foto ricordo
14° Convegno Itinerante della Stampa Alpina CISA 2010
Il convegno Itinerante della Stampa Alpina 2010 è stato organizzato con efficienza alpina dalla Sezione di Conegliano presso il Collegio Immacolata con inizio alle ore 14,30 di sabato 20 marzo e conclusione alle ore 12,30 di domenica 21 marzo. Tema del Convegno: "Non solo informazione ma anche formazione associativa".
La Cronaca. Ha presieduto l'assemblea il consigliere nazionale Bruno Gazzola presidente del Comitato di redazione de l'Alpino, il quale ha rivolto il saluto ai congressisti. Al tavolo della presidenza erano presenti il presidente nazionale Corrado Perona, il sindaco di Conegliano Alberto Maniero, il comandante della Brigata alpina Julia Gianfranco Rossi che rappresentava il Comandante delle Truppe Alpine Alberto Primicerj, il direttore de l'Alpino Vittorio Brunello, il presidente della Sezione Giovanni Battista Bozzoli. Presenti inoltre i vice presidenti nazionali Lavizzari e Spiller, il tesoriere Casini, il col. Basset direttore del Museo storico delle TA di Trento, il col. Paissan capo ufficio Pubblica informazione del Comando TA, molti consiglieri nazionali. Le sezioni estere erano rappresentate da Zuliani per la Francia, Agnolo per il Belgio, Camesasca per la Germania e l'ambasciatore Benazzo per il gruppo autonomo della Bulgaria.
Il presidente della Sezione di Conegliano, Gian Battista Bozzoli ha fatto gli onori di casa rivolgendo il benvenuto e augurando buon lavoro a tutti gli intervenuti.
Il sindaco Maniero, ha rivolto il benvenuto a nome della città onorata dalla presenza del Convegno in concomitanza con la mostra dedicata a Cima da Conegliano con opere di grande valore storico e artistico provenienti da tutti i musei del mondo.
Il gen. Gianfranco Rossi ha portato il saluto del gen. Primicerj ed ha elogiato il direttore de l'Alpino per lo spazio riservato alla vita dei reparti quale strumento adatto al rafforzamento dei rapporti tra gli alpini in armi che leggono la stampa alpina e l'ANA. Ha parlato inoltre dell'esperimento positivo della mini naia, della disponibilità di alcune sedi della Julia per ripetere le attività. Ha parlato inoltre della prossima partenza della Taurinense per l'Afghanistan che sarà avvicendata dalla Julia fra sei mesi. Il problema del contenimento dei costi influenza lo svolgimento delle attività dei reparti.
L'intervento del presidente Perona ha strappato scroscianti applausi quando ha accennato alla fine del suo mandato: "Sono alla fine dei sei anni della mia presidenza. Non vi tedierò sui motivi della mia candidatura della quale parlerò all'assemblea dei delegati, se la vorranno accettare. In famiglia è stata dura ... Non starò a dire chi me l'ha fatto fare: me l'hanno fatto fare gli Alpini .... Lo farò con un pacchetto di proposte da discutere con i presidenti, con i capigruppo e gli addetti stampa: è un progetto che dovrà mobilitare l'Associazione per gli anni che verranno ... Però avrò bisogno anche della stampa alpina ... ". Certamente il Presidente ha in mente un grande progetto che darà nuova vitalità e freschezza alla vita dell'Associazione.
Il giornalista e scrittore Giuseppe Lugaresi ha portato una ventata di aria nuova parlando in modo non convenzionale su come il mondo dei giornali vede il mondo degli alpini. Un mondo diverso fatto di impegno, di solidarietà, di opere concrete elencate nel Libro Verde ma anche di cori e di fanfare in un paese in cui nessuna canta più. Ha affermato Lugaresi: 'la gente ha bisogno di buone notizie e i giovani di buoni esempi" come quelli riportati dalla stampa alpina.
Giangaspare Basile Capo-redattore del mensile dell'ANA ha dibattuto sugli aspetti tecnici dei nostri giornali e soprattutto sul rispetto delle regole da applicare nella redazione dei nostri giornali. Ha letto anche l'articolo 54 della Costituzione: "cittadini cui sono affidate funzioni ... e al dovere di adempierle con disciplina e onore" La realtà della nostra società ci porta a constatare una crisi etica e una pericolosa deriva politica. Una deriva che chiama in causa il ruolo dei direttori delle testate e dei presidenti di sezione nel ruolo di editori. Fabrizio Balleri. Intervento di spessore quello del consigliere nazionale, presidente della Commissione Legale dell'ANA che ha spiegato come la stampa alpina è in tutto e per tutto assoggettata alla legge 08/02/1948 sia per quanto riguarda gli adempimenti amministrativi nei quali possono incorrere non solo gli autori di eventuali pezzi incriminati ma anche il direttore e per quanto concerne il risarcimento danni, anche il proprietario della testata. Date le caratteristiche peculiari della stampa alpina quale diretta emanazione dell'ANA, i contenuti degli articoli incontrano oltre alla responsabilità civile e penale anche la responsabilità morale. Se questi limiti siano superati, la responsabilità di quanto erroneamente pubblicato ricade sul presidente della sezione se il periodico è sezionale: in tal caso il presidente sezionale ha il dovere e il diritto di rimuovere il direttore.
Sono seguiti gli interessanti interventi di Bruno Gazzola, Luigi Ronutti presidente della sezione di Palmanova, Gianni Papa direttore di "Veci e bocia". Dino Bridda di "In Marcia".
Il premio biennale Stampa Alpina "Vittorio Piotti" quale il miglior giornale di sezionale è andato al Periodico "Alpin Valdoten" della Sezione di Aosta diretto da Remo Gobetto. Il presidente della commissione Marco Valditara ha spiegato i criteri di valutazione che considerano l'anzianità della testata, i contenuti, la composizione grafica, il linguaggio, l'aderenza degli scritti alla linea del CDN e del Presidente nazionale. Il direttore della testata vincitrice si è visto assegnare, da Nelson Cenci, l'apposito trofeo di cristallo, da conservare nella sede-redazione fino alla prossima edizione. La nostra Sezione conferma l'impegno per restare in corsa, prima o poi dovrà accadere.
Vittorio Brunello, direttore de L'Alpino, come sempre profondo, chiaro e pragmatico nei ragionamenti, si pone una domanda: "Che cosa dobbiamo fare di diverso da quello che abbiamo fatto? La nostra è una Associazione che si muove con i tempi, tenendo a riferimento la strada indicata dai nostri combatten-ti della prima e della seconda guerra mondiale. Una strada che vede innanzi tutto la Bandiera, una tradizione di umanità, di comprensione, non di scontro sistematico. Noi su questa strada dobbiamo camminare anche con i nostri giornali". "Per L'Alpino il Presidente ha anticipato un po' quelle che sono le conversazioni che facciamo. Posso dirvi che mi trovo imbarazzato quando sento i complimenti per il numero uscito bene, il titolo che andava bene e i contenuti interessanti. Ma noi dovremmo dare sempre qualcosa di più per allargare sempre di più i contenuti." ... "La nostra associazione non ha bisogno di aderire a movimenti di opinione, ha solo bisogno di sviluppare e aprire il dibattito su argomenti che sono nostri ... una Associazione come la nostra ha una grande forza e lo abbiamo dimostrato recentemente in Abruzzo, partendo alla chetichella, raccogliendo cifre importanti e costruendo un villaggio. Quello che dobbiamo far capire è che la linea tracciata dalla sede nazionale può essere discussa e criticata ma, in una associazione d'arma, rispettata e seguita. Se vogliamo ossigenare la nostra Associazione dobbiamo cercare di metterci dentro qualcosa di nuovo e di diverso. E la risposta è nella nostra Associazione che è ancora un grande, grandissima forza morale."
Stefano Benazzo, ambasciatore d'Italia in Bulgaria, capogruppo di un gruppo autonomo di 25 alpini costituito a Sofia, ha detto: "ho scritto a 25 colleghi ambasciatori d'Italia per verificare se fra gli italiani residenti nei paesi europei e nei paesi dell'ex Unione Sovietica ci sono alpini. Il mio obiettivo è di individuarli e di contattarli. Ritengo necessaria una presenza dell'ANA dovunque ci siano alpini." L'Ambasciatore ha poi proseguito dimostrando una notevole sensibilità per le problematiche del mondo imprenditoriale italiano proiettato sui mercati esteri e indicando la soluzione dei problemi nell'incremento della visibilità e nella pubblicità dei nostri prodotti all'estero. Ha poi proseguito l'Ambasciatore: "Sto cercando di concludere tra il nostro dipartimento di Protezione Civile e le autorità bulgare un accordo che consenta in caso di calamità in Bulgaria il ricorso alle potenzialità dell'ANA nel campo della Protezione Civile." La Protezione Civile italiana è considerata dalla Commissaria, bulgara, dell'Unione Europea la migliore d'Europa.
Cesare Lavizzari, vice presidente nazionale, sostiene che la formazione associativa dovrebbe essere portata anche a livello dei giornali di Sezione e di Gruppo. Ne deriverebbe un coinvolgimento dell'intera nostra Associazione evitando che con l'uso di internet diventiamo 380 mila opinionisti che trattano argomenti diversi ma che con l'Associazione hanno poco a che fare. "Ben venga dunque, il movimento d'opinione ma sulle tematiche alpine, sulle altre stiamo bene attenti, ricordandoci che l'Associazione è bella e grande, ma delicata e tutti devono proteggerla.
Michele Tresoldi webmaster del portale ANA, ha illustrato il lavoro svolto nell'anno trascorso e illustrato i progetti futuri della Commissione informatica.
Col. Maurizio Paissan capo ufficio pubblica informazione del Comando Truppe Alpine. Intervento molto applaudito, pieno di umanità e di consapevolezza. Ha posto l'accento sulla comunicazione tra Associazione e TA.: "La collaborazione con gli alpini in congedo è importantissima, come la loro vicinanza durante le missioni all'estero, collaborazione che serve a creare consenso attorno agli alpini e la collaborazione con la popolazione locale. A Herat lo abbiamo fatto con il vostro aiuto. Così come è importante la vicinanza con le famiglie degli alpini che per sei mesi sono in missione". Paissan passando al concreto ha prospettato alle Sezioni di preparare i giovani che aderiscono alla mininaia, portandoli in montagna creando le condizioni per avvicinare i giovani anche moralmente, al mondo degli alpini.
Sono seguiti poi molti interessanti interventi tra i quali citiamo: Piero Biral della "Fameia Alpina" che si è detto convinto che la formazione passa anche attraverso l'informazione rivolta ai Gruppi e Paolo Carniel che afferma sia necessario scrivere su argomenti che possano generare dibattito anche sulla stampa esterna. Antonio Menegon direttore di "Fiamme Verdi della Sezione di Conegliano, riprendendo il discorso del Vice presidente Lavizzari, ha sottolineato il rischio a trattare temi che non sono prettamente alpini, sottolineando anche il difetto di comunicazione con la stampa generale mettendo in guardia verso iniziative esterne che possono coinvolgere negativamente l'Associazione.
Il past president Beppe Parazzini, è stato chiamato in causa dal Presidente Bruno Gazzola. L'intervento come sempre caratterizzato da brillantezza di esposizione ma nello stesso tempo da chiarezza lapidaria. "L"intervento del col. Paissan ha dimostrato che la strada migliore è patti chiari e a ciascuno il proprio ruolo nell'ambito di una buona collaborazione. L'art.2 dello statuto elenca gli scopi dell'Associazione. Difendiamo i nostri principi non parliamo di pensioni ma di famiglia e di istituzioni, di alpini in missione di pace e di quello di cui necessitano: ricordiamoci che siamo un'associazione d'arma. Quindi bene il movimento d'opinione ma esclusivamente nel contesto degli scopi associativi. Soprattutto lasciamo fare agli alpini che sono bravi e mandano avanti l'Associazione." Sentiti applausi da tutta l'assemblea.
Sono seguiti a conclusione del dibattito, i ringraziamenti di Vittorio Brunello, direttore de L'Alpino, per tutti i preziosi interventi. Il presidente dell'assemblea, Bruno Gazzola ha poi annunciato, salutato dagli applausi, che il prossimo convegno si terrà al Soggiorno alpino di Costalovara.
Le conclusioni del Presidente Nazionale. "Speriamo di farcela" ha esclamato il Presidente Corrado Perona. "In effetti i lavori in corso sono molto impegnativi ma Costalovara dovrà continuare ad essere la casa degli alpini. .. E' il posto ideale per la formazione, per i ritrovi, per i convegni a carattere sezionale e nazionale, per la protezione civile, la nostra base logistica. Noi la dovremo usare per procedere nel nostro cammino associativo." Si è rivolto poi al Presidente della Sezione di Conegliano, G. Battista Bozzoli con queste parole: "Caro presidente avete fatto le cose bene. Grazie per il programma organizzato in questi due giorni per le signore, ma soprattutto per l'accoglienza dei tuoi alpini e dei gruppi che ci hanno ospitato. E' bene transitare per i Gruppi. Grazie a nome mio e del consiglio nazionale. Penso che nella storia della vostra Sezione ci sarà questo importante tassello del convegno che avete organizzato. Un grazie e un abbraccio a te e ai tuoi collaboratori." Un lungo applauso di approvazione hanno seguito le parole del Presidente. Si è poi rivolto al col. Paissan con queste parole: "Caro Colonnello, penso che la mia non sia solo una considerazione personale ma anche il pensiero di tutti noi: un colonnello appassionato che tra le parole che usa anche dei termini alpini. Abbiamo sentito parlare un colonnello dei nostri. Un colonnello vero, preparato ... Per noi e per voi dobbiamo percorrere la strada di sempre ... Il nostro labaro nazionale ci sarà sempre nelle cerimonie delle vostre partenze per le missioni e in quelle del ritorno. Ma al di là del labaro che è la cosa più importante perché in quei momenti è presente la storia degli alpini con le sue medaglie, voi siete portatori di pace ma laggiù trovate la guerra." Il presidente ha aggiunto che l'Associazione accompagnerà sempre la partenza sia della Julia sia della Taurinense con i fondi per aiutare la gente. Sono seguiti forti applausi di approvazione da parte dell'assemblea. Ha parlato poi di pianeta difesa e di amici degli alpini in particolare ha precisato:" ...La qualifica di alpino non può essere usata, né può essere abusata l'appartenenza dando un'immagine distorta e portando il cappello in testa ma tenendo fuori la nostra Associazione. Associazione che ha 90 anni e siamo qui per convinzione. I tempi sono cambiati ma, come dico sempre, la Patria, la Costituzione, il comportamento, l'onestà e il rispetto dell'ambiente e della montagna in modo particolare, il degrado morale, la verità contro la menzogna, i diritti e i doveri, la scuola sono pur sempre argomenti che trattiamo e che leggo sempre nei nostri giornali. Poi se dovessimo star dietro agli scandali di questa nostra società malata, non finiremmo mai." "Dobbiamo fare informazione ma basata sulla nostra vita associativa e sul nostro credo alpino. Noi riusciremo a combattere il degrado morale con il nostro senso di appartenenza a questa Italia, a questa Patria e quindi costruiamo sempre e comunque un baluardo vero e sicuro: una contrapposizione non un giudizio."
Poi il Presidente ha ripreso il discorso legato agli amici degli alpini, soci aggregati e soci aiutanti: " ... Bravo sei un amico che vive la vita dell'associazione che non ha la pretesa di portare il cappello perché sei con noi ma perché condividi i nostri valori. Se uno viene per il cappello non lo accettiamo perché prima del cappello ci vogliono cervello e cuore. Il cappello non lo avranno mai ma la nostra vicinanza l'avranno sempre. Gli amici degli alpini sono nati con quel grande presidente che è stato Bertagnolli: aveva visto così lungo da prepararci la nostra strada. Trentini, Caprioli e Parazzini hanno ereditato un numero sempre crescente di questi amici e allora abbiamo voluto mettere un po' di ordine." Ha poi parlato di reclutamento, di reclutamento al sud e di reclutamento al nord, delle difficoltà incontrate dai giovani volontari per essere accettati tra gli alpini: "Ecco cosa continuiamo a dire al Ministro della Difesa: se vi portiamo i giovani, devono essere accontentati." Il Presidente parlando di informazione ha posto l'accento sul numero degli abbonati a L'Alpino che sono circa 2.000. "Facciamoli arrivare a 120 mila .... Pensiamoci. Allargheremo la macchia verde nel mondo e in quest'Italia che non dimentichiamolo, avrà sempre bisogno degli alpini. Grazie di tutto e un abbraccio".
L'organizzazione logistica, curata dal segretario-tesoriere Claudio Lorenzet, con la supervisione del Cons. Naz. Nino Geronazzo è stata ineccepibile: convivi o del sabato sera presso il ristorante "Da Loris" di Pieve di Soligo e pranzo di domenica presso la sede del formidabile Gruppo Maset.
Enzo Faidutti