2010 Herat: il comando alla Julia
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Afghanistan Occidentale, il comando alla Julia
Fiamme Verdi Dicembre 2010
Il generale Bellacicco riceve la bandiera della NATO dal generale USA Rodriguez
Il 18 ottobre 2010, la brigata alpina Julia ha assunto la guida per i successivi sei mesi del Regional Command West, il comando NATO responsabile per la regione occidentale dell’Afghanistan. 7.000 militari di undici nazioni, 3.600 italiani, metà dei quali Alpini.
Il generale Marcello Bellacicco ha ricevuto la bandiera della NATO dalle mani del generale Claudio Berto, comandante della Taurinense, alla presenza del Sottosegretario alla Difesa Guido Crosetto e del comandante dell’ISAF Joint Command, il generale statunitense David Rodriguez.
Tra aprile e ottobre di quest’anno il contingente internazionale guidato dal generale Claudio Berto ha operato su un’area grande quanto l’Italia del nord, e popolata da circa 3 milioni di persone.
Le zone un tempo terreno d’azione dagli insorti oggi sono pacificate e ripopolate.
Le operazioni sono state condotte in collaborazione con le forze di sicurezza locali secondo un approccio italiano che ha visto mettere la popolazione afgana al centro degli sforzi, coinvolgere le comunità e i leader locali nell’affrontare i problemi legati alla sicurezza e allo sviluppo, realizzare i progetti di ricostruzione tramite risorse locali, usare flessibilità senza rinunciare ad essere determinati.
In questo periodo, i quattro PRT presenti nelle province occidentali di Badghis, Farah, Ghowr ed Herat hanno condotto 384 progetti a breve e medio termine che sono stati integrati nei piani di sviluppo delle autorità governative locali.
In particolare, il PRT Italiano di Herat ha condotto oltre 130 progetti per un totale di 18 milioni di Euro nei settori dell’istruzione, della sanità, delle comunicazioni e dello sviluppo socio-economico della provincia, triplicando il budget del Ministero della Difesa mediante l’accesso a fondi esteri.
Sul fronte dell’addestramento e preparazione delle forze di sicurezza afgane, i Carabinieri hanno lavorato intensamente brevettando oltre 4000 reclute dell’Afghan Civil Order Police, presso i centri di Adraskan ed Herat gestiti dai militari dell’Arma.
La Task Force Grifo della Guardia di Finanza ha contribuito alla formazione specifica dei quadri della polizia di frontiera e delle dogane, impegnate su migliaia di kilometri di confini con l’Iran e il Turkmenistan.
gli specialisti del genio hanno neutralizzato e distrutto centinaia di ordigni, spesso segnalati dalla popolazione afgana.
Gli AMX e i Predator dell’Aeronautica hanno giocato un ruolo importante nella protezione dei convogli e nel contrasto alla minaccia degli ordigni improvvisati, mentre i Mangusta dell’Esercito hanno svolto un compito essenziale nell’appoggio alle truppe a terra, che sono state rifornite con regolarità grazie ai C130J della JATF e ai CH47 di Fenice, che con gli AB205 e 412 ha inoltre assicurato missioni di collegamento e scorta.
Il generale Claudio Berto ha ricordato il sacrificio dei dieci militari italiani Caduti in Afghanistan, rimarcando “l’intensità delle attività operative e il valore aggiunto dell’approccio italiano che coniuga con successo sicurezza e sviluppo, al servizio del popolo afgano nel processo di normalizzazione del Paese, senza trascurare le comunità e le aree meno avvantaggiate”.
(fonte Regional Command West di ISAF)
L'on. Crosetto con il generale Berto (a destra) e il generale Bellacicco
Le bandiere delle nazioni del Comando della Regione Ovest a guida italiana