2010 Pietro Maset: un alpino nella leggenda - Associazione Nazionale Alpini Sezione di Conegliano

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2010 Pietro Maset: un alpino nella leggenda

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PIETRO MASET, "MASO", un alpino nella leggenda
Fiamme Verdi Settembre 2010

Col Sauc - Malga Ciamp - Budoia - Piancavallo: domenica 27 giugno 2010.
Le autorità, gli ex partigiani, gli alpini, le genti friulane e venete, che si riconoscono nei valori di Patria e di Libertà per cui ha combattuto ed è caduto il Comandante "Maso". hanno voluto onorarne la memoria sul luogo del Suo sacrificio. L'organizzazione della cerimonia è stata a cura del presidente della Associazione partigiani Osoppo Friuli di Udine, dotto Cesare Marzona "Piero". Presenti la MOVM prof.ssa Paola Del Din "Renata", il vice presidente dell'APO Riccardo Tomè. il Sindaco di Budoia, Emilio Boscheratto in rappresentanza dei Volontari della Libertà; ha celebrato il cappellano della V Brigata Osoppo don Primo Paties, il coro di Fontanafredda "Coralrisultive" ha proposto "Stelutis Alpinis", "Vignit a cene," "Signore delle cime".
Presenti il Gonfalone del Comune di Budoia, il Labaro della Sezione ANA di Conegliano, i gagliardetti del Gruppo Alpini "MOVM Pietro Maset" e del Gruppo Alpini di Ogliano.
Pietro Maset classe 1911, dopo il servizio di leva, fu richiamato per la campagna d'Africa dalla quale uscì sottotenente e assegnato al 7° Alpini. Congedato, ottenne il diploma di maestro che gli apriva la speranza di crearsi una attività e una famiglia.
Il 31 marzo 1939 si trovò in divisa da sottotenente all'8° Rgt Alpini trasferito in Albania, dove il 18 agosto, fu promosso tenente. Del suo comportamento sul fronte greco - albanese, fa fede la motivazione della medaglia di bronzo al V.M. colà ottenuta. Fu ferito il 10-12-1940. Dopo la convalescenza, riconosciuto idoneo, ripartì per la Grecia dove raggiunse il Btg. Tolmezzo a Corinto nel Novembre del 1941. Quattro mesi dopo, la Julia "Divisione miracolo" rimpatriava perché destinata a partire per il fronte russo. Maset ottenne il comando della 114^ compagnia armi di accompagnamento e anticarro del Btg. Tolmezzo e il 3 agosto 1942 partì per il fronte russo.
Il 17 gennaio 1943, sul fronte del Don-Novo Kalitwa ottenne la Medaglia d'Argento. "Da questa data ha inizio la nostra tragedia: 14 giorni chiusi in una sacca e altrettanti in marcia di trasferimento. Maset fu sempre e dovunque oltre le sue possibilità. Rientrammo in Italia nel marzo del 1943 e gli eventi precipitarono: 25 luglio, 8 settembre, la Resistenza."
Dopo l''8 settembre Pietro Maset iniziò l'organizzazione delle formazioni partigiane. Assunto il nome di Battaglia "Maso" creò la V Brigata Osoppo che operando nella zona del Piancavallo e in Valcellina, lasciò un'impronta indimenticabile tra le formazioni osovane (Fazzoletti Verdi).
La V fu infatti una Brigata "alpina". Con ufficiali e gregari seppe essere pari fra pari, ma era considerato da tutti i suoi il Padre e Comandante. Nei momenti duri e nelle occasioni difficili, era sempre lui il rianimatore, nelle questioni spinose era sempre la sua semplicità di pensiero, la sua dirittura morale che segnava l'unica soluzione. Alla fidanzata scriveva: "Il mio cammino è duro, combatto ma la fede e la volontà non sono venute mai meno ... "e poi "Ora sono qui e chi comanda sono io , ma per il dovere, bisogna essere a posto se si vuole che gli altri lo siano ... "e ancora "L'essenza del cristianesimo è questa: saper soffrire in pace col sorriso sulle labbra. Era convinto che la lotta partigiana avrebbe trasformato l'Italia in una nazione libera, onesta, pulita.
Davanti a tante attività, a questa instancabile tempra di organizzazione si parò improvvisa l'ombra della morte. Morì gridando "Avanti Osoppo" mentre incitava i suoi a seguire i tedeschi in fuga. Lo colpì in fronte l'ultima pallottola tedesca. La motivazione della Medaglia d'Oro alla memoria, sintetizza il valore militare e umano di Maso. Era il 12 aprile 1945. Le parole tra virgolette, sono di don Alfredo Bassi cappellano del Btg. Tolmezzo in Russia.
" ... L'ltalia avrebbe avuto bisogno di uomini come lui, della sua onestà mora/ le e intellettuale, della sua integrità, cristallina e inossidabile nell'impegno civile di ogni giorno per costruire quella democrazia più efficiente, più giusta, quella democrazia autentica e compiuta che avevamo auspicato". Avv. Giorgio Brusin "Sandr0". "Se un uomo, dopo tanto tempo, con lo stravolgimento avvenuto in tutti i campi in questa epoca è ancora onorato, ricordato e ammirato, significa che ha lasciato un segno indistruttibile ... ", Giorgio Zardi "Glauco".
Il Celebrante ha concluso l'omelia affermando: "I veri partigiani sono stati ribelli per amore della Libertà, della Patria, della Giustizia, per difendere l'italianità del Friuli".
Enzo Faidutti


Da destra un vecchio partigiano, il sindaco di Budoia, Enzo Faidutti, Paola Del Din, gli alfieri dell'ANA, l'avv. Tomè, Emilio Boscheratto dei Volontari della Libertà

Malga Ciamp, la celebrazione della messa in ricordo di Maso l'alpino, bandiera della lotta di liberazione dal nazifascismo ed su attaccamento ai valori di libertà
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