2012 Museo: 70 anni fa l'ARMIR - Associazione Nazionale Alpini Sezione di Conegliano

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2012 Museo: 70 anni fa l'ARMIR

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MUSEO DEGLI ALPINI - NUOVA MOSTRA
Fiamme Verdi Dicembre 2012
Una pagina della nostra storia: 70 anni fa l'ARMIR

Il taglio del nastro affidato al Col. Flavio Lauri, comandante del 3° Rgt Art. Montagna

Il Museo degli Alpini di Conegliano
Museo degli Alpini di Conegliano ha inaugurato un nuovo importante allestimento dal titolo: "Una pagina della nostra storia, 70 anni fa l'ARMIR (Armata Italiana in Russia)". La mostra ha avuto la consueta ricca ed esauriente presentazione nel pomeriggio di sabato 27 ottobre 2012. Causa il tempo minaccioso, i Gruppi A.N.A di Soligo e Refrontolo hanno prestato generosamente il loro capannone per poter ospitare un folto pubblico attento a recepire ogni sfumatura dei vari illustri interventi. Il generale di divisione Primo Gadia, con impareggiabile sintesi ed eloquenza, ha tratteggiato le vicissitudini e gli avvenimenti che hanno portato all'invio in Russia da parte di Mussolini prima del CSIR e poi dell'ARMIR a fianco dei nazisti. Ma prima di questa attenta disanima il gen. Gadia non' ha dimenticato di salutare oltre alle varie autorità, l'intera gloriosa 13/\ batteria del Gruppo Conegliano, presente nei giorni di sabato 27 e domenica 28 alla commemorazione a settant'anni dalla morte, della fulgida figura dell'eroe e Medaglia d'Oro Sergente Giovanni Bortolotto, leggendario capopezzo della stessa in Grecia, Albania e Russia. Presenziavano fra gli altri il colonnello Flavio Lauri, comandante del 3° Rgt. Artiglieria da Montagna, assieme al predecessore colonnello Antonino Inturri e al Ten. Col. Cristian Ingala, comandante del Gruppo Conegliano. Il comandante Lauri ha voluto ringraziare chi tanto si è impegnato per rendere disponibile a tutti una mostra che ricorda l'armata italiana in Russia e in special modo il reparto che egli comanda. Egli ha detto: " ... sono ancora commosso per la bandiera da voi donata al 3°, che ho ricevuto dal mio predecessore il caro amico colonnello Antonino Interri. La storia va vissuta con sensibilità, essa non. è un elenco di avvenimenti, essa è la chiave di lettura per comprendere come hanno vissuto queste persone venute prima di noi e cosi capire come vivere il quotidiano ... " Il sindaco di Conegliano Floriano Zambon, capitano degli alpini, nella sua breve riflessione ha definito questo evento "una bella giornata aldilà del maltempo" e ha invitato i presenti e quelli che verranno a "percorrere il tragitto di questa mostra per capire l'esperienza di allora". Egli ha rivolto un plauso alla Sezione ANA di Conegliano per aver preso spunto da questo importante anniversario per solennizzare l'adunata sezionale. Il direttore del museo Luciano Barzotto, definito in precedenza dal gen. Gadia "artigliere caparbio", ha voluto ringraziare i componenti del suo staff,in modo particolare ha evidenziato l'umiltà con cui si sono messi a disposizione i due generali di divisione Franco Chiesa e Primo Gadia, che hanno profuso la loro cultura e la loro conoscenza nel predisporre correttamente, in particolare, la saletta con il nume- roso materiale cartaceo e non del cappellano militare Don Sebastiano Ligonto della Divisione Pasubio in Russia, che fu parroco a San Giovanni di Sacile. Il figlio del direttore del Museo degli Alpini, il Magg. Andrea Barzotto, che si trovava in ricognizione in Afghanistan, ha voluto mandare, poco prima dell'inizio della presentazione, un saluto a tutti i presenti e inviare il migliore auspicio per la riuscita della mostra, al padre Luciano e al suo team, fatto di meticolosi ed esperti collezionisti storici. Sulla qualità della rassegna esposta nella Caserma Marras non c'erano dubbi.
Infatti, nell'esiguità dello spazio disponibile, si possono ammirare delle vere perle di rarità, ammesse alla visione di tutti seguendo il criterio più certosino e scartando materiale di quasi altrettanto valore per evitare i doppioni.
Nella vetrina spiccano le meda- glie: d'oro quella alla memoria conferita al serg. Giovanni Bortolotto della 13^ batto Gr. Conegliano, d'argento quella del serg. Olindo Battistuzzi, nativo di San Vendemiano facente parte della 14^ batt. Gr. Conegliano, d'argento alla memoria del capitano Stanislao Valenti del btg. Val Cismon 9° Rgt. Alpini, d'argento quella assegnata all'allora capitano Bruno Gallarotti del 2° art. da montagna poi divenuto Generale d'Armata. I valenki appartenuti a Giulio Bedeschi donati al museo dalla vedova Signora Luisa qualche anno fa. rappresentano di certo un cimelio dal valore incommensurabile, ma non di meno è la giacca militare russa che Naida la figlia del capo gulag, impietosita nel vederlo denudato al gelo, porse a Giovanni Drusian. E che dire della collezione degli elmetti degli eserciti belligeranti, con il rarissimo copricapo con le insegne che la wermacht consegnò ai 15000 soldati spagnoli inviati da Franco per restituire il favore ricevuto a suo tempo dall'Asse. Le bombe ed i fucili dei vari con- tendenti e le divise tedesche, rumene, ungheresi e russe al pari delle mitragliatrici Breda modo 37 e Breda modo 30 con il serbatoio di olio per lubrificare i proiettili assieme alla MG 42 modo 34 e ai mortai sono altri poli di interesse per i visitatori. Davanti allo schermo che pro- ietta le immagini dell'epopea della campagna di Russia una teca raccoglie molta bibliografia importante inerente il tema della mostra. Ma nel museo c'è ancora qualcosa d'altro e perciò merita di essere visitato, merita che gli alpini della Sezione portino altre persone, magari i figli o i nipoti o chiunque ami la storia, quella vera.
Renzo Sossai

"La nicchia", ricordo vivo della Russia


La consegna del libro "Reduci dalla Russia libro ricordo" al Museo degli Alpini di Conegliano

Tra le tante meraviglie della mostra allestita nel Museo degli Alpini di Conegliano, si evidenzia un libro conservato in un apposito armadietto, quasi una rarità con ancora altre poche copie probabilmente esistenti. Si intitola "Reduci dalla Russia libro ricordo". È l'opera di Egidio Franzini, un ufficiale medico del 1 ° Alpini, che la donò, come recita la dedica al collega ufficiale medico Giovanni Bearzi. La famiglia di quest'ultimo, con grande generosità e sensibilità, lo ha regalato al Museo degli Alpini di Conegliano. Venne scritto dall'autore quando questi riuscì a ritornare dalla prigionia. in Russia, nel 1946. Il libro, edito nel 1948 dalla "Stamperia Artigiana Treviso", comprende la sintesi storico militare dei principali fatti d'arme sul fronte russo (settori italiani 1941-1943), le ricompense al valor militare conferite alle bandiere dei reparti italiani impegnati nella Campagna di Russia (1941- 1943), la prigionia: sintesi generale, cattura e vita nei campi di concentramento (noti) e un elenco di reduci che nel 1948 vollero aderire all'opera, suddivisi per reparti di appartenenza con cognome e nome, grado ed indirizzo e qualche foto tra le quali abbia- mo trovato quella di Giovanni Drusian. I reduci presenti sono 7992. Il testo, per quel tempo in cui si voleva dimenticare questa . vicenda, è spesso duro e crudo come, in effetti, si è svolta ed è stata sofferta da parte dei soldati italiani la "Campagna di Russia". (R.S.)
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