2012 Vent'anni dal restauro della Chiesetta della Madonna della Neve - Associazione Nazionale Alpini Sezione di Conegliano

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2012 Vent'anni dal restauro della Chiesetta della Madonna della Neve

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MADONNA DELLA NEVE
Fiamme Verdi, Dicembre 2012
1992-2012 Vent’anni dal restauro della Chiesa della Madonna della Neve


Leonello Porta nel 1933 scriveva così della Madonna della Neve: Chi manco se ricorda che ghe sia/ a Coneian ‘sta ciesa in miniatura/ che la ga ‘vudo la malinconia/ de nàsser su le mura?/ Lontana dal paese, zo de man,/ chè par andarghe l’è na rampegada:/ sempre in miseria come un poro can,/ co la fossada/ piena de crepe , co le gronde a tochi,/ e le sfese che riga i seramenti,/ l’è forse meraveia che ben pochi / sia quei che la frequenti?/
Chissà cosa direbbe oggi il Porta dopo il rifacimento de “sta cesa in miniatura?” Il Sindaco di allora Flavio Silvestrin ringraziava la Sezione Coneglianese dell’ANA per il restauro, il Presidente Onorario Giacomo Vallomy esprimeva gratitudine all’alpino Silvano Armellin che con tenacia e competenza aveva guidato i lavori validamente appoggiato da Antonio Cais, Antonio e Giuseppe Bottega, Luciano Zaninotto, Vittorio Dal Bò, Zelindo Toffoli, Giovanni Daccò, Antonio Da Ros, Lino Bortot, Sergio De Nadai, Guido Tomasella, Domenico Silvestrin, e altri a cui va la nostra riconoscenza. Il Vescovo di Vittorio Veneto Sua Eccellenza Eugenio Ravignani così scriveva: ”Ridare alla città un luogo della sua storia e riconsegnarle un sacello che fa parte del suo patrimonio artistico e culturale è stata iniziativa saggia, che onora gli Alpini che l’hanno promossa e realizzata”.
La Sezione ANA di Conegliano ha dato al Gruppo Città M.A. Olindo Battistuzzi la gestione della chiesa e di conseguenza della Calle Madonna della Neve. Noi Alpini della Città di Conegliano abbiamo fatto tesoro delle parole di Giorgio La Pira sindaco di Firenze: “Amatela questa città come parte integrante della vostra personalità. Voi siete piantati in essa, in essa saranno piantate le generazioni future che avranno da voi radice: è un patrimonio prezioso che voi siete tenuti a tramandare intatto, anzi migliorato ed accresciuto alle generazioni che verranno”.
Il 13 e 14 ottobre abbiamo ricordato i 20 anni del restauro con una semplice ma significativa cerimonia. Il Gruppo Città M.A. ”O.B.” in collaborazione con la Sezione ha organizzato questa due giorni coinvolgendo le scuole di S. Francesco, Mazzini e le Parrocchie del Duomo e Costa. Nel pomeriggio Mons. Furlan ha celebrato la S. Messa molto partecipata nella Chiesa della Madonna della Neve, dove abbiamo ricordato l’Alpino Bottega Antonio, nostro sacrestano e guardiano fino all’ultimo, con una sedia in ferro dove potrà venire a sedersi e stare sempre insieme a noi. Poi ci siamo trasferiti nel Convento di S. Francesco. In questo straordinario sito storico incastrato nelle Mura Vecchie, sono stati esposti i lavori dei ragazzi: splendidi elaborati perfettamente a tema. Un grazie anche agli insegnanti e ai Catechisti. Dopo un saluto ai presenti le Corali del Duomo e di Lourdes hanno concluso la serata allietandoci con alcuni canti dedicati alla Madonna. Al termine l’immancabile rinfresco.
Domenica 14 ottobre nel pomeriggio, tradizionale Porchetta in Calle, e in questa storica occasione gli Alpini del Gruppo Città sono riusciti a strappare un sì ai proprietari di villa Gera che ci hanno consentito di camminare sulle mura Carraresi da poco restaurate. Molti visitatori hanno colto l’occasione per scattare una foto da uno dei punti più suggestivi della città. A vigilare che lungo il percorso nulla accadesse gli Alpini e le Sentinelle del Lagazuoi in divisa e, a raccontare la storia delle mura, la guida Laura Pasin e l’architetto Michele Potocnik che sulle mura di cinta ha scritto anche un libro.
Per celebrare i vent’anni del restauro anche la campana della chiesetta ha suonato a festa e i visitatori pur per un solo attimo hanno voluto ammirare il paesaggio che molti anni fa incantava anche Bartolomeo Gera. Troppo veloce è passato il tempo, però al calar delle tenebre la gioia di aver regalato alla città due giorni indimenticabili è stata veramente appagante, anche la nostra Madonna è rimasta soddisfatta. Concludo con le ultime righe di Leonello Porta: “cantè per sta Madonna cara a quanti/ ghe piase i fior che no se mete in mostra,/……che tornando in Castelo da cità/ dopo i mestieri, a mezogiorno, a sera,/i se ferma sui banchi cariolà/ a dir una preghiera.

Piero Masutti

I saluti di Masutti dopo la Messa

sedia in ferro che ricorda la memoria di Bottega Antonio
Momento di premiazione delle scuole elementari al convento San Francesco
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