2013 Al Col di Lana con l’entusiasmo della prima volta - Associazione Nazionale Alpini Sezione di Conegliano

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2013 Al Col di Lana con l’entusiasmo della prima volta

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Al COL DI LANA con l’entusiasmo della prima volta
Fiamme Verdi Settembre 2013

Una nutrita rappresentanza della Sezione di Conegliano

Sempre più consistente la frotta di pievigini che annualmente “invade” il Col di Lana.
Probabilmente i primi frequentatori, descrivendo con enfasi gli incredibili panorami visibili dalla vetta, hanno stimolato la curiosità degli interlocutori convincendoli ad abbigliarsi da montanari e affrontare le difficoltà che portano alla cima. Intima soddisfazione per gli autori del proselitismo certi d’aver speso bene il tempo dedicato a far decidere in senso positivo i candidati salitori.
Partiamo da Pieve quando il sole è ben sotto la linea dell’orizzonte e ci vorrà del tempo perché faccia capolino tra il Nuvolau e i Lastoi di Formin; evidente che in quel momento stiamo già arrancando dalle parti del Pian della Chicia.
I primi raggi creano quella soffusa atmosfera che coinvolge in toto e fa emozionare anche i soggetti più refrattari. Particolari quasi insignificanti sono le ragnatele, impregnate di rugiada e distribuite ovunque ma che in un curioso gioco di controluci assumono in questo caso la configurazione di creazioni artistiche. L’aria che ci sta ripristinando i polmoni non ci fa di certo invidiare il sonnacchioso popolo di pianura che a quest’ora si starà ancora rigirando in posizione orizzontale.
Siamo ad un terzo del percorso e immancabile arriva il ricordo, letto e riletto, di episodi quasi sempre tragici che hanno avuto protagonisti, nel conflitto anti Austria, i nostri connazionali in divisa. Rievocare è più che giusto ma a risentirne in negativo è il nostro livello di serenità. Avendo avuto quasi tutti noi un vecchio parente che ha vissuto da protagonista la vicenda bellica sappiamo esattamente, estrapolate dai suoi racconti, di quali bestialità è stata costellata la tremenda esperienza di guerra.
Approssimandoci al punto più alto c’è un piccolo rituale che ogni volta cerchiamo di attuare e riguarda chi per primo dovrà raggiungere la cima. Se nel gruppetto c’è una presenza femminile va dato il privilegio a questa persona altrimenti a precedere tutti sarà il più giovane della compagnia. Questa usanza ci è stata suggerita da vecchi alpinisti, abitudine che volentieri cerchiamo di tramandare.
Venire da queste parti nella circostanza del raduno è per noi un dovere e finché il nostro fisico sarà d’accordo andremo ancora ad ascoltare con commozione i rintocchi della campana di vetta. Il nostro medico al seguito (Remigio) nel ridurre a sottili rotelline un prelibatissimo insaccato dimostra nell’occasione una notevole maestria; forse quella bravura deriva dall’aver frequentato a suo tempo validissime scuole di alta chirurgia.
Verso mezzogiorno, nel momento dedicato ad elargire consigli, a richiamarci ai nostri doveri è don Lorenzo Cottali molto convincente nel sottolineare quanto il por fine all’egoismo potrebbe rendere il mondo più vivibile. Non si sa se oggi torneremo a valle migliorati in qualcosa ma le immagini e le sensazioni inserite in memoria nell’odierna, piacevolissima opportunità andranno sicuramente ad allungare la lista delle nostre più belle esperienze da ricordare.
Il suseganese Toni Morbin, per quanto riguarda le salite al Col di Lana, vanta una “anzianità di servizio” unica. Sembra che le sue puntate in vetta si possano quantificare in più di trenta. Vista poi l’attuale, splendida condizione fisica dello stesso si prevede che col tempo il suo record finale risulterà fuori dalla portata di tutti, quindi imbattibile.
Doveroso sottolineare la presenza di cinque Gruppi della sezione di Conegliano; ammirevoli nel partecipare con assiduità a un appuntamento che prevede una camminata non proprio agevole, sono: PIEVE DI SOLIGO – BARBISANO – COLLALTO - SUSEGANA – SANTA LUCIA DI PIAVE.
L’ora del rientro: il sole in caduta libera, gli Jäger in cerchio a cantare le glorie del loro Tirol, noi, in un misto di appagamento ed euforia, si va giù decisi verso il fluire lento e ancora incerto di un Cordevole al debutto.
A.B.

Jäeger, Alpini e Shützen sotto l’occhio vigile del Civetta, assistono alla S. Messa
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