2015 Triveneto: gli alpini lasciano il segno
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A CONEGLIANO GLI ALPINI LASCIANO IL SEGNO
Fiamme Verdi Luglio 2015 di Antonio Menegon
Il Triveneto 2015 ha segnato una tappa importante per la nostra Sezione che quest’anno ne fa 90.
E' stato un evento che ha visto la partecipazione di decine di migliaia di persone, che ha coinvolto la città intera, che ha visto sfilare l’orgoglio di essere alpini in un momento in cui tra la gente sembra ancora prevalere lo sconforto e la rassegnazione.
“C’è bisogno degli alpini” – si è sentito dire in quei giorni di giugno nella Conegliano imbandierata a festa. E il Presidente Favero ha detto, anzi lo ha gridato forte e chiaro: “Se avete bisogno di noi ditecelo, siamo qui!”. E se nessuno chiederà nulla rimane comunque l’esempio degli alpini che a Conegliano hanno sfilato compatti, sotto l’unica bandiera che abbiamo: il Tricolore.
Uno sfilamento fatto di tanti messaggi che dal palco della politica hanno certamente potuto leggere, speriamo anche recepire, per metterli in pratica. Questa volta anche la comunicazione è stata straordinaria con migliaia di opuscoli distribuiti, decine di articoli riportati dalla stampa, le dirette delle televisioni regionali, le interviste delle radio, lo spazio sulla nostra rivista nazionale L’Alpino e non ultimi la serie di articoli su questo Fiamme Verdi.
E' un esempio da imitare il nostro Triveneto anche per chi, prima fra tutte la città di Gorizia, dovrà organizzare i prossimi raduni delle penne nere delle Tre Venezie.
La Sezione di Conegliano ha messo in campo tutte le sue competenze tecniche e organizzative, concentrate nella figura di Nino Geronazzo che però è il primo a dire che a vincere sono stati la squadra e il cuore. E' questo il concetto che mi preme sviluppare in questa nota a margine del Triveneto: la squadra e il cuore.
E a fare squadra sono stati non solo gli alpini, ma anche la città intera a cominciare dal Comune, dalle associazioni di categoria e dagli esercenti che si sono lasciati coinvolgere dal clima di partecipazione, di celebrazione e di festa. La Conegliano alpina, quest’anno, del resto, ha lasciato traccia del suo operare in città con interventi di rilievo come la sistemazione del basamento e il restauro del Monumento di Piazza IV Novembre, la sistemazione di un tratto del fiume Monticano, la manutenzione straordinaria della passerella lungo il fiume tra il ponte di San Martino e quello della Madonna. N
on va trascurata la serie di eventi di cultura promossi prima, durante e dopo il Triveneto. Cito solo il libro “Alpini Sempre 1925 - 2015” curato da Giorgio Visentin, la mostra sulla Grande Guerra al Museo degli Alpini e la rappresentazione di “Centomila gavette di ghiaccio”, ma tutti i mesi del 2015 sono caratterizzati da una manifestazione e quello di giugno ha visto una pioggia di note alpine con l’esibizione di tanti cori nelle chiese e nelle gallerie di Conegliano.
Con opere che sono patrimonio di tutti e con eventi di cultura le penne nere lasciano il segno e lo fanno con un’organizzazione eccellente, con una dedizione che parte dal cuore e il coinvolgimento di tanti alpini.
Ora il rush finale, dal Campionato nazionale di Corsa in Montagna fino alle cena sezionale che chiude il 2105, passando per altri eventi, l’anno del Novantesimo viene celebrato degnamente dagli alpini della Sezione ANA di Conegliano. Celebrato col cuore.